Mendrisiotto

Scuola della moda a Chiasso, l'accordo c'è

A confermarlo è il Consiglio di Stato nel rapporto su una mozione. La struttura, che nascerà nel comparto ferroviario cittadino, aprirà tra il 2022 e il 2025-2026

Ti-Press
29 marzo 2018
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La nuova sede del Centro professionale tecnico del settore tessile sarà nel comparto della stazione ferroviaria di Chiasso e aprirà tra il 2022 e il 2025-2026. Le parti hanno trovato l’accordo per l’acquisizione del fondo. A confermarlo è il Consiglio di Stato nel suo rapporto alla mozione ‘Scuola di moda: il Governo non rinunci a Chiasso’ presentata da Giorgio Fonio (Ppd) e cofirmatari. Con la stesura di un accordo preliminare di compravendita, “Cantone e Ferrovie federali svizzere hanno definito e regolato i propri rapporti e reciproci obblighi e diritti in vista della sottoscrizione dell’atto di compravendita. Il 27 febbraio il CdS ha approvato tale accordo autorizzandone la sottoscrizione, nonché un rapporto di programmazione e di studio preliminare inerente all’acquisizione del fondo e la successiva realizzazione della nuova sede, incaricando la Sezione della logistica di allestire entro fine 2018 il messaggio governativo per la richiesta dei crediti di acquisizione del fondo, di concorso e di progettazione”. L’istituto – che include la Scuola d’arti e mestieri della sartoria e la Scuola specializzata superiore di abbigliamento e design della moda – occuperà un fondo di circa 4’281 metri quadrati, per un contro valore di 2’568’600 franchi. Le discussioni tra cantone e Ffs sono in corso da qualche anno. La mozione era stata presentata a seguito della mancata accettazione da parte del Cantone dell’offerta delle Ffs inerente la compravendita degli spazi che le Ffs avrebbero dovuto costruire in proprio. Durante le trattative, “Ffs ha comunicato di voler vendere o concedere in uso allo Stato il terreno necessario per la realizzazione della scuola da parte del Cantone”. Nel giugno scorso le Ffs hanno comunicato il prezzo per la concessione in uso del sedime (o per la cessione) per 600 franchi al metro quadrato. In luglio il CdS ha confermato “l’interesse all’acquisizione del sedime nella forma della cessione definitiva”.

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