Luganese

Tumore al seno, radiologa assolta anche in secondo grado

La Corte d’appello e revisione penale segna l’epilogo del procedimento nei confronti della professionista accusata di lesioni colpose gravi

Per la Corte non c’è stata violazione dell’arte medica
(Ti-Press/Archivio)
10 dicembre 2025
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Pronunciata l’assoluzione anche dalla Corte d’appello e revisione penale (Carp). È questo l’epilogo del procedimento nei confronti di una radiologa accusata di lesioni colpose gravi, già prosciolta in primo grado dalle Assise correzionali di Lugano nel 2022. La donna era accusata – il procuratore pubblico è Zaccaria Akbas – di non aver diagnosticato in tempo l’insorgere di un tumore al seno in una sua paziente alla clinica Moncucco nel 2019. Paziente che, successivamente, ha subito gravi danni alla salute, chemioterapia, radioterapia e mastectomia, con asportazione della massa tumorale che sarebbero stati provocati dal mancato tempismo con cui si è intervenuti. Approdato in appello a ottobre – a seguito del ricorso contro la sentenza dell’avvocato Renzo Galfetti, legale della paziente – il caso ha visto lo stesso giudizio conclusivo della prima istanza. Per la Carp, presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will, la dottoressa ha infatti rispettato l’arte medica e ha agito in maniera corretta.

In estrema sintesi, il pp Akbas aveva chiesto la conferma del suo decreto d’accusa e la condanna della professionista a una pena pecuniaria sospesa corrispondente a 120 aliquote giornaliere, in pratica sei mesi sotto forma di pena pecuniaria di 61’200 franchi. L’accusa, sostenuta dal procuratore pubblico, ha ribadito che l’imputata avrebbe dovuto esaminare i risultati di quelle analisi, anche nel caso in cui non le avesse ordinate. Secondo il procuratore, quei risultati mostravano chiaramente l’anomalia ed erano stati girati alla dottoressa, che avrebbe dovuto prenderli in considerazione, visto che erano giunti in tempo utile per diagnosticare la presenza di un tumore. Il difensore, l’avvocato Filippo Ferrari, aveva invece chiesto nuovamente il proscioglimento mettendo in dubbio che vi fosse stato un nesso causale fra la mancata diagnosi e il presunto ritardo nell’iniziare le cure.

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