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Chiasso: nel 2024 via ai lavori al tunnel di via Favre

Il Comune ha ricevuto garanzie dalle Ffs. Già avviato nel frattempo lo studio di fattibilità. Colombo Regazzoni: ‘Sarà più largo e meglio illuminato’.

Ti-Press
31 dicembre 2021
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Il tunnel di via Favre a Chiasso: una delle quattro cerniere fra quartiere Soldini e area del Penz da un lato, e centro e resto del comune dall’altro. Essenziale per la viabilità cittadina, ma stretto e male illuminato al punto da essere a lungo al centro di richieste d’intervento. Dopo anni di rinvii, finalmente c’è una data per il rinnovo: nel 2024 inizieranno i lavori. A confermarcelo è la capodicastero Sicurezza pubblica e territorio. «Le Ffs (proprietarie della galleria, ndr) stavolta ci hanno garantito che si inizia nel 2024» spiega Sonia Colombo Regazzoni.

Un primo bando nel 2012

Le discussioni fra Comune e Ferrovie federali svizzere sugli interventi da fare nei tre sottopassaggi di via Rampa, via Dunant e appunto via Favre, che dei tre è l’unico interamente bidirezionale, risalgono ormai a quasi vent’anni fa e hanno portato alla sottoscrizione di una convenzione. I primi due sono nel frattempo stati effettivamente sistemati. E il Comune è anche riuscito a ottenere qualcosa in più: «Come Municipio abbiamo chiesto e ottenuto la realizzazione della passerella che collega il centro con il quartiere Soldini» precisa la municipale. In via Favre, che porta alla centralissima piazza Indipendenza, si è invece rimasti fermi. Eppure, nel 2012 si era arrivati addirittura a pubblicare un bando di concorso per la progettazione del risanamento.

Risultati dello studio entro l’autunno

Indicazioni di massima per il progetto c’erano già: si parlava di un costo stimato attorno ai 15 milioni di franchi, ripartiti fra Ffs, Comune e Cantone (proprietario a sua volta della strada che passa in galleria) e si sarebbe dovuto iniziare coi lavori tra il 2014 e il 2015, per un cantiere che sarebbe dovuto durare circa cinque anni. «Sì, poi si diceva che sarebbero dovuti partire nel 2019, poi nel 2022... – ancora Colombo Regazzoni –, d’altra parte se sono rimasti fermi è perché ci sono stati dei ricorsi che hanno a loro volta bloccato i lavori alla Stazione Ffs: è tutto un concatenamento. Stavolta ci hanno garantito che i lavori partiranno nel 2024. Poche settimane fa è anche stato avviato uno studio di fattibilità, al quale partecipa anche il Comune finanziando una parte: i risultati sono attesi per l’autunno prossimo».

Passaggio chiuso per alcuni anni

Il progetto precedente prevedeva lavori per circa cinque anni. Tempistiche confermate? «Siamo ancora a livello di studio di fattibilità e pertanto non abbiamo indicazioni precise. Però ci hanno detto di meno. In ogni caso, credo che due, tre anni bisognerà metterli comunque in conto. Sarà certamente un cantiere impegnativo, perciò prima di partire bisognerà aspettare che siano terminati gli altri lavori (quelli in zona Stazione Ffs e quelli del comparto di via Livio, che hanno comportato una serie di modifiche viarie, ndr) e che il resto della viabilità sia a posto, in quanto il tunnel andrà evidentemente chiuso». Sempre nel vecchio progetto si parlava di un costo importante e di una tripartizione degli oneri. Sarà ancora così? «È prematuro parlarne, ma difficilmente costerà meno delle previsioni di allora».

Buone notizie quindi e da lungo attese. E non si poteva più aspettare, sottolinea la capodicastero. «Ci sono delle problematiche tecniche da risolvere, come ad esempio le infiltrazioni d’acqua, che non si possono procrastinare sine die».

La sicurezza? ‘Non un grosso problema’

E al di là delle questioni oggettive, ve ne sono di più soggettive, che parimenti contribuiscono a conferire al sottopassaggio un aspetto vagamente sinistro. «Sì, è vero, il tunnel di via Favre non è bello e posso capire che influisca sulla sensazione soggettiva di sicurezza – ammette la nostra interlocutrice –. È necessario anche allargare la carreggiata, che è stretta e crea disagio agli automobilisti. Infatti è da anni che insistiamo con le Ffs affinché vengano fatti dei lavori. Però non abbiamo mai ricevuto segnalazioni di episodi particolari capitati lì per quanto riguarda reati penali». Per questi motivi, non c’è una videosorveglianza. «Non c’è mai stata l’esigenza di installarla e se anche questa si fosse presentata, sarebbe comunque spettato alle Ffs farlo visto che sono i proprietari della galleria. Ribadisco comunque che la sicurezza non è un problema e che fortunatamente ora sappiamo che verrà sistemato. Il progetto che ci hanno illustrato per altro è bello: il tunnel sarà molto più largo e meglio illuminato».

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