Riva San Vitale

Ristorante Unione a Riva San Vitale, il Plr dice la sua

(Benedetto Galli)
21 dicembre 2016
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Ristorante Unione a Riva San Vitale, anche il proprietario dello stabile, la Società Unione liberale radicale, ha deciso di dire la sua. Negli scorsi giorni, l'esercizio pubblico era finito al centro di una curiosa fuga. Il gestore aveva infatti chiuso il ristorante, tra il primo e il due dicembre, e aveva fatto perdere le proprie tracce. Della vicenda ne ha parlato 'laRegione' lo scorso 15 dicembre. All'indomani dell'articolo è stato sentito il gerente dell'esercizio pubblico e, due giorni più tardi, anche il gestore. Ora è la volta del proprietario dell'immobile il quale – in uno scritto firmato dal presidente Giorgio Bergomi e dal vicepresidente Alberto Valli – ha esternato le proprie osservazioni.

Lettera che pubblichiamo integralmente:

Da qualche giorno la fuga del gestore dell’Osteria Unione di Riva San Vitale gode di ampio spazio su questo giornale. All’articolo di base è seguita la presa di posizione del gerente sig. Marco Pedraglio e sabato del “figliol prodigo”, il gestore Janez Ruzzu. A questo punto, anche perché sollecitati da numerosi amici dell’Osteria Unione (senza distinzioni politiche!) è doveroso e opportuno sentire anche la versione dei proprietari dello stabile, l’Unione Liberale Radicale di Riva San Vitale / Capolago. Nel 2013 la proprietà ha stipulato con Janez Ruzzu un contratto di affitto per l’Osteria, la sala teatro e l’appartamento sovrastante. Fedeli alla nostra linea politica che rispetta la storia ultracentenaria del locale, il canone è contenuto e l’introito serve a coprire i costi di gestione e la necessaria manutenzione dello stabile. Non c’è l’imperativo di fare utili. Al gestore è lasciata libertà di scelta per quanto riguarda il personale che ritiene necessario per avere uno staff efficiente. Diamo volentieri spazio anche agli apprendisti e nel corso degli ultimi 25 anni sono stati parecchi che sono usciti con successo dalla cucina dell’Osteria Unione, in modo particolare durante i 20 anni di gestione della famiglia Morell. Quello che è successo un paio di settimane fa è una cosa che nessuno di noi nemmeno poteva immaginare e cercheremo di fare un po’ di chiarezza fra le diverse versioni che hanno goduto del privilegio di apparire su laRegione. A Marco Pedraglio (ed agli altri dipendenti), diciamo che comprendiamo la loro frustrazione e che auguriamo a tutti di poter incassare presto gli stipendi arretrati. Non entriamo nel merito sull’ammontare perché non è di nostra competenza. Però abbiamo letto le sue accuse abbastanza precise e gravi che riguardavano fatti risalenti a parecchi mesi fa e qui non possiamo esimerci dal chiedergli: “Ma un incontro con i membri di comitato non sarebbe stato opportuno per fare il punto della situazione?” siamo tutti di Riva e Capolago e clienti abituali del locale. Non c’era nemmeno bisogno di telefonare! Forse questi controlli non entrano nelle mansioni di un gerente? Purtroppo oggigiorno è molto più diffusa la conoscenza dei diritti rispetto a quella dei doveri i quali godono di sempre minor considerazione.

A Janez Ruzzu incominciamo col dire che dovrebbe scusarsi anche con le decine di gruppi e Società che sin sono trovate “nella palta” sotto Natale, non avendo più il posto riservato per la cena, che dovrebbe essere un momento di allegria a chiusura di un anno di lavoro. Dovrebbe anche farlo con la Direzione della Scuola Media, con tutti i suoi dipendenti e con i creditori. Per quanto ci è stato possibile, lo abbiamo fatto noi al suo posto. Noi ci limiteremo a difendere i nostri interessi per vie legali ma, a quanto dice, ce ne sono altri che non la pensano così. Vedremo.

Con questo chiudiamo lo scambio di opinioni perché riteniamo che questo caso abbia già avuto troppa eco sui media (ha goduto di più spazio rispetto al rogo del deposito gomme e dei fatti di via Odescalchi…!). Buone Feste a tutti gli amici dell’Osteria Unione e non preoccupatevi: una nuova gestione saprà ridarvi al più presto l’alta tradizione di cucina e spettacolo che hanno contraddistinto il locale nei venti anni di gerenza della famiglia Morell.

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