Mendrisiotto

Il Patriziato di Melano dice 'no' alla terza corsia A2

Opposizione su tutta la linea al progetto scelto dall'Ustra per potenziare l'autostrada fra Lugano e Mendrisio. 'Non risolve il problema'

Aumentano le voci contrarie (Ti-Press)
1 febbraio 2021
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A Melano il potenziamento dell'autostrada fra Lugano e Mendrisio proprio non va giù. A mettersi di traverso al progetto scelto a livello federale per aumentare la capacità dell'A2, creando una terza corsia dinamica per le ore di punta, è anche il Patriziato locale.  La sua opposizione, infatti, è totale. Una voce contraria in più, dunque, che si va ad aggiungere a quelle dei promotori e dei firmatari - al momento oltre 800 - della petizione determinata a chiedere al Consiglio federale una soluzione davvero rispettosa del territorio. Alternativa, quella evocata, che non coincide con la variante 4/2 prescelta per questo intervento.

Il piano d'azione messo in campo dall'Ustra, l'Ufficio federale delle strade, in effetti, non convince, neppure il Patriziato.  L'Ufficio presieduto da Giampaolo Cremonini è "più che fermo nell'affermare - si ribadisce in una nota - che il progetto, dal costo esorbitante di oltre un miliardo di franchi, non risolverà per nulla il problema che attanaglia la regione da ormai mezzo secolo". In particolare il paese di Melano, "oltre a non ricevere alcun beneficio concreto, sarà fortemente penalizzato, come tutta la regione del Basso Ceresio, a livello territoriale e di salvaguardia del paesaggio".

Da una parte, si fa osservare, ci si prefigge di alleggerire il Mendrisiotto e Basso Ceresio dal traffico parassitario, senza però considerare soluzioni come il potenziamento dei mezzi pubblici, il telelavoro e il carpooling, che una volta promosse "annullerebbero gli eventuali benefici del progetto". Dall'altra, si rilancia, vi è la voglia della popolazione di risolvere "una volta per tutte il problema del traffico in tutta la regione, non con soluzioni tampone, ma in maniera definitiva e lungimirante". Come? Ad esempio, si suggerisce, immaginando una galleria sotto il Generoso. Una direzione preferita alla costruzione di semi svincoli "su terreni di valore storico e ambientale". E qui il riferimento è al parco della villa ottocentesca e agli ex Tannini.

 

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