Mendrisiotto

La spazzatura all'aperto è un banchetto per cinghiali

In alcuni comuni del Mendrisiotto sono stati riscontrati casi di sacchi dell'immondizia lasciati fuori casa saccheggiati dagli animali selvatici

In sintesi:
  • Le “visite” dei suini selvatici a Vacallo e Castel San Pietro
  • I cinghiali sono in aumento ma è difficile tracciare in che proporzione
Il numero di questi animali è in aumento in tutto il Ticino
(Ufficio caccia e pesca)
4 luglio 2023
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La spazzatura di qualcuno è il tesoro di qualcun altro, anche se in questo caso si dovrebbe parlare più che altro di un banchetto, dal momento che si parla di cinghiali e altri animali selvatici. Nelle scorse settimane infatti, i Comuni di Vacallo e Castel San Pietro hanno avvertito la popolazione di non lasciare fuori casa la propria immondizia durante la notte. Questa infatti costituisce un'appetitosa attrattiva per animali come cinghiali, volpi e corvi. “Negli ultimi mesi abbiamo riscontrato la forte presenza di cinghiali su tutto il territorio di Vacallo – si legge nel comunicato –, che, durante la notte, saccheggiano i sacchi ufficiali esposti per la raccolta porta a porta, spaccandoli e disseminando rifiuti ovunque”.

‘Problemi riscontrati a Gorla’

La stessa problematica è avvenuta anche a Castel San Pietro, come conferma Massimo Cristinelli, dell'Ufficio tecnico comunale: «Abbiamo invitato la gente a mettere i sacchi fuori dalla porta solamente la mattina dei giorni di raccolta settimanali, perché se lasciati fuori durante la notte questi attiravano i cinghiali che facevano razzie, spaccando i sacchi e spargendo la spazzatura dappertutto. Adesso l'allarme sembra essere rientrato e in ogni caso le segnalazioni ci sono arrivate unicamente dal nucleo di Gorla (frazione del comune ndr.). Al momento non pensiamo di prendere altri provvedimenti».

Mentre a Vacallo si è fatta esplicita menzione ai cinghiali, Cristinelli specifica che si potrebbe trattare anche di altri animali. «È difficile dire di cosa si tratti. Abbiamo visto che in giro ci sono anche tanti corvi, quindi potrebbero essere quelli, come potrebbero anche essere volpi o cani».

‘L'aumento c’è ma è difficile da tracciare‘

«In generale c’è un aumento degli ungulati – spiega Tiziano Putelli, capo dell'Ufficio caccia e pesca –, tant’è che quest'anno abbiamo anche aperto questa caccia speciale al cinghiale a giugno-luglio per contenerne il numero. L'aumento si è registrato soprattutto nel Sottoceneri, ma è un problema generale, e non è raro che questi animali di notte si avvicinino ai centri abitati. Se poi trovano fonti di cibo facile, questo non aiuta di certo a tenerli lontani».

«In un recente incontro che abbiamo fatto con la Prefettura di Varese – continua – è emerso come l'aumento del cinghiale sia un po generalizzato. Anche perché poi abbiamo avuto negli ultimi anni degli inverni abbastanza miti, quindi non hanno avuto problemi particolari nel periodo di riproduzione, potendo anzi approfittare di condizioni piuttosto favorevoli. E stiamo parlando di una specie che ha un alto tasso di riproduzione già di suo».

Difficile però dire a quanto corrisponda questo aumento, dal momento che il cinghiale non è una specie censibile, e l'ufficio di Putelli deve fare affidamento unicamente ai dati forniti dalla caccia. «Negli ultimi anni abbiamo intensificato il prelievo della specie per contenere i danni alle colture, ma soprattutto come misura preventiva al possibile arrivo della peste suina africana».

’Difficilmente faremo la fine di Roma‘

Parlando di cinghiali nei centri abitati, vengono subito in mente quei video diventati virarli negli scorsi mesi, in cui branchi di questi animali si aggiravano tranquillamente per le strade e le spiagge della Città eterna. Uno scenario che, secondo Putelli, difficilmente potrebbe avvenire anche qui. «In generale un cinghiale, così come gli altri animali selvatici, non sono attratti dai centri abitati, a meno che questi non siano luoghi dove trovare del cibo facile. A Roma, come sappiamo, c’è un problema con la gestione dei rifiuti, e questi attraggono i cinghiali. Da noi la situazione è diversa, ma una delle misure preventive più facili è appunto evitare di lasciare fonti di cibo facile per gli animali selvatici, come possono essere anche le volpi».

‘Non sono pericolosi, ma meglio fare attenzione’

Ma nel caso dovesse capitare di incontrare uno di questi animali, come bisogna comportarsi? «Chiaramente meritano rispetto come ogni animale selvatico – afferma Putelli –, ma a mia memoria non è mai successo nessuno incidente. Si tratta pur sempre di un animale di una certa stazza quindi è bene prestare attenzione e seguire le regole di base, ossia non avvicinarsi, lasciare sempre una via di fuga e mostrare particolare cautela quando si tratta di una femmina in compagnia dei piccoli. Rimangono comunque animali abbastanza schivi, e la loro attività è prevalentemente notturna, anche se può capitare di vederli di giorno».

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