Mendrisiotto

Ostetricia dell'Obv, il personale chiede 'rassicurazioni'

Affidato un mandato al sindacato Ocst, che ha scritto alla direzione generale dell'Ente ospedaliero cantonale

In vista un incontro con le autorità locali (Ti-Press)
26 giugno 2020
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Sono di sicuro due, oggi, i sentimenti che agitano le giornate (e forse anche le notti) del personale sanitario in forze al Dipartimento donna-bambino dell'Ospedale regionale di Mendrisio.  Tra infermieri e ostetriche si oscilla fra l'inquietudine e lo smarrimento. Lo hanno potuto toccare con mano i sindacalisti dell'Ocst Davina Fitas e Giorgio Fonio che, di recente, hanno incontrato i dipendenti del reparto e si sono messi in ascolto dei loro dubbi e dei timori per il futuro. Alle spalle settimane intense scandite dall'emergenza sanitaria da Covid-19, ad aver inferto un duro colpo alle loro certezze sono state le voci e i qui pro quo che negli ultimi tempi paventavano trasferimenti (di settore) e riduzioni (d'orario del Pronto soccorso pediatrico). A gettare, letteralmente, acqua sul fuoco e in più di una occasione anche davanti al parlamento ci ha pensato il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità Raffaele De Rosa. Ora, però, chi opera fra Maternità e Pediatria, in prevalenza personale femminile, vorrebbe essere tranquillizzato pure dai vertici dell'Ente ospedaliero cantonale (Eoc). Così ha messo nelle mani dell'Ocst un mandato per essere rappresentato presso i suoi superiori. Ufficializzato l'incarico, al sindacato hanno preso carta e penna e scritto all'Ente.

Ocst: 'C'è preoccupazione e disorientamento'

Qual è stato il primo passo? "Con la lettera indirizzata alla direzione generale dell'Eoc - conferma a 'laRegione' Giorgio Fonio - ci facciamo portavoce del personale per chiedere delle rassicurazioni chiare. In effetti - ribadisce - dopo aver parlato con i diversi operatori è emerso in modo evidente la loro preoccupazione e, soprattutto, un senso di disorientamento". Ecco che veder mobilitare la popolazione e, in particolare, la deputazione al Gran consiglio del Mendrisiotto ha avuto il sapore di un incoraggiamento. "Questo impegno corale è stato senz'altro apprezzato".

Del resto, anche i dipendenti del Dipartimento donna-bambino non si sono tirati indietro. "Nel nostro scritto - fa sapere ancora Fonio - abbiamo voluto ricordare pure quello che è stato il ruolo del lavoratori del Dipartimento, in alcuni casi spostati in altre sedi, lì dove era utile il loro apporto professionale. Insomma, hanno mostrato non poca flessibilità". Quando poi ci si accingeva a tornare a una certa normalità - i settori, trasferiti a Lugano a causa del coronavirus, rientreranno in sede ad agosto -, ecco insinuarsi quell'avviso sul Pronto soccorso pediatrico, poi archiviato come un 'disguido' comunicativo dallo stesso Eoc. "A maggior ragione, quindi - annota il sindacalista - è importante ora dissipare ogni dubbio per la serenità del personale".

Per De Rosa fa stato la pianificazione ospedaliera

Al momento, in ogni caso, c'è un punto fermo a cui aggrapparsi, ed è la pianificazione ospedaliera cantonale. Piano che riconosce all'Obv di Mendrisio il mandato per l'ostetricia e la neonatologia. L'ha evocato in modo netto lo stesso direttore del Dss De Rosa, ribadendo che oggi fa stato quel documento. Sulle sue parole, lascia intendere Fonio (vestendo altresì i panni del gran consigliere, per il Ppd), non si può equivocare. Va detto che non è solo il personale infermieristico del Dipartimento donna-bambino del Beata Vergine ad attendere delle garanzie sul futuro dell'Obv: vi è un intero Distretto. E qui giocherà un ruolo importante l'incontro messo in agenda per l'8 luglio prossimo tra il Consiglio di amministrazione dell'Ente, le direzioni generale e locale, la deputazione al Gran consiglio del Mendrisiotto e i rappresentanti dei Municipi della regione. Lì si capirà se la struttura ospedaliera resterà... intonsa.

 

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