Mendrisiotto

AutoPostale cambia marcia

Migliorate le condizioni di lavoro dei conducenti del Gigante giallo alla guida nel Mendrisiotto

4 febbraio 2019
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Quando avevamo raccolto le loro testimonianze, ad aprile, la situazione era alquanto delicata, soprattutto nei rapporti tra personale e direzione. Di chi stiamo parlando? Di loro, degli autisti che ogni giorno vediamo a bordo delle ‘poste’ di Autopostale del Mendrisiotto. Con anche una certa dose di coraggio (con la paura di possibili ripercussioni), alcuni collaboratori avevano raccontato a ‘laRegione’ (vedi edizioni del 4 e 7 aprile 2018), le difficoltà riscontrate sul posto di lavoro. Dai minuti di lavoro non calcolati agli spostamenti tra depositi (le autorimesse) non retribuiti. Fino a giungere alle pause imposte lungo i vari tragitti, lunghe e solo parzialmente riconosciute. A quelle stesse pause, di decine e decine di minuti, in giro per le strade cantonali e comunali del Distretto, senza avere un locale riscaldato o i servizi igienici dove espletare i propri bisogni fisiologici. Senza dimenticare, addentrandoci nel mondo dei contratti di lavoro, degli autisti assunti a ore ma che, alla luce dei fatti, operavano come se fossero impiegati al 100% senza sottostare al contratto collettivo di lavoro. Ebbene, a distanza di dieci mesi le cose sono cambiate? Lo abbiamo chiesto agli autisti – alla guida dei loro automezzi nel fine settimana nevoso appena trascorso – e la stessa domanda l’abbiamo posta a Marco Forte del sindacato Syndicom. «Sì» è stata la risposta che abbiamo ottenuto: le cose sono effettivamente cambiate. A partire dal personale assunto a ore. «Pochi giorni dopo l’uscita dell’articolo sono stati regolarizzati 6 contratti – ci spiega Forte – beneficiando anche dell’aumento salariale che spetta ai conducenti con contratto fisso». Altro tema rivendicato dagli autisti è quello delle indennità di trasferta. Ad esempio per chi comincia il turno dal deposito di Sagno. In questo caso, ci viene spiegato dai conducenti, «ora ci vengono riconosciuti il tempo di lavoro e i chilometri percorsi con il veicolo privato dalla sede centrale di Mendrisio sino a Sagno». Prima invece, venivano corrisposti soltanto alcuni minuti di spostamento. E basta.

Soste prolungate ‘al caldo’

Miglioramenti, come detto, anche per quel che concerne le pause prolungate, come quelle che – orario delle corse alla mano – obbligano l’autista ad attendere prima di poter ripartire. Per quella che concerne Chiasso è stato consegnato un badge che permette di usufruire della sala mensa delle Ffs e, per quel che riguarda l’esigenza di andare in bagno, sono state consegnate le chiavi per i gabinetti presenti alla stazione ferroviaria. Prima, ci viene ricordato, «dovevamo andare in un bar oppure utilizzare quelli a pagamento». Diverso, per contro, il discorso in merito alla sosta di 50 minuti che bisogna obbligatoriamente fare a Gaggiolo. Non essendoci alcun locale a disposizione, «la pausa viene considerata a tutti gli effetti come tempo di lavoro». Infine, una modifica sostanziale è stata apportata anche al momento della consegna del veicolo a fine turno. Prima delle modifiche, agli autisti venivano conteggiati 10 minuti di lavoro per il lavaggio esterno del veicolo, nonché fare il pieno di gasolio e l’eventuale rifornimento di AdBlue, liquido necessario per il funzionamento dei motori diesel. In questo caso, ci confermano, «sono stati aggiunti cinque minuti retribuiti». Potrà sembrare poco, ma cinque minuti ‘regalati’ ogni pomeriggio o sera, a lungo andare e moltiplicati per il personale attivo, comportano decine e decine di ore all’anno.

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