Mendrisiotto

Il rilancio del commercio momò passa da social e web

Sono numerosi i commercianti del Mendrisiotto che hanno scelto la rete per promuovere la loro merce e ‘rispondere’ alla pandemia

L'appuntamento con il mercato settimanale del venerdì di Chiasso continua. Annullati i mercatini di Natale (archivio Ti-Press)
12 novembre 2020
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Il Natale momò perde il tradizionale appuntamento con i mercatini di Chiasso (8 dicembre) e Mendrisio (5 dicembre). La notizia – attesa e inevitabile data la situazione pandemica – è stata ufficializzata ieri dalla Società commercianti del Mendrisiotto (Scm). «La decisione è stata presa di comune accordo con i Municipi – precisa il presidente della Scm Carlo Coen –. I presupposti per garantire contact tracing e distanze e per impedire assembramenti di cinque persone non ci sono». Prosegue invece, almeno per ora, l'appuntamento con il mercato settimanale del venerdì lungo Corso San Gottardo. «Abbiamo introdotto la precisa regola che da adesso non accetteremo nessuna nuova iscrizione – sottolinea Coen –. Questo per far sì che il mercatino del venerdì rimanga piccolo ed evitare che gli ambulanti che non possono partecipare all'evento natalizio si riversino nei mercati settimanali». 

Riconversione in corso

Anche i commercianti si stanno attrezzando per affrontare la seconda ondata pandemica. «Il commercio sta andando come in primavera – commenta il presidente –. È come se fossimo in un periodo di lockdown: i contatti con la clientela sono limitati, si lavora quasi esclusivamente su appuntamento e ci si fa pubblicità tramite social e internet. Le vendite derivano quasi esclusivamente da quello». E sembrano essere in molti i commercianti che hanno scelto questa via (o almeno ci stanno provando) per rilanciare la loro attività. «Sono sempre più le attività che utilizzano internet e i social, in particolare Facebook, Instagram e Tik Tok – conferma Coen –. Qualcuno è ancora restio, ma da quello che vedo, e io per primo cerco sempre di spronare a lanciarsi in queste nuove tecnologie, sono aumentati rispetto alla primavera». Quello dei social è per Carlo Coen «un nuovo canale per crearsi visibilità».

Si cerca l'immediatezza

L'utilizzo di internet rilancia il discorso delle piattaforme web. L'ultima in ordine di tempo – www.chilometrozero.ch, sostenuta anche dai Municipi di Chiasso e Mendrisio e voluta per mettere in contatto diretto i consumatori con i venditori – nel Mendrisiotto non ha avuto l'effetto sperato. «La grossa difficoltà è sapere chi gestisce il tutto – analizza ancora Coen –. Per attività piccole come le nostre sarebbe come avere un secondo lavoro. L'utilizzo dei social, invece, è più semplice, immediato, veloce e fluido e permette anche ai piccoli negozi di presentare la propria merce in modo più semplice e utilizzando un telefonino». Federcommercio sta studiando la creazione di una piattaforma cantonale di e-commerce. «L'unica soluzione fattibile è quella di una piattaforma gestita a livello cantonale con un team che si occupa di dati, logistica e transizioni e dove il cliente trova una grande varietà di merce. Crearne una distrettuale o per le piccole attività, oltre che per una questione di costi, non sarebbe abbastanza allettante». Negli anni scorsi la Scm si è fatta promotrice di una app per i negozi locali. Un progetto che «nonostante i bassi costi e l'interesse di tutti, non è mai partito perché non si sapeva bene come gestire il tutto». L'auspicio per la citata piattaforma cantonale è che la stessa «possa essere gestita anche con il telefonino, altrimenti sarà un fallimento dall'inizio».

‘Situazione difficile ma morale alto’

La lotta alla sopravvivenza passa anche dai mesi di novembre e dicembre. Mesi che, negli anni scorsi, hanno spesso salvato il bilancio annuale. «Cerchiamo di fare di tutto, molti negozianti hanno già iniziato sconti e promozioni. Anche se la situazione è difficile cerchiamo di mantenere alto il morale – continua il presidente della Scm –. In primavera abbiamo ricevuto gli aiuti ma abbiamo perso tutti gli utili della stagione e a fatica siamo riusciti ad arrivare all'autunno-inverno, il periodo durante il quale si mette il famoso fieno in cascina». La situazione è analoga alla primavera. «Le nuove collezioni sono in magazzino e questo mette tutti in difficoltà perché non sappiamo se ci saranno dati nuovi aiuti per potere andare avanti». A complicare la situazione c'è anche il telelavoro introdotto da molte aziende. «Una soluzione che va benissimo per la riduzione del virus ma che non va bene per l'economia perché, lo vediamo in questi giorni, c'è molta meno gente in giro e che acquista, e il commercio ne sta soffrendo». Inoltre, «le persone sembrano avere più timore a entrare in una piccola attività che ha sostenuto importanti investimenti per le misure di sicurezza piuttosto che in un grande centro commerciale con molta più gente».

Domande (ancora) senza risposta

Carlo Coen punta l'attenzione anche sugli affitti. «Sostanzialmente la Confederazione non ha ancora dato un ok definitivo in merito a questi aiuti – spiega, aggiungendo di essere frequentemente sollecitato in merito dagli associati –. Questo è un punto molto importante che ci ha toccato in primavera, rischia di ripetersi in inverno e anche l'anno prossimo, quindi i problemi per il pagamento degli affitti non sono affatto terminati». A mente del presidente della Scm, questa assenza di risposte «è estremamente grave. La questione deve essere ripresa in mano e se nessuno vuole risolverla a livello federale, deve essere fatta a livello cantonale per il bene di tutto il commercio, altrimenti ci ritroveremo le città senza attività commerciali perché tantissime non ce la fanno più a pagare affitti e bollette». A livello comunale, invece, «bisognerà ridiscutere con i Comuni perché gli aiuti concessi in primavera, come la dilazione dei pagamenti, andrebbero ripresentati. Nella presentazione dei preventivi 2021 hanno tenuto in considerazione che il virus non si è fermato alla primavera e le problematiche per le attività commerciali continueranno? – chiede e conclude Carlo Coen –. Ci vorrà qualche anno prima che le i commerci riescano a riprendere a pieno regime. I comuni si devono rendere conto di questa situazione e modificare, a parere mio verso il basso, quelli che sono i preventivi».  

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