Mendrisiotto

A Vacallo ruspe al lavoro su Villa Foppa

In questi giorni è iniziata la demolizione della residenza di ispirazione liberty. Al suo posto saranno costruite tre palazzine

Destino segnato per Villa Foppa (Ti-Press/F. Agosta)
3 febbraio 2020
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Negli ultimi giorni le ruspe si sono messe al lavoro a Vacallo. Muro dopo muro addenteranno e demoliranno l’ennesima magione storica, villa Foppa, lì in via Poeta Francesco Chiesa. Un epilogo triste che c’è chi, invano, ha tentato di scongiurare. Alla fine hanno avuto la meglio i promotori immobiliari che su quell’area costruiranno tre palazzine con una trentina di appartamenti. Del resto, per fermare l’abbattimento dell’abitazione – che rimanda alla cultura liberty – mancavano appigli solidi: non risultava iscritta fra i beni degni di essere protetti, neppure a livello locale. Quindi, non c’era margine d’azione.

Per la Stan nulla da fare

E su questo punto è stato chiaro anche il Consiglio di Stato. In effetti, la Stan, la Società ticinese per l’arte e la natura, ha cercato di mettersi di traverso al progetto di cancellare un’altra villa dalla memoria del cantone; lo ha fatto opponendosi, prima, alla domanda di costruzione, e poi alla licenza edilizia. Dopo quasi un anno e mezzo di botta e risposta, però, ci si è ritrovati ai piedi della scala, come ci ha spiegato il presidente Tiziano Fontana. Di fatto la Stan ha cozzato contro una «chiusura totale». E ciò nonostante l’esecutivo, ci viene fatto notare, avesse promosso una valutazione del valore della residenza, che non aveva, però, modificato lo stato delle cose. L’unica possibilità per salvare Villa Foppa sarebbe stata quella di intervenire sul Piano regolatore, estendendo il perimetro di tutela comunale. Ad oggi l’aggiornamento del Pr, previsto a tappe – dall’allestimento dei Masterplan alla scelta dei beni culturali da salvaguardare e inserire sulla mappa –, è ancora sul tavolo, dopo che nel novembre del 2017 il legislativo ha dato luce verde ai 130mila franchi necessari all’operazione.

Per il Dt ci sono 77 beni da valutare

D’altra parte, anche a Vacallo il patrimonio di valore storico-culturale da custodire non manca. Il Dipartimento del territorio, come si legge nel messaggio, ha segnalato 77 schede di “oggetti potenzialmente tutelabili o già tutelati nel Pr attuale – annota il Municipio –, dalle quali effettuare una prima selezione col fine di ridurre, se del caso, la lista degli oggetti meritevoli di tutela”. Un lungo elenco a fronte della decina di beni (oltre ai nuclei) al momento ancorati alla pianificazione comunale. Beni che, accanto alle chiese (di San Simone e Giuda, di importanza cantonale, e di Santa Croce), e la cosiddetta Casa Puccini, includono pure quattro ville: Villa Bertola a San Simone, Villa Zürcher e Villa Magnolia in via Al Colle e Villa Noseda a Roggiana. La politica locale, va detto, negli ultimi anni aveva sollecitato più volte una revisione dei piani e una maggiore attenzione agli stabili e agli alberi di cui avere cura. Ne fanno memoria, di recente, in un testo inviato ai media, la consigliera comunale Us-I Verdi Giovanna Lanini Noseda e Roberta Pagnamenta. Già nel settembre del 2016 Unità socialista e Verdi, ricordano, avevano chiesto, tramite un’interpellanza, di affrontare la questione pianificatoria. All’epoca, però, il Municipio aveva accantonato l’idea, ritenendo “ancora valida” la pianificazione datata 1997 e non necessaria “una sua revisione completa”.

Il nodo da sciogliere in quel momento? “Se l’intento della revisione è quella di diminuire i terreni edificabili o diminuire gli indici di costruzione – rispondeva l’esecutivo –, sottolineiamo che questa operazione risulterebbe molto difficile da giustificare ai vari proprietari e molto onerosa (svariati milioni) per il Comune a causa degli indennizzi previsti dalla legge. […] L’elenco di edifici da salvaguardare inserito nel Pr viene ritenuto ancora attuale”. Il gruppo, al suo fianco il Plr, era tornato alla carica nel giugno 2017 con una mozione, che aveva poi aperto la strada al dossier poi avallato dal legislativo e all’aggiornamento in atto. Un percorso, richiamano Lanini Noseda e Pagnamenta, che ha i suoi tempi (quelli della politica).
Oggi restano “un coro di voci indignate” e le ruspe al lavoro; e all’orizzonte altre abitazioni da mettere su un mercato che, anche a Vacallo, registra un tasso di sfitto significativo.