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Spesa pubblica, a Mendrisio ‘dov’è il piano d’azione?’

Il Centro e Verdi liberali tornano alla carica. E chiedono al Municipio a che punto sono le proposte di risparmio di cui si parla da oltre due anni

Futuro e finanze, un nodo da sciogliere
(Ti-Press)
11 ottobre 2022
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Il Centro e i Verdi liberali a Mendrisio non intendono mollare l’osso della riduzione della spesa pubblica. Per gli ex Ppd sono oltre due anni che il Municipio della Città non fa i compiti. Nonostante sul tavolo dal febbraio del 2021 ci sia il rapporto firmato dal consulente esterno, al quale lo stesso esecutivo si è rivolto per individuare le misure utili a risparmiare, ottimizzando le risorse sia umane che finanziarie a disposizione. Apertamente contrario al prospettato aumento del moltiplicatore di due punti a partire dal 2023, il gruppo mostra, quindi, di attendere l’autorità locale al varco. Tanto da tornare, ieri, alla carica con una interpellanza. Sulla lista delle domande girate al governo cittadino ne spicca una: a che punto sono le "proposte di riorganizzazione e contenimento della spesa?".

‘Solo promesse e retorica’

Il drappello di consiglieri comunali guidati da Gianluca Padlina non nasconde di avere la netta impressione che l’esecutivo stia "menando il can per l’aia". In effetti, "da oltre due anni a questa parte – si motiva nell’atto parlamentare –, sul fronte delle misure di riorganizzazione e, soprattutto, su quello delle misure di contenimento della spesa, la minestra che il Municipio continua a propinare al Consiglio comunale è sempre la stessa: vacue promesse e fumosa retorica. A non averne dubbio alcuno, è decisamente ora che sui banchi del legislativo comunale arrivi qualcosa di più sostanzioso".

Suggerimenti e misure

L’intenzione, oltre che la necessità, anche per Mendrisio di dover stringere la cinghia è dichiarata, d’altra parte, da tempo. Confrontato com’è il capoluogo con un deficit che Centro e Verdi liberali ricordano essere "strutturale". Sullo sfondo gli scenari della pandemia prima e della guerra in Ucraina e della crisi energetica poi, la Città si è messa all’opera. Infatti, si fa notare nell’interpellanza, già l’anno scorso sono state previste "diverse riunioni e un ampio coinvolgimento dei quadri dell’amministrazione comunale" con l’obiettivo di mettere a punto il piano d’azione.

In effetti, tra le mani il Municipio ha, dal dicembre scorso, le previsioni finanziarie ed economiche sino al 2027. Che si aggiungono alla ricetta cucinata dall’esperto (del centro di competenze IQ Center) e che suggerisce una ‘dieta’ da 2 milioni e mezzo. Sacrifici che, al momento, non contempleranno comunque il potenziale taglio lineare da mezzo milione su manifestazioni e società: su questo punto l’esecutivo è stato chiaro. Per ora, ha fatto sapere in settembre rispondendo agli interrogativi della Lista civica Per Mendrisio, non si applicherà quella misura di risparmio, "perché arrecherebbe un duro colpo alla vitalità dei Quartieri e all’esistenza stessa di parecchie associazioni e manifestazioni".

Bilanci, ‘e i dettagli?’

Giunti sin qui, ecco che Il Centro vorrebbe sapere se si è già proceduto a un ulteriore aggiornamento del Piano finanziario, "tenuto conto della radicale modifica delle condizioni congiunturali". E a proposito di cifre e pezze d’appoggio, a fronte di un quadro complessivo "oltremodo sconfortante", gli autori dell’interpellanza si domandano per quale motivo l’esecutivo comunale, "senza fornire alcuna spiegazione", durante le sedute di Consiglio comunale, in coincidenza con la discussione dei bilanci preventivi e consuntivi, abbia "interrotto la prassi ultra decennale, che prevedeva una presentazione completa dei dati previsionali e dei dati di esercizio". Una procedura che "si auspica venga immediatamente ripristinata".

Rimasto così in sospeso l’invito del gruppo a rinunciare a un ritocco del moltiplicatore (dal 75 al 77 per cento), il maggio scorso, in occasione del legislativo – nel piatto il Piano finanziario 2020-2027 –, dal Municipio, rilanciano Padlina e i colleghi Fabrizio Poma, Davide Rossi e Daniele Raffa, "non è giunta alcuna informazione concreta sullo stato di avanzamento dei lavori, ma unicamente l’indicazione che il processo fosse ancora in corso". Agli orecchi dei consiglieri è risuonato "un fiume di parole sui massimi sistemi (grandi progetti di revisione degli indirizzi strategici, visioni, strategia delle Aim, qualità di vita…), condito da qualche luogo comune". Senza trascurare il fatto che "da parte dei membri dell’esecutivo comunale non è stata menzionata nemmeno una cifra corretta".

‘Quale sarà la strategia?’

E allora Centro e Verdi liberali chiedono al Municipio se "intende affrontare il problema del deficit strutturale del Comune, presentando delle misure di contenimento della spesa, oppure pensa semplicemente di accontentarsi di proporre di aumentare di 2 punti percentuali il moltiplicatore di imposta". Ma soprattutto, rilanciano, la Città "è consapevole che, a fronte dell’inflazione galoppante, dei previsti aumenti dei premi di cassa malati, dell’aumento del prezzo della benzina e dopo aver già aumentato la tassa sul sacco e le tariffe per la fornitura dell’elettricità, un aumento del moltiplicatore sarebbe assolutamente insostenibile per una larga parte della cittadinanza?".

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