Mendrisiotto

L'Autolinea Mendrisiense guarda al futuro e pensa a un'App

Applicazione per smartphone per comprare i biglietti e tracciamento in tempo reale dei mezzi pubblici

Ti-Press
30 giugno 2018
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Oggi sempre più cittadini... ‘cadono’ nella rete del trasporto pubblico su gomma che serve il Mendrisiotto. All’Autolinea Mendrisiense (Amsa), dove aspirano a diventare una realtà 2.0, lo toccano con mano ogni giorno. Così da una parte si mettono le basi per un servizio al passo con le tecnologie e dall’altro si tengono i piedi ben piantati nella quotidianità di pendolari e studenti. Ma qui a confortare ci sono le ultime statistiche del 2017.

La dice lunga, fanno notare gli addetti ai lavori, il rapporto fra le persone salite sui bus e i chilometri percorsi lungo i tracciati ridisegnati attraverso il distretto dal Pam2. Acronimo che sta per Programma di agglomerato di seconda generazione. Ebbene quel 6 per cento in più registrato l’anno scorso ha l’effetto di un cordiale. Del resto, solo l’Amsa ha trasportato quasi un milione e 388mila passeggeri. E questo nonostante i correttivi sollecitati da utenza e alcuni Comuni, che hanno portato a sopprimere il collegamento regionale fra Chiasso e Morbio Superiore.

Una misura peraltro compensata dalla crescita delle altre linee. A una voce presidente (Gianandrea Mazzoleni) e direttore (Ivano Realini) dell’Autolinea sono convinti che aver riorganizzato il servizio abbia contribuito ad «avvicinare maggiormente i clienti al trasporto pubblico, sia nell’area urbana che nelle zone periferiche». Anzi, all’assemblea annuale sono stati pronti a metterlo nero su bianco; perché «funziona». In ogni caso, alla sede operativa dell’azienda di trasporto, a Balerna, non si intende stare seduti sugli allori. «L’Amsa – conferma Mazzoleni – sta già lavorando per il futuro». Il che, tradotto sul campo... stradale, significa far leva sulle nuove tecnologie e la digitalizzazione. Già nel corso del 2017, hanno informato i vertici rivolti agli azionisti – in prima linea Cantone e Comuni –, sono iniziati «alcuni importanti progetti comunitari, coordinati dall’autorità cantonale, per migliorare le informazioni alla clientela sia a bordo dei veicoli, sia a terra». Non a caso l’estate scorsa ad alcune fermate principali – come al terminale dei centri commerciali fra Balerna e Morbio Inferiore, nel novero però ci sono pure le stazioni ferroviarie – sono comparsi dei pannelli informativi destinati all’utenza per sciogliere dubbi su orari, minuti d’attesa e collegamenti.

Ma non è finita qui. Nei piani, fanno sapere Mazzoleni e Realini, si prevede di introdurre il sistema ‘Real time’, ovvero la gestione delle coincidenze aprendo un dialogo fra chi muove il trasporto pubblico. Il rapporto fra aziende e viaggiatori sarà migliorato altresì attraverso la posa di doppi schermi sugli autobus. La finalità? “Informazione e intrattenimento”, si spiega nel Rapporto annuale. E sempre degli schermi informativi parleranno agli utenti ai nodi di interscambio. L’intenzione è di spingersi anche oltre. Come nel caso di ‘incident management’: un sistema di comunicazione che si appoggia all’applicazione di Arcobaleno e Ffs per avvisare su imprevisti e ritardi.

A dirla tutta il direttore Realini ne sta pensando un’altra, di innovazione s’intende. Presto o tardi, rende attenti, si dovrà mettere mano ai distributori automatici di biglietti: «Anche loro invecchiano, dunque dovremo discutere sul da farsi con il Cantone». Di conseguenza si sta facendo largo l’idea di una ‘App’. «Da parte mia – ribadisce – sarei propenso al discorso dell’informatizzazione, lasciando perdere gli automatici – che d’altro canto avevano già soppiantato i bigliettai, ndr –, anche per risparmiare su gestione e manutenzione. A Ginevra il 43 per cento degli utenti utilizza già l’‘App’». A sud è solo una questione di tempo.

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