Mendrisiotto

Quando l'aula è nel bosco

Insieme a Sinistra e Verdi chiedono di introdurre anche a Mendrisio la scuola nella natura. Gli esempi nel cantone non mancano

Esperienze di educazione ambientale. Come a Lumino
14 dicembre 2019
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Questa volta cala da nord l’idea che sta contagiando anche il sud del Ticino. Nel Mendrisiotto sta facendo breccia, infatti, il progetto di portare la scuola nel bosco. Il Comune di Stabio giusto lunedì sera sul nullaosta consiliare ha deciso di realizzare un’aula scolastica nel verde e ha già individuato l’habitat ideale, il Parco del Laveggio. Novazzano, invece, lo ha inserito tra i buoni propositi ancorati ai preventivi 2020. Il Municipio locale intende, infatti, realizzare con un parco giochi anche un’aula nel bosco, cornice la piantagione di castagni in zona Boschetto. Anche a Mendrisio, però, oggi si cerca il contatto diretto con la natura, a tutto vantaggio delle giovanissime generazioni. A lanciare la proposta, di recente, sono state quattro consigliere comunali di Insieme a Sinistra e I Verdi. Un invito che sarà difficile non accogliere, soprattutto dopo che lunedì sera il legislativo ha riconosciuto l’emergenza ambientale e si è detto pronto a dare una mano per ridurre le emissioni inquinanti.

Dalla Scandinavia al Ticino

I primi sono stati gli scandinavi. Poi il movimento, come segnala il portale ‘Naturalmentescuola’, negli anni Novanta si è diffuso all’intera Europa. Ecco che, in quel momento, l’educazione ambientale è divenuta parte integrate della didattica. La chiave di volta, come motivano Françoise Gehring, Claudia Crivelli Barella, Grazia Bianchi e Daniela Carrara, è trasformare il bosco in un ‘laboratorio’, “una risorsa multidisciplinare dove si possono vivere esperienze nuove e originali, utilizzando le mani, la mente, il corpo e tutti i sensi”. In tal senso, rendono attente le consigliere, le attività condotte sin qui dimostrano e documentano che “la frequentazione regolare di una scuola nel bosco influisce in modo significativo e profondo sullo sviluppo del bambino, andando ben oltre il margine del bosco”. Senza trascurare che questa opportunità aiuta a coltivare i cittadini consapevoli (verso l’ambiente e il territorio) di domani. Per le firmatarie dell’interrogazione è, quindi, importante capire come valuta questi progetti il Municipio della Città. E soprattutto se sussistono le premesse per replicarli a Mendrisio. Qui le quattro consigliere inseriscono la testimonianza di Anna Persico, segretaria del Gruppo di educazione ambientale della Svizzera italiana, perché “promuovere la pedagogia attiva nella natura è un approccio pratico che incoraggia i partecipanti a rapportarsi con l’ambiente tramite esperienze vissute con tutti i sensi”. Succede, ad esempio, con ‘La casa del Signor Bosco’, una iniziativa che da un decennio si rivolge alla scuola dell’infanzia grazie al Wwf e al Centro natura Vallemaggia. Ad oggi vi hanno aderito una cinquantina di classi (cfr. ‘laRegione’ del 14 gennaio). Ma questa, illustrano Gehring, Crivelli Barella, Bianchi e Carrara, non è la sola realtà presente in Ticino. Infatti, a Muzzano si è creata un’aula sull’acqua, all’Alpe di Pazz, a Novaggio, si va nel bosco, come capita ad Arcegno, sui monti di Saurù a Lumino, a Faido (grazie a Patriziato) e ancora a Bioggio e in Capriasca. I grandi centri, comunque, non sono da meno: un anno fa il Consiglio comunale di Lugano ha dato luce verde a un’esperienza simile in vetta al Monte Brè, concretizzando altresì un partenariato fra pubblico e privato (un’ipotesi praticabile, tra l’altro, anche a Mendrisio?, si chiede).

Il ‘gancio’ di Stabio

A offrire il gancio al capoluogo, però, agli occhi delle autrici della proposta, è Stabio, con il suo progetto all’interno del Parco del Laveggio, “che interessa direttamente anche Mendrisio”). In effetti, rilanciano le consigliere di IaS e Verdi, “sarebbe interessante offrire anche questa possibilità per ampliare le attività didattiche delle scuole di Mendrisio, garantendo maggiori risorse. Investire nella scuola, nell’educazione e nell’istruzione, significa investire nel futuro”. Di conseguenza, “come vede un’eventuale collaborazione con il progetto di Stabio?”. Nel caso si aprissero le porte alla scuola nel bosco, “quale zona potrebbe essere interessata?”. E “quale potrebbe essere la tempistica?”.

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