Mendrisiotto

Chiuso il negozio Fela di Novazzano: ‘Una decisione non facile’

A mettere a dura prova il punto vendita, sono stati l’aumento dei prezzi e la forte concorrenza con l’Italia, spiega il presidente del Cda della società

(archivio Depositphotos)

Aperto una decina d’anni fa, ha chiuso i battenti giovedì 16 febbraio il negozio gestito a Novazzano da Fela Ticino Sa. Sugli scaffali, ormai vuoti, c’erano prodotti per la cura hobbistica di giardini e orti e prodotti per alimentazione animale fatti con ingredienti in parte coltivati in Ticino. Il tutto gestito con consulenze professionali da parte del personale tutt’oggi impiegato a rotazione negli altri due shop Fela presenti nel Sopraceneri. «Una decisione non facile da prendere, ma resa obbligata da una serie di circostanze negative», spiega alla ‘Regione’ Mattia Cattori, presidente del Consiglio di amministrazione della società con sede a Cadenazzo di cui è azionista unica la Federazione ticinese produttori di latte, la quale controlla sempre al 100% anche la Cantina di Giubiasco Sa e in minima parte la Lati di Sant’Antonino, principale trasformatrice di latte del Ticino.

Nessun licenziamento

La chiusura a Novazzano – conclusasi senza licenziamenti a parte la partenza volontaria del suo responsabile che ha trovato una collocazione presso un altro datore di lavoro – è peraltro arrivata tre mesi dopo il licenziamento del direttore di Fela, sostituto a inizio gennaio a titolo provvisorio da Fabio Balmelli, a sua volta gerente al 50% della ‘Federlatte’ cantonale. «Il nostro negozio del Mendrisiotto ha funzionato bene durante il lockdown. Ma una volta riaperte le frontiere per gli acquisti – annota Mattia Cattori – si è purtroppo per noi tornati alla situazione precedente alla pandemia. E anzi, il quadro odierno risulta peggiore a causa dall’impennata dei prezzi subita da parecchi prodotti in ambito agricolo. I quali qui costano in taluni casi fino al doppio rispetto a nazioni vicine, dove vi sono pure stati degli aumenti ma non così importanti. Difficile, anzi impossibile far quadrare i conti in una situazione simile. Non riuscivamo nemmeno a coprire il costo dell’affitto». La società ha infatti deciso di non rinnovare il contratto di locazione, ci conferma Andrea Zanini, proprietario dello stabile che ricopre una superficie di circa 200 metri quadrati. «Adesso dovremo fare delle valutazioni su come utilizzarlo in futuro».

‘Importanti divergenze’ col precedente direttore della Sa

Quanto allo stato di salute generale della Fela Ticino Sa e alla sua storica presenza in Ticino – specialmente nel Sopraceneri con la centrale di Cadenazzo e il suo nuovo shop, più quello di Castione che ha ripreso l’attività di un importante marchio di sementi –, Mattia Cattori preannuncia che «presto saranno annunciate interessanti novità». A livello strategico, come detto, un passo importante è stato compiuto con la recente disdetta del rapporto d’impiego, a fine novembre, col precedente direttore che era stato assunto nel gennaio 2015. «Purtroppo col passare del tempo sono emerse importanti divergenze d’opinione sulla gestione finanziaria», spiega Cattori: «In parole povere, senza entrare nei dettagli, posso dire che le raccomandazioni espresse dal Consiglio di amministrazione per una corretta gestione non venivano da lui rispettate. Troppe uscite che non potevamo permetterci. Alla lunga è venuto meno il rapporto di fiducia, ciò che ha imposto l’adozione di una decisione drastica che lui non ha contestato».

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