Le Ferrovie giustificano i ritardi con la brevità del periodo di test. E criticano Trenord

Il 7 gennaio 2018 è stata messa in esercizio la linea Mendrisio-Varese, con una nuova offerta di linee che collegano il triangolo Lugano-Varese-Como ogni 30 minuti. Ma qualcosa, si sa, è andato storto: ritardi e coincidenze mancate, passeggeri in attesa e disagi. Ora arriva l'analisi di Ffs, che spiega la situazione e identifica i possibili correttivi.
"La prima sfida con cui si confronta la società Tilo sulla nuova linea tra Mendrisio e Varese - spiegano le Ffs - è il passaggio in corsa dal sistema di alimentazione svizzero (3kV) a quello italiano (15kV) e dal sistema di sicurezza e di controllo dei treni svizzero a quello italiano, la cosiddetta transizione dinamica. Grazie a questa innovativa tecnologia le transizioni avvengono in modo dinamico senza che il treno debba fermarsi e sostare al confine per le commutazioni, guadagnando così 3-4 minuti sul tempo di percorrenza. La seconda sfidaè l’aggancio/sgancio dei convogli Tilo presso la stazione di Mendrisio. Da Varese i convogli viaggiano infatti a composizione singola; giunti alla stazione di Mendrisio essi sono agganciati ad un altro convoglio in arrivo da Albate Camerlata a composizione singola per proseguire poi in direzione Nord a composizione doppia. Queste manovre richiedono tempo, capacità tecnica e devono essere compiute nel minor tempo possibile per garantire le coincidenze necessarie al proseguimento del viaggio."
"Nei primi giorni di entrata in servizio della nuova linea alcuni treni hanno fatto segnare dei ritardi causati da problemi tecnici e di gestione dell’esercizio ferroviario", ammettono le Ferrovie. Nello specifico sono state registrate le seguenti problematiche:
Tilo e Trenord, si precisa, "si sono da subito attivati per concordare soluzioni condivise a breve e a medio termine e risolvere i problemi registrati":
La promessa, naturalmente, è quella di instaurare al più presto le condizioni ottimali per il servizio a tutti i passeggeri.