Mendrisiotto

Truffa all'assicurazione, indagata una agente della Cantonale

Il nome della poliziotta sarebbe emerso nell'ambito di un'inchiesta su un garage del Mendrisiotto. Il comando ha già preso i provvedimenti del caso

(Ti-Press)
7 settembre 2018
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Truffa ai danni dell'assicurazione. È questa l'ipotesi di reato a carico di una agente della polizia cantonale. Sul caso indaga il ministero pubblico e come si legge in una nota stampa, il nome dell'agente “è emerso nell'ambito di un'indagine per numerose truffe all'assicurazione commesse in seno a un garage del Mendrisiotto”. “In base agli accertamenti sinora effettuati, l'agente avrebbe ingannato la sua assicurazione auto in relazione a sinistri occorsi alla sua vettura privata”, si spiega.

Nei confronti dell'agente, il Comando della Polizia cantonale ha già intrapreso i necessari provvedimenti. L'ipotesi di reato nei suoi confronti è di ripetuta truffa. In considerazione dell'inchiesta in corso, non verranno rilasciate ulteriori informazioni sul caso.

Norman Gobbi: “Ha infranto il giuramento di fedeltà” 

Il direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, condanna fermamente l’accaduto “ed è fortemente amareggiato nel constatare che un’agente della Polizia cantonale – anche se fuori servizio – abbia compiuto azioni contro la legge che all’inizio della propria carriera ha giurato di far rispettare”. In questo senso il Consigliere di Stato Norman Gobbi con la collaborazione del Comandante e della Direzione della Polizia cantonale intende proseguire con quanto già fatto fino ad ora in ambito di sensibilizzazione allo scopo di prevenire il verificarsi di situazioni del genere prestando una particolare attenzione nei vari moduli formativi (di base e continua).

Il Direttore del Dipartimento tiene infine a ribadire la sua piena fiducia nel corpo della Polizia cantonale e negli agenti “che quotidianamente rendono onore alla divisa che portano svolgendo in maniera irreprensibile i compiti che lo Stato ha loro affidato. L’errore commesso da un singolo non deve compromettere la credibilità di tutti. Nei confronti dell’agente – come prevede la prassi – saranno presi i provvedimenti disciplinari del caso”.

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