Mendrisiotto

InterCity nel Mendrisiotto, ‘alziamo la pressione sulle Ffs’

Domanda al Consiglio federale del consigliere nazionale Marco Romano (Centro). L’orizzonte per avere una fermata nel Distretto è il 2035

(archivio Ti-Press)
9 marzo 2023
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«Dobbiamo alzare al massimo la pressione sulle Ferrovie». Ne è convinto il consigliere nazionale Marco Romano (Centro) che nei giorni scorsi ha presentato una domanda al Consiglio federale – l’atto verrà evaso lunedì prossimo – relativa all’integrazione del Mendrisiotto nei collegamenti a lunga percorrenza. E questo dopo che il Consiglio nazionale a giugno e il Consiglio degli Stati nel dicembre dello scorso anno hanno approvato la mozione presentata proprio da Romano. Da dicembre, però, nulla è cambiato e il Distretto resta in attesa di sapere se i convogli InterCity (IC) fermeranno a Mendrisio, a Chiasso o in entrambi i poli del Distretto. "Il Consiglio di Stato ticinese ha anche confermato di avere per anni chiesto espressamente d’integrare il Mendrisiotto nella rete IC – si legge nella domanda –. Le autorità federali hanno sempre addotto motivazioni contrarie diverse e ora si comunica che si procederà con l’offerta 2035". Romano vuole quindi sapere se "è questo il rispetto per le decisioni del Parlamento" e considerato che "i treni stanno fermi oltre 45 minuti tra Lugano e Melide, non si può o non si vuole scendere nel Mendrisiotto?".

‘La decisione è stata molto chiara’

«La decisione delle Camere federali è stata molto chiara – spiega, raggiunto da ‘laRegione’, Marco Romano –. L’Ufficio federale dei trasporti e le Ferrovie devono cambiare approccio sul tema». Quello che è stato dato «è un incarico: evidentemente non è il Consiglio federale a pianificare gli orari dei treni, ma visto che da più fronti mi giungono segnali che le Ffs starebbero facendo di tutto per tergiversare, adducendo a motivi tecnici e politici, deve iniziare una fase dove va messa pressione perché le Ferrovie non devono fare finta di nulla – aggiunge Romano –. Ci sono settori dove mozioni rimangono in sospeso anche una decina d’anni prima di essere concretizzate. Questo non deve essere il caso». L’obiettivo è che «se non già questo mese di dicembre, nei prossimi uno-due anni questi treni che arrivano a Lugano proseguano la loro corsa, visto che si fermano una decina di minuti a Lugano per poi spostarsi a Melide, dove sostano altri 45 minuti, prima di tornare a Lugano». E questo perché «anche durante il giorno spesso il treno scende comunque a Chiasso durante quell’ora perché a Melide non c’è posto». Marco Romano ha inoltre la «sensazione che ci possa essere la volontà di promuovere i numeri della Tilo – conclude –. Conosciamo bene il successo di Tilo e non sarà perché verrà creato un collegamento diretto Lugano-Mendrisio-Chiasso che Tilo andrà in difficoltà».

L’offerta sarà consolidata nel 2035

Da noi contattato, l’Ufficio federale dei trasporti (Uft) conferma che «la mozione sarà attuata nell’ambito del consolidamento del programma di offerta 2035». Programma che l’Uft «sottoporrà al Parlamento nel 2026 con il messaggio relativo alla prossima fase di ampliamento». I passi concreti devono essere discussi «tra le parti interessate – Canton Ticino, Ffs e Uft – e devono essere esaminate le varianti. Vanno presi in considerazione diversi aspetti, in particolare gli effetti sull’attuale traffico regionale e le esigenze di capacità della rete (come la capacità della stazione di Chiasso o la lunghezza dei marciapiedi per i treni a lunga percorrenza nella stazione di Mendrisio). Va inoltre considerato che i treni Intercity fanno parte del traffico a lunga percorrenza, che deve essere gestito dalle Ffs sotto la propria responsabilità finanziaria». Temi, quelli descritti, che saranno discussi «durante gli incontri regolari tra Uft e regione di pianificazione ticinese».

