Ticino

‘Alla Confederazione chiediamo più margini di manovra per limitare i costi della salute’

Una delegazione del Consiglio di Stato ha incontrato a Berna la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider. Costi della salute all'ordine del giorno

Presenti all’incontro Raffaele De Rosa, Norman Gobbi e Marina Carobbio
(Ti-Press)
10 dicembre 2025
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Il Consiglio di Stato si è recato a Berna per incontrare la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider. Tra i temi principali all'ordine del giorno durante il colloquio con la capa del Dipartimento dell’interno, e non poteva essere altrimenti, i costi del sistema sanitario che esplodono e gli aumenti dei premi di cassa malati. Aumenti che negli ultimi anni, a botte di +10 per cento annunciate ogni settembre, hanno ampiamente superato la soglia di sopportazione. E dal Ticino la richiesta è stata chiara: più interventi strutturali da parte della Confederazione e più margine di manovra per i Cantoni. «Quello della sanità è un ambito molto complesso e non era il primo incontro che abbiamo avuto con Elisabeth Baume-Schneider», afferma il direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa, presente all’incontro insieme ai colleghi Norman Gobbi e Marina Carobbio. «In ambiti così complessi è importante essere determinati, continuare a lavorare e mostrare perseveranza». L’incontro è quindi stato utile «per cercare di fare capire la nostra situazione e la preoccupazione dei ticinesi, siamo il cantone con i salari più bassi e i premi di cassa malati più alti». Segnalare i problemi è però una cosa, avere risposte concrete è però un’altra… «Abbiamo l'impressione che a Berna non ci sia consapevolezza di questi problemi e che, allo stesso tempo, ci sia una percezione molto diversa. Questi incontri sono quindi importanti per cercare di sensibilizzare le autorità federali».

Passando ai contenuti dell’incontro: «Abbiamo spiegato tutto quello che fa il nostro Cantone. Interventi – sottolinea De Rosa – che sono riconosciuti e apprezzati». Nel concreto, «abbiamo quindi chiesto di avere piu margini di manovra. Se penso al settore ambulatoriale – rimarca il direttore del Dss – quello che possono fare i Cantoni è davvero limitato. Se pensiamo per esempio a Efas nel 2028 a fronte di spese milionarie i Cantoni come strumento di pilotaggio potranno solamente introdurre delle moratorie. Questo per noi è insufficiente». Aggiunge De Rosa: «È stato poi chiesto che nei flussi finanziari legati alla LAMal si tenga conto anche della struttura demografica e non solo della popolazione residente. Oggi purtroppo non è così e in un cantone mediamente più anziano come il Ticino questo è penalizzante». Durante l’incontro si è parlato anche della perequazione intercantonale, con la delegazione governativa che ha ribadito ancora una volta quanto il sistema attuale penalizzi ingiustamente il Ticino.