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Povertà e fragilità, Mendrisio risponde con progetti ad hoc

La Città reagisce agli effetti del Covid con misure contro il precariato, a favore dei cittadini (di ogni età) e a sostegno dei Quartieri

Con le difficoltà aumentano pure le pratiche alle Antenne della Città (Ti-Press)
12 aprile 2021
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Assediati e resi più fragili: la crisi sanitaria da Covid-19 ha portato alla luce nuove forme di disagio e indebolito (ancora di più) le certezze di molti, incluso quella sul proprio posto di lavoro. Anche a Mendrisio la pandemia si è fatta sentire (e non solo a bilancio, appesantendo il disavanzo a consuntivo per il 2020). E la rete di servizi intessuta negli anni potrebbe necessitare di qualche rinforzo, qua e là. Nella sua pur breve legislatura, Françoise Gehring, a capo del dicastero Politiche sociali, ha già potuto toccare con mano problemi e difficoltà, che non mancheranno di mettere alla prova il futuro Municipio della Città.

Crescono le richieste di aiuto

Gli effetti collaterali del coronavirus si sono già visti. Dal suo osservatorio qual è la situazione? «Questa pandemia ha ampliato le disparità sociali - sgombra subito il campo la municipale -. La povertà è, del resto, tangibile. Lo sanno bene le organizzazioni umanitarie. Caritas Ticino ha erogato 260 mila franchi di aiuti a oltre 800 persone; SOS Ticino ha garantito aiuti per 360 mila franchi; Soccorso d’inverno ha stanziato 800 mila franchi; Croce Rossa ha fatto la sua parte con 530 mila franchi». Numeri che danno da pensare; e sul piano comunale? «A Mendrisio tra gennaio e marzo ci sono giunte venti nuove domande di assistenza, tra cui 16 persone sole (di cui 8 di età inferiore ai 35 anni) e 4 che lavorano (come indipendenti o impiegati a tempo parziale) - illustra a 'laRegione' Françoise Gehring -. Anche in riferimento al settore Antenna sociale e Antenna anziani da inizio anno a oggi si registrano 52 nuove situazioni che si sono presentate al servizio, 37 di antenna sociale e 15 di persone anziane. Nello stesso periodo dell’anno scorso le segnalazioni erano 29. In altre parole l'aumento è del 55 per cento».

Occhio a precariato e indebitamento

Le cifre parlano, non c'è dubbio. Mendrisio ha già una strategia per riuscire a reagire alle domande crescenti di sostegno? «La Città è presente - assicura la capo dicastero -. E in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando sul piano economico, sociale e culturale, lo è ancora di più. Risposte alla povertà e al lavoro precario sono in corso per una Mendrisio attenta, solidale che pensa a tutti i cittadini e a tutte le cittadine, con particolare attenzione alle crescenti vulnerabilità».

Come si pensa di rispondere a queste urgenze? «Il Municipio ha, ad esempio, approvato il progetto 'Lavoro XME', al fine di contenere i fenomeni di precariato legato soprattutto all’impiego di avventizi - ci spiega Françoise Gehring -. Questo progetto comprende una proposta di bilancio di competenze e la creazione di una banca dati. La situazione personale, lavorativa e contrattuale di queste persone non deve disincentivare la ricerca di un posto di lavoro fisso. Pertanto, attraverso il progetto 'Lavoro XME' gli avventizi saranno invitati a prendere contatto con i Servizi sociali, con l’impegno di seguire tutti i canali a disposizione per la ricerca di un impiego a tempo indeterminato. La crisi economica, poi - rende attenti ancora -, spesso aumenta anche il rischio di indebitamento eccessivo. Ebbene, ogni anno la Città sostiene una iniziativa in tal senso e per il 2021 si è ritenuto importante focalizzare l'attenzione sull'aspetto dell’intervento, attivando una collaborazione con SOS Debiti, che ha proprio sede a Mendrisio, per dare supporto e consulenza ai cittadini di Mendrisio con problemi di budget familiare, a rischio di indebitamento eccessivo o già in condizioni di indebitamento eccessivo».