Consiglio degli Stati

Ferrovia 2050, non dimenticare la ‘Croce federale della mobilità’

Il progetto Ferrovia 2050 si concentra troppo sulle brevi e medie distanze. Lo ritiene il Consiglio degli Stati che ha approvato una mozione del Nazionale che chiede al governo di meglio considerare la rete del traffico a lunga percorrenza. Concretamente, la mozione della Commissione dei trasporti del nazionale (Ctt-n) chiede il completamento della ‘Croce federale della mobilità’. L’atto parlamentare chiede di progettare e realizzare tutti i tratti mancanti nel trasporto su lunga distanza, da un confine all’altro sull’insieme del territorio svizzero, sia da sud a nord che da est a ovest, ha spiegato il relatore commissionale Hans Wicki (Plr/Sg). Ciò concerne quindi, anche se non è esplicitamente menzionato, il prolungamento di AlpTransit a sud di Lugano.

Questi progetti infrastrutturali sono di fondamentale importanza per il rafforzamento della coesione nazionale e dello sviluppo socioeconomico interregionale, afferma il testo della mozione. Una rete ferroviaria completa sugli assi nord-sud ed est-ovest rappresenta inoltre un notevole valore aggiunto per la politica di trasferimento del traffico e per migliori collegamenti con le reti internazionali ad alta velocità. Per questo motivo, il governo è pregato di sfruttare il margine di manovra a disposizione per ridurre i tempi di realizzazione dei progetti di infrastruttura ferroviaria relativi alla ‘Croce federale della mobilità’. Infatti, la rete a lunga percorrenza non è omogenea: oggi in parte del Paese i treni sfrecciano a 200 km/h, come nei tunnel transalpini. In altre regioni gli Intercity non superano i 90 km/h. "Non è accettabile", ha sostenuto Olivier Français (Plr/Vd). Per il vodese occorre offrire lo stesso servizio in tutta la Svizzera.

Nel suo intervento, il consigliere federale Albert Rösti ha difeso l’impostazione di Ferrovia 2050 data dal governo, che per le fasi successive al 2030 prevede essenzialmente un’offerta migliore per gli agglomerati e tra i centri regionali sulle brevi e medie distanze. Il progetto prevede interventi nel traffico a lunga distanza solo qualora la ferrovia non risulti competitiva rispetto alla strada. Il ministro dei trasporti ha parlato delle tratte Berna-Losanna e Winterthur-San Gallo. Anche per Mathias Zopfi (Verdi/Gl) è sbagliato concentrare gli sforzi, e i mezzi finanziari, sulla ‘Croce federale della mobilità’. Il glaronese teme ripercussioni per il traffico regionale, a media distanza e turistico. Ma, come detto, i ‘senatori’ non lo hanno seguito e hanno approvato – con 27 voti contro 11 – l’atto parlamentare. La mozione passa ora al Consiglio federale, che dovrà attuarla.

ProGottardo: ‘AlpTransit verso l’Italia va completata’

La decisione degli Stati soddisfa ProGottardo-Ferrovia d’Europa che, in un comunicato, sottolinea la "buona notizia per il Gottardo" e rivendica "specificatamente il complemento di AlpTransit verso l’Italia, condizione necessaria per poter potenziare il traffico regionale in Ticino e nell’area transfrontaliera con l’obiettivo di una rete a orario cadenzato di 15 minuti su tutto il territorio della ‘CittàTicino/Città dei Laghi’". Solo in questo modo "si potrà ottenere a medio e lungo termine dall’infrastruttura ferroviaria un decisivo contributo tanto alla soluzione dei problemi del traffico e ambientali, specie nel Mendrisiotto, quanto allo sviluppo economico e culturale del Cantone".

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