Mendrisiotto

Le Processioni di Mendrisio raccontate a tutti

Un video sulle sfilate della Settimana Santa avvicina a una tradizione ‘premiata’ dall'Unesco. Ci si prepara all'edizione del 6 e 7 aprile

Lampioni e trasparenti rendono uniche le Processioni di Mendrisio
(Ti-Press)
27 marzo 2023
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La mano del disegnatore corre veloce sul foglio. E racconta. Ripercorre una storia che viene da lontano, quella delle Processioni della Settimana Santa di Mendrisio, eppure è quanto mai viva, soprattutto nell'animo della città e della regione. Si è scelto, infatti, il linguaggio del segno grafico (accanto alla parola detta e scritta) per far conoscere e dare ulteriore visibilità a una tradizione che dal 2019 è iscritta nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco, dove la Svizzera vanta sette beni riconosciuti.

L'intento del World Heritage Experience Switzerland (Whes), l'associazione mantello per la valorizzazione del patrimonio collettivo, così come dell'Organizzazione turistica regionale (Otr) del Mendrisiotto e Basso Ceresio e della Fondazione per le processioni storiche è arrivare al cuore delle persone, al di là delle barriere linguistiche, culturali e religiose. Il messaggio del cortometraggio esplicativo, novità del 2023, in effetti, è semplice e diretto e va ad aggiungersi all'opera di mediazione culturale già in atto in questi anni e che ha aperto nuove brecce di interesse. Il risalto che le due sfilate del Giovedì e Venerdì Santi hanno a livello nazionale e internazionale, dalle parti di Mendrisio lo si tocca con mano. In particolare a meno di due settimane dalla nuova edizione, il 6 e 7 aprile prossimi.

Sale l'interesse, dentro e fuori il Distretto

«Abbiamo sfatato l'espressione ‘Nemo propheta in patria’ (‘Nessuno è profeta in patria’) – annota con una punta di orgoglio il presidente della Fondazione, Gabriele Ponti –. Finalmente la gente si avvicina alle nostre Processioni. E ha capito grazie all'Unesco che non si tratta solo di tradizioni locali, bensì con una valenza mondiale». In casa, conferma, le iscrizioni sono state prese d'assalto, anche con l'aiuto dell'innovazione tecnologica che supporta la tradizione: a sfilare lungo il consueto percorso circolare che prenderà il via dalla chiesa di San Giovanni, il Giovedì saranno 270 volontari, il Venerdì poco meno di 900. Fuori l'attenzione sale nelle istituzioni – quest'anno arriverà in visita una delegazione dell'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio di Glarona – come nei partner privati.

Del resto, rilancia Ponti, «non è da tutti poter vantare due patrimoni Unesco – le Processioni e il Monte San Giorgio tra i beni naturali, ndr – e due organizzazioni dedicate alla Passione di Cristo – con Mendrisio, Coldrerio ndr – in un territorio così ristretto. Dobbiamo essere fieri che il nostro patrimonio sia tanto ben rappresentato».

Missione: parlare a tutti

La squadra che lavora dietro le quinte e trae forza dalla collaborazione stretta tra la Fondazione, il Museo d'arte e il Comune con i suoi servizi è consolidata; la rete nata attorno ai patrimoni Unesco sulla spinta anche del Whes è salda e promuove beni e tradizioni non solo sul piano turistico ma, come detto, pure della mediazione culturale. Una intesa «fondamentale», come ricorda pure la direttrice dell'Otr Nadia Fontana Lupi. Ecco, quindi, che anche questo nuovo video esplicativo – fruibile sul sito www.ilnostropatrimonio.ch, che si va ad aggiungere a quelli già pubblicati nel 2021 sui beni naturali e culturali del Patrimonio mondiale e che ha goduto altresì dell'apporto della storica dell'arte Anastasia Gilardi – in poco più di due minuti di tempo assume un ruolo strategico nella narrazione delle Processioni, al fianco degli altri strumenti a disposizione, primo tra tutti il Museo del Trasparente.

Ciò che ci si prefigge, come spiega Andrea Calzascia, responsabile progetti Turismo del Whes, è «rendere questa tradizione vivente accessibile a tutte le tipologie di pubblico, dai bambini agli adulti, sensibilizzando sul valore della tradizione che vive, dando quindi modo di perpetuarla nel futuro». Non a caso si farà leva oltre che sui punti informativi, sulle scuole, sui musei e allo stesso modo sul web e i social media.

Tra sapere e tecnologia

Nel frattempo, a Mendrisio l'attesa in vista delle due sfilate storiche si fa febbrile. Ne sanno qualcosa Edio Cavadini e Mario Tettamanti, responsabili, rispettivamente, del Giovedì e del Venerdì Santi, che alle Processioni hanno dedicato la vita. Le ultime settimane sono frenetiche, ma la passione e l’entusiasmo, quelli, sono rimasti gli stessi di sempre. «Sono loro – fa memoria Nadia Fontana Lupi – ad aver traghettato queste tradizioni negli anni, unendo al sapere del passato le innovazioni del presente».

Nulla, di fatto, è lasciato al caso: dalla preparazione delle sfilate a tutto ciò che vi ruota attorno. Per i visitatori, infatti, vi sarà modo di seguire gli itinerari guidati o di fare un salto al Museo d'arte della città, che per l’occasione resterà aperto, continuativamente, dalle 10 alle 19 tanto il 6 che il 7 aprile. Un altro obiettivo degli organizzatori è quello di fare di questo evento una manifestazione ‘sostenibile’. Il consiglio a chi partecipa? Di raggiungere Mendrisio in treno, approfittando poi della navetta che farà servizio dalle piscine, fra le 19.15 e le 20.45 in direzione del centro e dalle 22.15 alle 23.30 in senso contrario, con partenza da San Giovanni.

Chi vorrà invece prendere l'auto potrà posteggiare alle piscine, mentre in via Lavizzari saranno previsti dei posti per i portatori di handicap. Per saperne di più basta consultare il portale www.processionimendrisio.ch.

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