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Sognando piazza Maggiore, Stabio confida di aprire il cantiere

I ricorsi nel solco della riqualifica sono fermi in Cantone da un anno. Ma il sindaco Castelletti pensa positivo in vista del varo di altre opere

La visione è chiara: creare un luogo di socializzazione
(Ti-Press/Francesca Agosta)
4 gennaio 2023
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Anno nuovo, vecchio (buon) proposito. Il Municipio di Stabio ha tutta l‘intenzione, in effetti, di portarselo appresso anche nel 2023. L’obiettivo politico e urbanistico di restituire a piazza Maggiore la sua vocazione di spazio d’incontro e di vita resta ed è più saldo che mai. Anche se il tempo nel 2022 non ha lavorato a favore di questo progetto - che per ora rimane tale -, rallentato com’è da tre ricorsi. Censure che, a un anno di distanza, giacciono sempre di fronte al Consiglio di Stato. Il governo, infatti, non ha ancora preso in mano il dossier, "nonostante i numerosi solleciti", come scrive lo stesso sindaco Simone Castelletti nel suo ‘punto’ sull’ultimo numero di ‘Stabioinforma’, il trimestrale di informazione comunale.

«Non abbiamo ancora ricevuto una risposta in merito – conferma Castelletti a ’laRegione’ –. Ma attendiamo fiduciosi l’esito», tiene a far sapere subito dopo. Certo questa tempistica più lunga del previsto «un po’ preoccupa ed è motivo di rammarico per l’esecutivo»: si è infatti ai piedi della scala ricorsuale (se si pensa che in seconda istanza ci si può appellare al Tribunale cantonale amministrativo). Il sindaco, però, non vuole cedere al pessimismo e preferisce continuare a vedere il bicchiere mezzo pieno, forte dei cantieri andati a buon fine.

Obiettivo 2022 rimandato

Sulla piazza, insomma, ancora non si è fatto centro: questo è un dato di fatto. E Castelletti non ha remore nell‘ammetterlo: "Non abbiamo quindi potuto raggiungere i nostri obiettivi politici per il 2022 di creare una vera piazza per favorire e valorizzare le relazioni della nostra comunità", ribadisce con chiarezza nel suo ’editoriale’. Ma non demorde: "Il nostro compito politico, nel rispetto del mandato che i cittadini ci hanno conferito – annota –, è continuare a lavorare per permettere l’inizio dei lavori". E ciò a fronte di una proposta sulla quale nel giugno del 2019 il Consiglio comunale si è espresso in pratica all’unanimità, mettendo a disposizione pure i mezzi finanziari - ovvero oltre 2 milioni e 100mila franchi - per concretizzare l’operazione di riqualifica, corredata altresì da un nuovo concetto di illuminotecnica.

«Non dimentichiamo – richiama Simone Castelletti – che si tratta di un investimento importante sul territorio, attraverso il quale ci prefiggiamo di far rinascere piazza Maggiore quale luogo di socializzazione e aggregazione». Del resto, come fa capire ancora il sindaco, il mandato è preciso e la visione chiara. Tanto più che ci si è già tuffati nell‘ammodernamento del Museo della civiltà contadina - in corso -, che affaccia proprio sulla piazza. Senza dimenticare che per dare forza alla missione, tre anni orsono, si era formalizzato un progetto stradale determinato a trasformare tutto il comparto in una ’zona 20’, una cosiddetta zona di incontro.

‘Pronti a dialogare’. Anche sul futuro dei ritrovi

Accanto al nodo dei ricorsi, c‘è però un altro aspetto che rimane da definire; ed è il destino dei ritrovi del centro. "Le voci sono sempre più insistenti sul fatto che la stessa apertura degli esercizi pubblici in piazza Maggiore – si legge sempre su ’Stabioinforma’ – non è più così scontata". Una ragione in più per spingere il Municipio a cercare la via del dialogo. La disponibilità a sedersi a un tavolo con i ricorrenti e con i proprietari degli stessi bar è stata messa anche nero su bianco, proprio con l’intento, come scrive Castelletti, di "difendere e soprattutto far risaltare la vita sociale ancora presente". Una apertura e una aspirazione che il sindaco riafferma oggi a ’laRegione’: «La disponibilità – ci dice – infatti c’è sempre stata, al fine di cercare e trovare la soluzione migliore per realizzare un investimento che va a favore dell’intera comunità. E questo rivalutando la piazza e adeguandola ai bisogni attuali».

Non a caso, come si rilancia sul trimestrale, il piano d’azione del Comune va giusto nella direzione di creare "uno spazio urbano accogliente che possa ulteriormente attribuire importanza ai ritrovi pubblici esistenti, ma soprattutto che questi ultimi possano giocare un ruolo fondamentale nella tessitura delle nostre relazioni, durante l’organizzazione di un evento culturale ad esempio o semplicemente nella nostra quotidianità".

Guardando il bicchiere mezzo pieno

Giunti sin qui, quindi, si guarda avanti. Volendo essere in vena di bilanci, nel ‘diario’ 2022 di Stabio non vi sono solo note amare. In effetti, dicevamo poco prima di quel bicchiere mezzo pieno. Ci sono, di fatto, delle opere che stanno per entrare nel vivo e che non sono meno significative per la collettività e la qualità di vita, oltre che per la sicurezza stradale del Comune. E il sindaco Castelletti ci tiene a ricordarle. «Quest’anno – esemplifica – riusciremo a vedere l’inizio dei lavori a piazzale Solza: evasi i ricorsi, si può partire». Il progetto, d’altro canto, vergato a suo tempo all’unanimità dal legislativo, ha segnato, a sua volta, il passato quadriennio.

Poi c’è l’intervento in programma, sempre nel corso del 2023, lungo via Ligornetto, dove verrà posato uno strato di asfalto fonoassorbente che attutirà i rumori. «Senza dimenticarci – aggiunge Castelletti – il nostro progetto legato ai boschi che prenderà il via la settimana prossima». Tutte realizzazioni, tiene a sottolineare il sindaco, «in linea con le tempistiche programmate»; e che prospettano investimenti non meno di sostanza. Per la riqualifica di piazzale Solza, quale nuova porta di accesso al territorio comunale dopo l’avvento della stazione ferroviaria, e la pavimentazione di via Ligornetto si spenderanno, in effetti, 945mila franchi in totale, come riaffiora dal messaggio municipale dell’ottobre 2017; mentre per la valorizzazione delle superfici boschive alla fine del 2019 si è messo a disposizione un credito quadro di 780mila franchi.

«I motivi per guardare con posititivà al prossimo futuro non mancano – chiosa il sindaco Castelletti –: qualcosa che si muove c’è».

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