Rinsaldata l'intesa con 'Frequenze'

La ricerca di soluzioni a problematiche e nuove fatiche sociali porta, però, anche sul territorio e a stringere alleanze. Qui come avete affrontato la questione? «La Città ha rinnovato una collaborazione con 'Frequenze', progetto nato a Chiasso nel 2018 che si occupa di riqualificare il territorio reinserendo al contempo persone al beneficio di assistenza (in modo specifico tra i 18-30 anni) nel tessuto sociale e professionale. In questo modo si riprendono i principi della mozione di Mario Ferrari sull’impresa sociale - che ha fissato un principio a livello istituzionale, ndr -. Del resto, 'Frequenze' è già partner del progetto 'Engagement local' e collabora con l’Antenna sociale per alcuni giovani di Mendrisio inseriti nei loro progetti».

Da ciò che si intuisce c'è dell'altro. «A questo punto - ci fa sapere la municipale -, il dicastero Politiche sociali, in sinergia con il dicastero Commissioni di Quartiere, estenderà l'accordo con 'Frequenze' pure al progetto 'Quartieri Solidali', in modo particolare per le iniziative di Ligornetto e della Montagna, dove sono in corso progettualità per lo sviluppo delle 'Portinerie di quartiere' e 'Portinerie Diffuse'. In più per capire meglio le esigenze dei Quartieri della Montagna, a breve sarà inviato un questionario».

Le categorie più fragili

Questa pandemia ha fatto emergere altresì le categorie sociali più fragili. E qui il pensiero va ad anziani e giovani. Mendrisio come si muove e si muoverà su questi fronti? Iniziamo dalla popolazione di una certa età (anche dal profilo lavorativo). «L’Antenna sociale della Città - illustra Françoise Gehring - collabora anche con Pro Senectute, che sta sviluppando sul territorio dei progetti comunitari attraverso il Servizio di lavoro sociale comunitario. In questo progetto verranno inserite alcune persone beneficiarie di prestazioni assistenziali, attraverso delle misure Aup (Attività di utilità pubblica, ndr); e questo al fine di favorire attraverso un esercizio dell’inserimento sociale, il riconoscimento e la valorizzazione di capacità e competenze delle persone beneficiarie dell’assistenza sociale. Si tratta soprattutto di programmi di utilità pubblica per persone over 45 beneficiari di prestazione assistenziale, che rappresentano numericamente la quota di cittadini più seguita a livello del servizio».

E per quanto riguarda i giovani? «Il Centro giovani è particolarmente attento alle richieste dei nostri giovani, che chiedono spazi e tempi per potersi ritrovare, fare delle attività e trascorrere del tempo, nel rispetto dei piani di protezione - ci dice la capo dicastero -. Visto il numero sempre maggiore di richieste per utilizzare gli spazi la Città ha rivisto la pianificazione di aperture, spazi e presenze dell’équipe, proprio per sostenere le richieste dei giovani, prevedendo ad esempio delle aperture serali per gruppi chiusi su prenotazioni».

Un progetto pilota per le famiglie

Non ci si è sottratti, quindi, dal trovare strade nuove e diverse per alleggerire il peso della pandemia tra i ragazzi. E in questo solco si è guardato oltre da quanto trapela. «In effetti, e non da ultimo, il dicastero continua il suo impegno per quanto riguarda le povertà educative, aggravate oggi dalle condizioni socio-economiche - ribadisce in conclusione Françoise Gehring -. Abbiamo infatti allo studio un progetto innovativo, e pilota a livello cantonale, per intervenire precocemente a supporto delle famiglie e delle competenze genitoriali, prima che queste arrivino ai servizi di Protezione». Ancora una volta Mendrisio va a esplorare territori possibili.

 

 

 

 

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