laR+ Luganese

La svolta: le casse dei pompieri andranno tutte contabilizzate

Lo indica il Consiglio di Stato rispondendo a un’interrogazione di Giulia Petralli (Verdi). Sul tema, a Lugano, è pendente un ricorso

In sintesi:
  • La prassi di non inserire questi bilanci nei conti comunali è praticata dalla maggioranza dei Corpi ticinesi
  • Dal Preventivo 2026, indica il governo, tutti dovranno inserire questi importi
  • A Lugano il municipale Raoul Ghisletta e due consiglieri comunali hanno impugnato il Consuntivo 2023 per questa carenza
I pompieri di Lugano, in parata per Capodanno
(Ti-Press)
24 gennaio 2025
|

Dal 2026 le casse dei pompieri dovranno essere inserite nei conti comunali. Lo indica il Consiglio di Stato (CdS), rispondendo a un’interrogazione della granconsigliera Giulia Petralli (Verdi). Sebbene l’atto parlamentare e la relativa risposta valgano per l’intero cantone, il tema è diventato di dibattito in particolare a Lugano, in quanto il municipale Raoul Ghisletta (Sinistra) – assieme ai consiglieri comunali del medesimo gruppo politico Edoardo Cappelletti e Cristiano Canuti – ha inoltrato ricorso al CdS sul Consuntivo 2023 cittadino, approvato lo scorso novembre dal Consiglio comunale.

La maggioranza dei Corpi cantonali dovrà cambiare

Nella sua risposta, il governo precisa che su 28 Corpi pompieri nel cantone, 17 sono esclusi dai bilanci comunali. Tra questi non rientra la Città di Locarno, che ha già integrato la contabilità dei pompieri nei propri conti, seppur solo dall’anno contabile 2024. La somma degli averi di questi 17 Corpi, a fine 2023, ammontava a circa 3,2 milioni di franchi, cresciuti nel medesimo anno di 182’000 franchi. Una cifra considerevole, della quale il Corpo Civici Pompieri di Lugano rappresenta una solida maggioranza, in quanto il valore a bilancio della cassa pompieri cittadina ammonterebbe a circa 2,5 milioni. Rispondendo alla domanda sulle tipologie di entrate e di uscite, il CdS sottolinea che si tratta “in generale delle spese e dei ricavi per l’attività dei Corpi pompieri. Vi figurano spese per materiali, manutenzione veicoli e stabili, amministrazione, indennità ai militi per formazione, spese di vitto durante gli interventi, indennità di grado, spese diverse a favore sempre dei militi (come cene, ndr), vestiario dei militi”. Tra i ricavi si riscontrano invece i rimborsi dal Cantone per la formazione o per gli interventi, ossia per il vitto, ricavi per prestazioni di servizio d’ordine, disinfestazioni, contributi comunali, vendita per materiale di spegnimento ad aziende, eventuali donazioni.

‘Frutto di un retaggio storico’

Il vero punto clou, in ogni caso, è la risposta alla quinta e ultima domanda dell’interrogazione, che fa riferimento alla “possibile violazione dell’articolo 151 della Legge organica comunale (Loc)”. Lo stesso articolo al quale si sono appellati i ricorrenti a Lugano, ovvero quello che dice che i conti, per essere approvati, devono essere completi. Ebbene, il CdS premette che “non ci sono formali disposizioni di diritto superiore riguardo alla gestione e alla contabilizzazione delle casse dei Corpi pompieri”. Citando la Legge sull’organizzazione della lotta contro gli incendi, gli inquinamenti e i danni della natura del 1996, si aggiunge infatti che “i Corpi pompieri sono entità istituite dai Comuni, previa ratifica da parte del CdS. Essi sono a tutti gli effetti dei servizi la cui gestione e l’operato sono affidati ai Comuni. La situazione attuale, che vede ancora casi di Corpi pompieri gestiti contabilmente al di fuori dei conti comunali, è verosimilmente il frutto di un retaggio storico, una consuetudine che non trova riscontro nell’attuale assetto legislativo”.

Dal Preventivo 2026 uniformità

Un retaggio che secondo Bellinzona non ha più una ragion d’essere. “Riteniamo non sussistano più motivi per non procedere a un’integrazione completa della contabilità dei Corpi pompieri all’interno di quella comunale, rilevando in dettaglio spese, ricavi, conti attivi e passivi relativi all’attività dei pompieri, ed essere quindi regolarmente sottoposti alla verifica degli organi comunali e dell’organo di controllo esterno. Ciò non significa – ribadisce comunque il CdS – che i Corpi pompieri non possano avere una loro autonomia operativa, attuata tramite le possibilità di delega previste dalla Loc. Anche l’organizzazione concreta del lavoro relativo alla contabilità dei Corpi è ovviamente lasciata all’autonomia comunale”. Autonomia quindi sì, ma fino a un certo punto: il governo informa che “le contabilità dei Corpi pompieri, a tutti gli effetti dei servizi di competenza comunale, vadano d’ora innanzi integrati nei conti comunali in conformità all’articolo 151 della Loc. I Comuni interessati verranno perciò invitati a procedere in tal senso, prevedendo le necessarie modifiche contabili a partire dai Preventivi 2026”.

Valenzano Rossi: ‘Cambia poco o nulla’

Da quest’anno bisognerà insomma adeguarsi. A Lugano la questione come detto ha particolarmente fatto discutere, portando alla prima vera e propria frattura politica di questa legislatura. Prima di passare al ricorso, infatti, Ghisletta si era rivolto anche alla Sezione enti locali, che sostanzialmente aveva già espresso gli stessi concetti formulati dal CdS – eccezion fatta per l’invito a contabilizzare –, parlando di autonomia comunale e lasciando spazio essenzialmente anche a una certa dose interpretativa. Al punto che si è arrivati al ricorso e allo scontro politico: da un lato il sindaco Michele Foletti, che si è detto imbarazzato parlando di un problema di fiducia; dall’altro il municipale socialista secondo il quale non sarebbe una questione di fiducia né politica, ma solo contabile. In attesa della sentenza, la capodicastero Sicurezza Karin Valenzano Rossi, dal canto suo, valuta che «poco o nulla cambierà. Che questi fondi, che sono e rimangono di pertinenza dei pompieri, come precisato anche dal CdS che ricorda l’autonomia operativa, siano contabilizzati in un modo o in un altro, è fondamentalmente uguale. Ci tengo a ribadire l’assoluta trasparenza sin qui, la cassa è sempre stata revisionata e i soldi sono stati sempre gestiti in maniera molto oculata».

Leggi anche: