Mendrisiotto

‘Cambiare lo sguardo sul territorio attraverso l'arte’

Un workshop dell'Accademia di architettura di Mendrisio vuole far riflettere i cittadini sul loro rapporto con l'ambiente che li circonda

Un’installazione dell’edizione 2022
(Archivio Ti-Press)
18 luglio 2023
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Offrire un’altra prospettiva sull’ambiente che ci circonda, lavorando sulle diverse forme di percezione, attraverso i mezzi dell’arte. È questo in sostanza il concetto dietro a ‘Transversal-Territory’, il workshop curato dall’architetto Antoine de Perrot e co-diretto dalla medica e coreografa Mansoureh Aalaii, presso l’Accademia di architettura di Mendrisio. Il progetto, svoltosi per la prima volta nel 2022, prevede dunque di valorizzare il territorio di Mendrisio, attraverso installazioni temporanee e performance artistiche, e vede il coinvolgimento di una decina di studenti di master dell’Accademia, oltre a un egual numero di cittadini di tutte le età. «Il fatto è che gli abitanti portano delle storie – spiega de Perrot –. Hanno delle cose da raccontare sul territorio che non sono cose che si possono vedere o leggere in un libro. A noi interessa molto che ci sia questa collaborazione tra studenti e abitanti, perché crea una dinamica unica».

Ripensare il nostro rapporto con l'ambiente

Mentre nel progetto dell'anno scorso, la zona in cui si è svolto il progetto era perlopiù industriale, con un risultato più legato a questo tipo di ambientazione, quest’anno la zona interessata è quella di Acquafresca. Il tutto si incentrerà «piuttosto sul rapporto tra città e natura, e particolarmente sulla tematica dell’acqua – continua de Perrot –. Acqua perché è proprio lì che si trovano le fonti dell’acqua potabile di Mendrisio». Per questa ragione, oltre che con la Città di Mendrisio, il progetto si svolge in collaborazione con le Aziende industriali di Mendrisio (Aim).

Quella dell’acqua «è una tematica del nostro tempo: come gestire l’acqua e il nostro rapporto con essa. Noi non portiamo soluzioni ma solo spunti di riflessione. Perché l’ambiente fino a ora è sempre stato percepito come un altro luogo, mentre in realtà l’ambiente siamo anche noi».

“Per molto tempo questo termine ha designato un ‘intorno’, un ‘altrove’, un ‘fuori’, un ‘altro’ – si legge infatti nel comunicato ufficiale dell’Accademia –, una realtà sfocata che significava tutto ciò che non era investito o urbanizzato dall’uomo, e quindi non ci riguardava, o solo indirettamente. Lo scopo di questo workshop è quello di nutrire la nostra immaginazione e di ampliare la portata della nostra sensibilità ambientale, attraverso un’altra possibile esperienza del nostro spazio vitale”.

Un progetto intergenerazionale

Come detto il progetto vede la partecipazione, in egual misura, di studenti di architettura e di ‘normali’ cittadini, senza che questi debbano avere qualche competenza pregressa. «È un workshop aperto a tutti e vi sono profili molto differenti e di tutte le età, dai più giovani fino a una signora di 82 anni» dice de Perrot. Al momento i partecipanti si trovano nella fase più teorica del progetto, dove si lavora maggiormente sul concetto. In seguito si passerà a preparare i materiali, e dal 15 al 17 settembre le installazioni saranno presentate al pubblico.

«Quanto rimarranno dipenderà anche dal tipo di installazioni – conclude –, anche perché si troveranno in una zona che non è sempre facilmente accessibile, visto che lì si trovano le fonti. Per cui in quei tre giorni saranno sicuramente visibili, poi stiamo riflettendo se fare in modo che la gente possa vederle più a lungo, magari spostandole da un’altra parte».

‘Riscontri positivi da popolazione e studenti’

Dato che il progetto non è un semplice compito scolastico, ma coinvolge in diversi modi la popolazione locale, abbiamo contattato anche le istituzioni della Città. Da noi raggiunta, la vicesindaca di Mendrisio Francesca Luisoni esprime il proprio entusiasmo per l’iniziativa, parlando di riscontri positivi per l’edizione del 2022. «Era la prima volta che abbiamo provato a fare qualcosa di attivo tra la popolazione e gli studenti – dice Luisoni –, quindi a mettere in rete le due entità che si muovono a Mendrisio. Il risultato l’anno scorso era, a mio avviso e a detta del Municipio, molto soddisfacente, e anche gli studenti erano soddisfatti. Siamo riusciti a far interagire i due mondi, anche ad esempio facendo partecipare ospiti della casa per anziani. Oltre al risultato, che era comunque molto sorprendente».

Per quanto riguarda invece il cosa sia possibile aspettarsi dall’edizione di quest’anno, la municipale dichiara: «l’interessante di questo lavoro è che è un processo creativo che parte da zero, quindi non è possibile sapere dove si arriva, nemmeno per chi lo organizza. È chiaro che c’è una visione dietro, però non è qualcosa che sappiamo già dove va a finire, quindi mi lascerò sorprendere. Penso sia proprio questo l’interessante che ci serve».

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