Inflitta una pena sospesa con la condizionale e l'espulsione dalla Svizzera a una donna che ha tradito la fiducia dell’anziana per la quale lavorava

«Moralmente inaccettabile»: il giudice Marco Villa ha definito così l’agire di una 57enne rumena che ha sottratto oltre 100’000 franchi in poco più di tre anni alla persona che le aveva dato fiducia e le aveva consentito di lavorare in Svizzera. La donna di mestiere faceva la badante di un’anziana, che nel frattempo è deceduta. Oggi è comparsa in aula penale ed è stata condannata a 14 mesi di detenzione, pena sospesa con la condizionale per un periodo di due anni e all’espulsione dal Paese per cinque anni per i titoli di reato di ripetuta appropriazione indebita, truffa e riciclaggio di denaro. L’imputata ha ammesso le sue colpe. Il processo di fronte alla Corte delle Assise Correzionali di Lugano è stato celebrato con il rito abbreviato, dopo l’accordo sulla commisurazione della pena tra l’accusa, rappresentata dal procuratore pubblico Daniele Galliano e la difesa, sostenuta dall’avvocato d’ufficio Stefano Stillitano. La donna resterà ancora qualche giorno in prigione, dove si trova dallo scorso 21 luglio, prima in carcerazione preventiva, poi in espiazione anticipata della pena. Poi verrà espulsa dalla Svizzera.