Mendrisiotto

Corsia dei Tir, si oppone anche Ata. ‘Non è necessaria’

Si allunga la lista delle voci contrarie inviate a Berna contro la corsia di stoccaggio dei mezzi pesanti prevista tra Coldrerio e Balerna

Altri ‘no’ recapitati a Berna
(Ti-Press)
8 luglio 2022
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La creazione di una corsia per lo stoccaggio dei Tir tra Coldrerio e Balerna "non è necessaria". Alla lunga lista delle voci contrarie – provenienti dal Mendrisiotto ma non solo – si è aggiunta nelle ultime ore anche l’Ata, l’Associazione traffico e ambiente, che ha inoltrato la sua opposizione al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec). In uno scritto di 12 pagine firmato da Matteo Mombelli e Bruno Storni, l’Ata indica che la documentazione riguardo al progetto esecutivo solleva "diverse perplessità" e grazie alla presentazione di varie tabelle, mette in evidenza "l’incoerenza di alcuni dati che stanno alla base della valutazione di una corsia di dosaggio". A questo si aggiunge "la mancanza di una valutazione per il futuro, orizzonte 2030, considerando la diminuzione costante del traffico di veicoli pesanti attraverso le due gallerie del San Gottardo e del San Bernardino". Mombelli e Storni ricordano che "in futuro il traffico dei veicoli pesanti sarà gestito dal Centro di controllo dei veicoli pesanti di Giornico" e che la "necessità della corsia di dosaggio nel Mendrisiotto viene giustificata con la distanza dal centro di Giornico dalla dogana commerciale di Chiasso".

L’opposizione cita il ‘Rapporto sul trasferimento del traffico’ del 2019. Il documento, si legge, "mette bene in evidenza come negli ultimi anni il volume del traffico attraverso le Alpi svizzere sia più o meno costante, ma la quantità delle merci trasportata dalla ferrovia sia aumentata, mentre la parte che viaggia su strada è diminuita". Con il completamento del corridoio 4 metri della ferrovia e l’apertura della galleria di base del Ceneri, "ci si aspetta un ulteriore passaggio del trasporto delle merci dalla strada alla ferrovia". Un "elemento di valutazione che non è stato per nulla considerato nel rapporto". Per Ata "si potrebbe supporre che ancora una volta Ustra Ticino voglia utilizzare i dati che più gli aggradano per giustificare i propri progetti e che, ancora una volta all’interno della Confederazione non ci sia una comunicazione tra gli Uffici che trattano la mobilità delle persone e delle merci".

E definito "di difficile comprensione" è il calcolo dei veicoli pesanti da gestire in caso di un evento alla dogana commerciale di Chiasso. Numero che nel rapporto della documentazione è di 130. Per ottenere questo valore, si legge ancora nell’opposizione, gli autori del rapporto partono dal dato dei transiti di veicoli pesanti al San Gottardo, indicando 1’900 passaggi al giorno. "È sorprendente che il risultato sia proprio quello dei posti di dosaggio previsti nel Mendrisiotto grazie anche alla corsia dei Tir e quindi Ustra Ticino giustificherebbe in questo modo la sua realizzazione tra Coldrerio e Balerna. Si potrebbe pensare che il calcolo sia stato effettuato al contrario, partendo dai 130 posti a disposizione per calcolare il numero di veicoli al San Gottardo, 1’900". A mente degli oppositori, nella documentazione "carente" mancano anche una valutazione dell’effetto della digitalizzazione delle pratiche doganali, una valutazione sull’impatto dell’apertura della galleria di base del Ceneri sul traffico merci e il suo influsso sul trasporto su strada attraverso il Ticino e, non da ultimo, la garanzia che nuove corsie di emergenza non saranno mai utilizzate come corsie dinamiche.

‘Un costosissimo cerotto che non terrà che pochi istanti’

Ad aggiungersi al coro delle opposizioni ci sono anche Matteo Muschietti (ex municipale di Coldrerio) e la moglie Mariangela. Nella loro opposizione al Datec si legge che "la popolazione del Mendrisiotto non può più sopportare una nuova sosta dei Tir in Valle della Motta". Il Distretto "ha sempre pagato un prezzo ambientale altissimo e proporre ora una nuova corsia per i Tir in un ambiente già assordato dai rumori del traffico e inquinato dal passaggio eccessivo di automezzi, darà luogo a uno scempio ambientale che fa finta di risolvere il problema con un costosissimo cerotto (20 milioni) che non terrà che pochi istanti perché messo lì da solo e non inserito in un insieme di soluzioni".

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