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Castel San Pietro ridà voce al Sentiero dei suoni

Domanda di costruzione per la ristrutturazione e l’ampliamento. In progetto 9 nuove postazioni: esperienze acustiche e ludiche. E rilancio turistico

Un’immersione nella natura e tra i suoni

Camminare nella tranquillità del bosco e sentire o riprodurre i suoni più suggestivi propri della natura e della civiltà circostante: la pioggia, il picchio, le campane, l’acqua del ruscello. L’originale idea potrebbe vedere la luce a Castel San Pietro nella primavera 2023, ma intanto il Municipio ha licenziato la domanda di ristrutturazione e di ampliamento. Parliamo del Sentiero dei suoni, tra Campora e Monte. Un sentiero che attualmente vede le sue attrazioni acustiche, tra cui le campanelle, in uno stato piuttosto vetusto. Di qui l’idea del Comune per un rilancio, anche su sollecitazione dell’Ufficio turistico del Mendrisiotto che vede in questo camminamento una potenziale attrazione sia per i locali sia per i visitatori provenienti da altre regioni. Si tratta fra l’altro di un percorso facilmente fruibile, poiché principalmente pianeggiante e della lunghezza di un paio di chilometri, completamente immerso nel bosco.

Investimento di 150 mila franchi

L’Ufficio tecnico ha messo a punto i nuovi contenuti e gli interventi che s’intendono eseguire lungo il suggestivo sentiero. L’investimento previsto è di 150 mila franchi e se il Cantone rilascerà la licenza edilizia sarà presto allestito un messaggio municipale con la richiesta di credito all’attenzione del Consiglio comunale, idealmente nella seduta prevista in ottobre. Va intanto evidenziato che il Sentiero dei suoni è un percorso a tema, attrezzato di stazioni che permettono di effettuare delle esperienze legate al senso dell’udito. Le singole stazioni sono ubicate in punti significativi del sentiero. Le esperienze acustiche - si evidenzia nella scheda tecnica del progetto - sono legate al paesaggio culturale della Valle di Muggio. Il progetto prevede la ristrutturazione di 3 delle attuali stazioni e la realizzazione di 9 nuove postazioni. Ma ecco i nomi e le peculiarità di ogni singola ‘sosta’ in cui sarà possibile soffermarsi per riprodurre suoni o svolgere attività ludiche. Una proposta ideale anche per le famiglie. Tronco è il nome della prima ‘location’ e la materia con la quale sarà ricavata una sorta di batteria: gli escursionisti avranno così la possibilità di percuotere i tronchi con due bastoni che saranno fissati a dei cavi in acciaio e riprodurre suoni e ritmi. Campanacci è stata battezzata la seconda postazione: il progetto prevede la realizzazione di sagome in metallo di tre capre e una mucca a dimensione reale, che popoleranno il bosco a mo’ di piccolo gregge al pascolo. La Trabacula sarà invece oggetto di restauro: sarà introdotto al suo interno il suono simile a quello della raganella. E attraverso una ruota a pedale sarà possibile ricavare altri suoni suggestivi.

Un ‘parlofono’ per gioco tra le nuove attrazioni

Parlofono è il titolo di un’altra sosta, dove sarà ricavato un dispositivo per la trasmissione della voce, offrendo dinamiche di gioco per i frequentatori. La prima delle 9 new entry. Ecco le altre. Una postazione singolare sarà denominata, Xilofono Tondini: un supporto metallico con sospesa una serie di tondini da cantiere-tubi metallici di diverse lunghezze e diametri: l’oggetto ripropone lo strumento delle campane tubolari. Percuotendo le barre metalliche si otterranno delle note. Un altro oggetto riprodurrà invece il rumore della sega.

Ruota idraulica è poi il nome di una piccola costruzione alimentata dall’acqua del ruscello. L’idea è semplice quanto efficace: l’acqua è incanalata in una condotta e, cadendo, produce il suono di una piccola cascata. Pioggia è invece intitolata la stazione che ne riproduce il celebre suono, grazie all’installazione di un tubo metallico, sigillato alle estremità, con all’interno una spirale di perni metallici. Il tubo contiene una certa quantità di sabbia e roteando a mo’ di clessidra simula lo scroscìo della pioggia. Il sentiero contemplerà inoltre il rumore del picchio: azionando un cavo il visitatore potrà porre in movimento la sagoma dell’uccello e riprodurre il suono del becco che scalfisce il tronco. Falce sarà il nome della postazione che evocherà i suoni del battere e dell’affilare la falce, suoni che potranno essere emessi per iniziativa dei frequentatori del percorso. Castagne sarà poi la stazione in cui sarà possibile udire il suono delle caldarroste abbrustolite sul fuoco. Un risultato assai suggestivo, che sarà ricavato grazie a una padella sospesa che, agitata per il manico e posta in movimento, darà luogo a una reminiscenza di una castagnata. Completa il catalogo dei suoni, la postazione denominata, Bocce-Bilzo-Balzo, con il suono del gioco delle bocce. Insomma, le premesse per percorrere un luogo suggestivo e ‘magico’ a Castel San Pietro sono già tracciate.

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