Mendrisiotto

Antenne, anche Mendrisio studia le mosse

La Città pensa di inserire a piano regolatore norme per regolamentare la posa di antenne di telefonia mobile

Ti-Press
20 luglio 2019
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Varianti pianificatorie al fine di inserire delle norme che regolamentino la posa di antenne di telefonia mobile? Mendrisio ci sta pensando, con tutti gli annessi e connessi del caso. Nel rispondere a un’interrogazione dei consiglieri comunali liberali Alberto Conconi, Tiziano Calderari e Vincenzo Crimaldi, l’esecutivo sottolinea che verranno espletati “maggiori approfondimenti sul tema, i quali sono ancora in fase di verifica”. Non è quindi da escludere che Mendrisio intraprenda lo stesso cammino dei 29 Comuni ticinesi che hanno sino ad ora avviato una procedura di Piano regolatore per disciplinare la posa di antenne per la telefonia mobile. Nel Mendrisiotto, d’altronde, il discorso è già stato intavolato da diversi esecutivi: Riva San Vitale, Coldrerio, Morbio Inferiore, Balerna e Chiasso. Si punta dunque sulla variante pianificatoria puntando a creare una sorta di gerarchia fra le zone dove c’è modo di sistemare le stazioni tecniche e le aree sensibili fuori dalla portata delle onde elettromagnetiche. Anche Stabio sta facendo passi in questo senso ed è pronto a istituire una zona di pianificazione, preludio alla revisione dei piani (vedi ‘laRegione’ del 3 luglio). Tornando all’interrogazione, i tre consiglieri chiedevano lumi sulla domanda di costruzione relativa alla posa di un’antenna di telefonia mobile sul tetto di un condominio del quartiere di Genestrerio. Proprio sulla scorta di questa pubblicazione è stato dunque chiesto all’esecutivo se sia stata chiesta una “perizia neutra che attesti quali siano le conseguenze per la salute delle persone che vivono nell’area circostante”. Per tutta risposta, però, l’esecutivo spiega che la posa di antenne è soggetta a domanda di costruzione ai sensi della Legge edilizia cantonale ed è applicata dal Dipartimento del territorio. “L’applicazione della norma federale che regola le immissioni di radiazioni non ionizzanti – si legge nella risposta – non compete quindi al Municipio, per cui non è possibile negare dei permessi di costruzione per la posa di nuove antenne 5G invocando il principio di precauzione, tenuto in considerazione dei valori limite nelle norme federali che sono di 10 volte inferiori a quelli dei paesi confinanti”.

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