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Il Mendrisiotto, costola di Lugano, rischia di perdere il treno

La strategia territoriale svizzera non considera il Distretto come area da collegare via InterCity. Romano: 'Occorre far cambiare idea, partendo dal Cantone'

La corsa degli IC 'non deve fermarsi a Lugano' (Ti-Press)
16 luglio 2020
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Il Mendrisiotto? Un Distretto derubricato ad appendice di Lugano. Possibile? Sì, e ancorato nero su bianco. Il documento è di quelli di peso, letteralmente: oltre un centinaio di pagine che delimitano i confini del 'Progetto territoriale Svizzera'. Per capire, però, che aria tira da queste parti basta una riga a pagina 83. È lì che si traccia la nuova geografia della Città Ticino. Una Città che riconosce, è vero, Chiasso-Mendrisio come uno degli agglomerati, ma che quando si tratta di descrivere i 'tre spazi funzionali' da collegare, ecco che la regione più a sud del Paese non è più una realtà a sé stante e diventa, di fatto, una 'dépendance' del capoluogo sul Ceresio. Le aree considerate, infatti, sono 'Lugano-Mendrisio, Bellinzona-Tre Valli e Locarno-Valle Maggia'. Chi cerca una spiegazione alle ragioni che hanno indotto le Ffs a depennare le fermate degli InterCity (IC) una volta superato il ponte-diga di Melide - il 'Progetto orario 2021' parla chiaro - forse le può trovare proprio in quel dossier federale. In buona sostanza nella visione generale i treni a lunga percorrenza collegheranno la Città Ticino al resto della Svizzera attraverso tre poli, ovvero Lugano, Bellinzona e Locarno.

Una petizione e una missiva corale

Per riconquistare un posto sulla cartina della Città Ticino, quindi, le istituzioni locali dovranno darsi da fare, è indubbio. Del resto, l'idea di essere esclusi dalle direttrici dei convogli IC non piace a nessuno. Non va giù alle autorità locali e neppure a chi viaggia. È di questi giorni, infatti, il lancio di una petizione online, fautore Réne De Paris, che ha già superato le 240 firme. Obiettivo: far fermare gli InterCity nel Mendrisiotto. Non solo: mentre Astuti, l'Associazione ticinese utenti dei trasporti pubblici, fa sentire la sua voce, sta per essere imbucata per mano della Commissione regionale dei trasporti una missiva per i piani alti della politica (a vari livelli), mittente i Municipi di Chiasso e Mendrisio, l'Ente regionale per lo sviluppo della regione e la stessa Astuti. Il messaggio è chiaro: il Mendrisiotto difenderà le sue stazioni polo. D'altro canto, è da almeno un anno che il tema è sul tavolo da queste parti.

'Dobbiamo parlare al CdS perché Berna intenda'

Adesso il punto è capire dove sta l'inghippo. E qui Marco Romano non ha esitazioni. Lui che il 'Progetto territoriale Svizzera' se lo è letto, sa bene dove mirare, come ci ha anticipato in una conversazione recente. "Il problema - ci fa capire subito - non è a Berna, bensì in Ticino. A livello cantonale ci hanno 'venduto' come un agglomerato di Lugano. Tant'è che tutti gli orari dei trasporti pubblici sono stati strutturati su tre aree territoriali, mentre la Città Ticino, di fatto, conta quattro mega quartieri, per così dire". Il Distretto, in ogni caso, non è esente da colpe. "Ci siamo infilati noi in questa situazione - conferma -. In effetti, dobbiamo smettere di guardare al nostro passato e proiettarci verso il futuro. Smettere di scrivere all'autorità federale e rivolgerci al Palazzo dl Orsoline a Bellinzona, che è l'interlocutore del Consiglio federale. E soprattutto uscire dalla dinamica dialettica fra Chiasso e Mendrisio". Da perorare, del resto, c'è la causa di una realtà di 50mila abitanti, snodo altresì dei collegamenti transfrontalieri. "Cosa dobbiamo aspettarci? Che il Cantone cambi marcia e tenga in giusta considerazione il Mendrisiotto".

Una partita, due mosse

Gli esempi, dentro e fuori i confini cantonali, di chi è riuscito a far mutare direzione al treno ci sono. Biasca un paio di anni fa ha saputo conquistarsi proprio la fermata dell'InterCity (appena sbucato dalla galleria di AlpTransit), forte di una petizione sottoscritta da circa 8mila persone e una mobilitazione della Regione Tre Valli. "Appena al di là del Gottardo - ci informa poi Romano - Altdorf ha ottenuto la sua stazione, ponte fra Lucerna e il Ticino per la Svizzera centrale". Anche al Mendrisiotto, dunque, non resta che attivarsi. Nella partita, strategica, che attende il Distretto, due sono le mosse da giocare, a detta di Romano. "Innanzitutto, da qui a dicembre dobbiamo riuscire a convincere le Ferrovie a non tagliare le corse mattutine e serali degli IC (come previsto dall'orario 2021, ndr); in seguito occorre modificare la visione che hanno di noi a nord delle Alpi, così da inserire la nostra regione nella rete su rotaia che collega le Città svizzere". La sfida è lanciata.

 

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