Mendrisiotto

Docente contestata, il caso è chiuso?

Il giorno dopo le reazioni dei genitori delle scuole medie. A Mendrisio la discussione è aperta. A Morbio il Comitato spiega perché è rimasto 'neutrale'

(foto Ti-Press)
1 marzo 2019
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Il giorno dopo nei corridoi, fra i banchi, tutto ha l’aria di sempre. A scuola la vita continua: come è giusto che sia. E le Medie di Mendrisio e Morbio Inferiore non fanno eccezione. Si cerca di tornare alla normalità. Nonostante le parole del Consiglio di Stato (e con esso del Decs) abbiano lasciato qualche segno, soprattutto nei cuori e nelle menti dei genitori dei ragazzi (malgrado loro) in prima linea nel confronto con la docente di tedesco e le istituzioni scolastiche. Il Cantone ha messo un punto alla vicenda: l’insegnante è “adeguata” al suo ruolo. Le risposte giunte al seguito dell’interrogazione del deputato della Lega Massimiliano Robbiani non hanno lasciato, però, indifferenti (cfr. ‘laRegione’ di ieri).

Il sentimento, ci confidano, è di «stordimento e sconforto». Difficile non essere abbattuti, si fa capire, anche se il primo pensiero va agli allievi; e in particolare a quegli studenti (di terza e quarta) che nel capoluogo come a Morbio hanno preso il coraggio a quattro mani e hanno dato voce al loro disagio, rivolgendosi direttamente alle direzioni, che a loro volta si sono messe in ascolto. «Non posso nasconderlo – ci dice una mamma della sede di Mendrisio, che si definisce preoccupata –, dopo due anni di segnalazioni ci aspettavamo delle altre risposte, piu rispettose dei ragazzi –. E aggiunge –: siamo disorientati da questo approccio che mi pare poco compatibile con i valori che si vogliono legati alla nostra scuola». Alla sede di Mendrisio adesso si attende l’assemblea straordinaria dell’11 marzo prossimo, durante la quale si ripercorreranno le fasi della vicenda e, con tutta probabilità, si tireranno le conclusioni. Resta da capire se prevarrà la linea del dialogo – auspicata dallo stesso direttore del Dipartimento Manuele Bertoli, come confermato ieri a ‘laRegione’ – o l’esigenza di riaffermare la posizione critica tenuta sin qui dal Comitato genitori. Si arriverà a chiedere il trasferimento, come qualcuno ventila? La discussione appare ancora aperta.

Spostandosi a Morbio Inferiore, il Comitato genitori dell’Assemblea di sede è rimasto coerente alla sua presa di posizione, più defilata. Come avete accolto le risposte del Cantone? «Ne abbiamo preso atto. In questa circostanza abbiamo ritenuto di rimanere neutrali, senza schierarci. E siamo convinti sia stata la scelta giusta», sintetizzano la presidente e un membro di Comitato. In effetti, ci spiegano, da genitori o alunni dell’istituto non sono mai giunte sollecitazioni in merito alla qualità dell’insegnamento della professoressa di tedesco, da settembre parte del corpo docente. «A differenza dei colleghi di Mendrisio non abbiamo ricevuto alcun mandato in tal senso», ribadiscono. Vi era arrivato sentore del malessere? «Da voci di corridoio». Gli studenti, però, si sono fatti sentire con la direzione. «Trovo giusto che i ragazzi abbiano scritto quella lettera: è stata la loro richiesta d’aiuto, indirizzata al giusto canale – commenta la presidente –. Hanno gestito la situazione in modo intelligente». Una missiva di cui, peraltro, siete venuti a conoscenza dai media. «Sia chiaro – ribadisce –, abbiamo seguito da vicino, seppur in modo discreto, la cosa». Di più, aggiunge il membro di Comitato: «Siamo rimasti a disposizione e in ascolto, quali mediatori tra le famiglie e la scuola». Il Comitato, del resto, in queste settimane ha perseguito un solo obiettivo: «Abbiamo cercato – rimarcano – di tutelare i ragazzi, evitando di coinvolgerli nel tam-tam mediatico. Per noi è importante che si focalizzino sul percorso formativo». C’è qualcosa che vi ha turbato? «Il colpo basso di alcuni adulti (ci riferiamo al compagno della docente), che hanno subito puntato il dito sui ragazzi minacciando querela; solo perché hanno esercitato la libertà di parola».

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