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Breggia valorizza il paesaggio rurale di Scudellate

All’esame del legislativo un credito di 420mila franchi per la messa in sicurezza di muri a secco, interventi nei boschi e sui sentieri

Una veduta su Scudellate
(archivio Ti-Press)
20 marzo 2023
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Il territorio di Scudellate, in alta Valle di Muggio, è caratterizzato da patrimoni d’importanza nazionale e preziose testimonianze dell’agricoltura tradizionale passata. Patrimoni che devono ora essere messi in sicurezza e valorizzati. Il Municipio di Breggia non è rimasto indifferente dopo che un masso di circa 0,35 metri cubi di volume ha terminato la sua corsa contro la facciata a monte di un’abitazione del nucleo. Era la notte del 25 marzo 2019 e i successivi accertamenti e sopralluoghi lungo il pendio sopra il nucleo hanno evidenziato “l’esistenza di un paesaggio rurale e agricolo con testimonianze viepiù compromesse dall’incuria e dall’abbandono”. Constatazioni che hanno portato “all’esigenza di non concentrarsi unicamente sui pericolosi movimenti di pietre verso il villaggio di Scudellate, ma d’intraprendere e allestire un progetto più ambizioso di recupero e valorizzazione del pendio a nord e corrispondente al fronte dell’insediamento montano iscritto nell’inventario Isos a livello nazionale”. Nella seduta convocata mercoledì 29 marzo, il Consiglio comunale di Breggia dovrà esprimersi sulla richiesta di credito di 420mila franchi per la messa in sicurezza e valorizzazione del paesaggio rurale di Scudellate. Grazie ai sussidi cantonali e federali e al sostegno di enti e associazioni, il contributo a carico del Comune sarà di 117mila franchi. Chiamata a esprimersi sul progetto, la Commissione opere pubbliche ha rilasciato un rapporto favorevole. Nello stesso si legge che “a Breggia ci sono altre situazioni simili che affliggono il paesaggio. Visti anche gli importanti aiuti, ci si interroga sulla possibilità, in futuro, di agire anche sul paesaggio rurale in altre zone del comune”.

Fra tradizione, ecologia e turismo

Gli interventi proposti nel progetto elaborato dallo studio Fürst e Associati di Balerna “contribuiranno a ridare vigore al territorio tradizionale, favorendone al contempo il valore ecologico e turistico”. Quattro gli obiettivi indicati dal Municipio nel messaggio: oltre alla messa in sicurezza del nucleo abitato con il ripristino dei muri a secco, si punterà alla valorizzazione forestale-paesaggistica con interventi selvicolturali puntuali al bosco, a quella agroforestale con la gestione estensiva della superficie recuperata e, infine, alla valorizzazione ricreativa con la sistemazione dei sentieri. La superficie analizzata corrisponde a circa 6 ettari di territorio montano esposto a sud, compreso tra i 930 e i 1’080 metri. “Il progressivo abbandono delle attività agricole di montagna è ben visibile, già dagli anni Ottanta, con il conseguente avanzamento della vegetazione”.

Lo stato delle murature

Partendo dai muri a secco, “per ridurre il rischio di caduta sassi è necessario intervenire nelle principali zone di stacco e transito, focalizzando gli interventi sulle tratte di muro a secco più instabili”. Per questioni di sicurezza sarà quindi “prioritario sistemare le tratte di murature sovrastanti le abitazioni”. La sistemazione dei tratti solo in parte destabilizzati “prevede la ricomposizione della struttura originale con le pietre dislocate in loco”. Un intervento che sarà “più importante” in caso di “ricostruzione delle tratte fortemente danneggiate o dalle quali è necessario rimuovere la vegetazione”. L’intervento implica infatti “lo smontaggio del muro, la creazione della base solida, la sistemazione del materiale (terreno) a monte e la ricostruzione definitiva del muro”. Al termine dei lavori, si sottolinea, “sarà importante garantire una manutenzione regolare delle strutture”.

Il bosco sta avanzando

Dall’analisi effettuata è emerso che “il bosco che prende piede nelle aree aperte” è composto principalmente da frassino, rovere e roverella, acero montano, faggio e carpino nero. “Il popolamento in zona di transito è sufficientemente strutturato e stabile. È però sensato cogliere l’occasione per migliorare la stabilità in alcuni punti e la mescolanza in generale”. Il progetto prevede quindi una “selezione negativa degli alberi più instabili e sistemazione del legname in bosco, accatastato con cura e al di fuori da zone dove potrebbe mobilizzarsi”, così come la “piantagione di specie nobili indigene (noce, acero montano, gelso) in sostituzione alle alberature in deperimento sotto il sentiero principale”.

Il sentiero verso Pianella sarà sistemato

Il messaggio annuncia inoltre che “l’intero tracciato pedonale che dal nucleo sale verso Pianella merita di essere sistemato e valorizzato”. La proposta è quella di effettuare “allargamenti puntuali e una sistemazione del fondo della prima tratta sopra il paese”, dai 930 ai 985 metri. La proposta è quella di “realizzare il selciato in pietra tipico della mulattiera con pietre reperite in loco e secondo metodi tradizionali”. La sistemazione del sentiero continuerà poi fino ai 1’080 metri. Sotto il vecchio edificio in pietra in zona Pianella, “il terreno sfruttato come pascolo può essere di nuovo recuperato, evitando che il bosco avanzi ancora nell’area aperta attualmente gestita da un’azienda agricola locale”. Nel progetto sono inclusi anche gli interventi sui muri a secco in pietrame ancora in cattivo e precario stato lungo il sentiero Scudellate-Erbonne e la sistemazione dello scivolamento del terreno, causa le abbondanti piogge del luglio 2021, all’inizio del sentiero comunale per il roccolo.

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