Inganna quattro società nel giro di oltre due anni facendosi consegnare parecchio denaro che usa per scopi personali: condannato un 58enne

Il sistema truffaldino è quello noto del “buco tappa buco”. Un sistema messo in atto sull’arco di oltre due anni dal 2022 a dopo il 2024, attraverso il quale, l’imputato 58enne di nazionalità italiana ha ingannato quattro società facendosi consegnare più di due milioni di franchi. Nel processo celebrato oggi nell'aula civile di palazzo di giustizia con il rito abbreviato nei suoi confronti, l’imprenditore ha ammesso i fatti e riconosciuto i reati che gli ha prospettato la procuratrice pubblica Chiara Borelli. L’uomo si è detto dispiaciuto di aver coinvolto la consorte nominandola amministratrice unica di una ditta di cui lui era l’organo di fatto.
Il 58enne, che è stato posto in carcerazione preventiva dallo scorso 2 luglio e dal 26 settembre si trova in espiazione anticipata della pena, ha dichiarato di essersi reso conto dei danni che ha provocato alle società che ha ingannato e che è stato condannato a risarcire. Curzio Guscetti, presidente della Corte delle Assise criminali di Lugano (giudici a latere Chiara Ferroni ed Emilie Mordasini) ha confermato la pena concordata dalla procuratrice e dall’avvocato d’ufficio Andrea Daldini: 36 mesi di detenzione (dedotto il carcere preventivo sofferto), di cui sei mesi da espiare e gli altri trenta sospesi con la condizionale per tre anni.