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Richiedenti l'asilo a Fornasette, dibattito anche oltre confine

Il gruppo di maggioranza ‘Proposta per Luino’ prende posizione e auspica una discussione più equilibrata e aperta sulla tematica

Nell’ex caserma
(archivio Ti-Press)
10 febbraio 2025
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“Auspichiamo che il deputato Andrea Pellicini (parlamentare luinese di Fratelli d'Italia, ndr) porti il suo contributo al Ministero affinché si riveda la normativa. Accogliamo la preoccupazione di molti cittadini italiani e svizzeri in merito al centro di accoglienza di Fornasette per persone richiedenti asilo ma crediamo sia importante fare alcune riflessioni”. Così inizia la presa di posizione del gruppo di maggioranza ‘Proposta per Luino’ a seguito delle critiche ticinesi e della minoranza luinese alla decisione di ristrutturare l'ex caserma dei carabinieri di Fornasette, dismessa da una dozzina d'anni, che alla fine del prossimo mese di marzo dovrebbe diventare un ‘Centro di accoglienza straordinaria’ in grado di ospitare una trentina di richiedenti l'asilo (uomini, donne e bambini). La stessa destinazione era stata prospettata, ma mai realizzata, nel novembre 2023.

Ora invece, salvo ripensamenti da parte del Ministero dell'interno (sua la competenza e quindi la decisione definitiva), i profughi dovrebbero arrivare a Fornasette, a poche centinaia di metri dalla dogana. In mancanza di una struttura utilizzabile a Luino, a individuare l'ex caserma è stato il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello. Si è inoltre appreso che il Ministero dell'interno ha già individuato, tramite bando, la cooperativa che si occuperà di gestire la struttura e avrà il compito di creare una rete positiva con le molte realtà sul territorio che operano già sull’integrazione e l’inclusione.

Nella sua presa di posizione, il gruppo di maggioranza in Consiglio comunale di Luino scrive: “È imbarazzante verificare che amministratori molto vicini ai partiti di Governo (o che addirittura li rappresentano) fingano di non conoscere questa realtà (se a Fornasette arriveranno richiedenti l'asilo non lo ha deciso il sindaco di Luino, bensì il ministro dell'Interno, ndr) per meri scopi propagandistici fomentando paure e timori. Se consiglieri di minoranza ritengono necessario convocare un Consiglio comunale straordinario su questo tema hanno i numeri e la possibilità per richiederlo. Auspichiamo che queste considerazioni possano contribuire a una discussione più equilibrata e aperta sulla tematica”. È scontato che del Cas di Fornasette si parlerà ancora a lungo.

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