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All'ex caserma di Fornasette, due famiglie di profughi ucraini

Gli ospiti arriverebbero solo in caso di emergenza: è quanto emerso dall'incontro del gruppo di lavoro transfrontaliero riunitosi in Prefettura a Varese

L’ex caserma dei carabinieri è su territorio italiano a un centinaio di metri dal valico doganale
(Ti-Press)
20 marzo 2025
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Solo in caso di un’emergenza a inizio giugno nell’ex caserma di Fornasette saranno ospitate due famiglie di profughi ucraini. È la novità emersa nelle ore scorse in Prefettura a Varese dove si è riunito il gruppo di lavoro composto dal prefetto varesino Salvatore Pasquariello e dai rappresentanti dei comuni di Luino e Tresa e del Dipartimento delle istituzioni. Per Luino erano presenti il sindaco Enrico Bianchi e il consigliere di minoranza Furio Artoni, per Tresa la vicesindaca Margherita Manzini e un funzionario in rappresentanza del Cantone. I rappresentanti delle istituzioni ticinesi hanno ribadito le preoccupazioni sorte oltre confine. L’assicurazione che nell’ex caserma di Fornasette dove continuano i lavori di ristrutturazione, destinati a terminare entro fine maggio, non arriveranno migranti o asilanti, bensì profughi ucraini, è stata valutata positivamente dai partecipanti alla riunione che torneranno a incontrarsi nel momento in cui saranno terminati i lavori. L’impressione che si ricava è che a Fornasette non arriverà nessuno.