Mendrisiotto

Oro a Balerna senza 'garanzie', l'Mps interpella il Consiglio di Stato

Arrigoni, Lepori e Pronzini chiedono all'esecutivo cantonale se sia a conoscenza del rapporto di Swissaid che denuncia carenze nelle verifiche della filiera dell'oro

(Ti-Press)
7 settembre 2020
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"Non si può escludere che dietro il metallo prezioso importato nella Confederazione, e in particolare in Ticino, ci siano criminali, milizie in zone di conflitto o regimi violenti". È di questo avviso l'organizzazione umanitaria Swissaid la quale, in un recente studio, aveva avanzato l'ipotesi che alla Valcambi di Balerna ci potesse essere dell'oro proveniente da miniere dove non sono garantite condizioni di lavoro e ambientali soddisfacenti. Una questione sulla quale ora vuole vederci chiaro anche l'Mps e che di fatto ha inoltrato un'interpellanza al Consiglio di Stato. "Swissaid – si legge nel testo firmato dai granconsiglieri Simona Arrigoni, Angelica Lepori e Matteo Pronzini – ritiene problematici i rapporti che la raffineria di Balerna intrattiene con il gruppo internazionale Kaloti, accusato di fornire oro illegale, tramite anche la società Trust One Financial Service". Alla lente c'è infatti l'oro destinato al Ticino in arrivo da Dubai (metà del metallo proviene dall'africa e vi sono forti sospetti, secondo Swissaid, che sia stato importato illegalmente). Per la Ong, inoltre, "le verifiche effettuate dall'impresa ticinese sulla catena di fornitura sono insufficienti e le procedure per garantire la conformità e l'origine del metallo prezioso troppo limitate".

Queste "preoccupanti" premesse, secondo l'Mps, aprono il fronte a numerosi interrogativi e, proprio sulla scorta di quanto detto, viene chiesto all'esecutivo cantonale de fosse "a conoscenza di questo studio di Swissaid e qual sia la sua opinione sulla questione". Si domanda altresì se abbia "preso contatto con il Municipio di Balerna per sapere se il Municipio abbia discusso di questa situazione e se intenda intraprendere misure". E poi ancora: "BancaStato, attiva nel finanziamento delle attività di trading nelle materie prime, è in qualche misura collegata a aziende che, in un modo o nell'altro sono coinvolte, unitamente a Valcambi in questa vicenda?". Infine, l'azienda durante il periodo di lockdown "ha beneficiato di autorizzazioni per continuare la produzione? E se sì, con quali motivazioni?".

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