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Collina d'Oro vuole la tutela di 42 beni culturali

Il Municipio propone una variante di Piano regolatore per proteggere ville e monumenti. Per il cimitero di Gentilino si profila un interesse cantonale.

Gli atti saranno in pubblicazione fino al 19 febbraio
(Ti-Press)
20 gennaio 2025
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Un nuovo bene culturale di interesse cantonale a Collina d’Oro. Il cimitero monumentale di Sant’Abbondio a Gentilino è stato infatti inserito nella variante di Piano regolatore (Pr) – in pubblicazione fino al 19 febbraio – che concerne edifici, monumenti e ville sul territorio comunale che, secondo il Municipio, meritano tutela. Assieme al camposanto, ce ne sono altri 41 di interesse locale. La lunga lista si aggiunge a quelli già presenti nel Pr, ovvero 10 che rivestono importanza cantonale e 35 locale. Una variante che, stando a quanto affermato dal sindaco Andrea Bernardazzi a ‘laRegione’, «è l’elemento finale di un discorso di protezione dei beni culturali della collina in generale. Come in molti altri comuni, dobbiamo garantire che in futuro ci siano aspetti che vengano mantenuti nel tempo per la loro valenza storica e architettonica. Per il Comune è stato un lavoro assolutamente necessario, proprio nell’ottica di mantenere e proteggere i beni negli anni, sia a livello comunale, sia a livello cantonale. Da parte del Comune, questa volontà di inserire dei beni culturali in collina – oltre a quelli già presenti – è iniziata nel 2014 e i Municipi che si sono susseguiti hanno voluto portarla avanti».

L’aggiornamento dell’inventario

Insomma, favorito dalla sua posizione geografica tra il golfo di Lugano e quello di Agno, il comune, è caratterizzato da numerosi immobili dal valore architettonico, la cui presenza costituisce un valore aggiunto al paesaggio e al patrimonio culturale. Per questo motivo, il Municipio, nel 2018, ha conferito allo studio Matteo Huber architecture il mandato per lo studio pianificatorio concernente l’aggiornamento dell’inventario dei beni culturali di interesse locale. Lavoro che è stato svolto in collaborazione con l’Ufficio tecnico comunale e con l’esecutivo. Tra i nuovi beni individuati ci sono 22 edifici civili, 6 di culto e uno di servizio, una cantina, 8 architetture rurali e 3 edicole e affreschi.

In seguito all’esame preliminare, il censimento di tutti gli immobili non ancora tutelati, è stato implementato con l’integrazione della lista ricevuta dal Dipartimento del territorio (Dt) inerente tutto il comprensorio di Collina d’Oro. Ogni scheda proposta riporta un edificio o un manufatto presente sul territorio che “riveste un potenziale interesse per la collettività, in quanto testimonianza dell’attività creativa dell’uomo in tutte le sue espressioni”, si legge nel documento. Le scelte devono essere motivate su criteri specifici. Tra questi il valore intrinseco di ogni sinolo oggetto che comporta valutazione architettonica, interesse tipologico, memoria storica, integrità e stato di conservazione. Anche il valore urbanistico e funzionale viene tenuto in considerazione. E infine, ne viene valutata la sostenibilità economico-finanziaria per il proprietario e quindi per il Comune. Dopo la stesura del progetto preliminare nel maggio 2018, l’esame preliminare del Dt di giugno 2021 ha valutato positivamente le proposte relative alle tutele locali e ai relativi perimetri di rispetto e ha messo in luce la necessità di verificare altri oggetti ritenuti degni di tutela e la necessità di rivedere le proposte di normativa. Le proposte del gruppo di lavoro sono state consolidate nel giugno 2024. Ed eccoci al presente, nella fase di pubblicazione della variante.

In quello stesso esame, il Dt ha invitato il Municipio a innalzare la protezione del cimitero di Gentilino nel suo complesso da bene culturale locale a bene di interesse cantonale. Il cimitero, si legge nei documenti in pubblicazione, “è senza alcun dubbio uno dei più importanti in Ticino. È un esempio di architettura neoclassica che risale al 1841-42, probabilmente da attribuire al celebre architetto Domenico Gilardi”. La sua tutela comprende il portale-atrio monumentale d’entrata, la chiesa cimiteriale, i muri perimetrali e le tombe e cappelle di famiglia di interesse storico e artistico. Sempre a Gentilino, ci sono già sei beni tutelati a livello cantonale, due a Montagnola e uno sia ad Agra sia a Carabietta.

Tra i candidati, la maggior parte sono ville

Per quanto riguarda gli edifici civili, il gruppo di lavoro ne ha identificati 16, situati in zona edificabile. Si tratta per la maggior parte di ville del periodo di fine ‘800-inizio ‘900, ma anche di alcuni edifici abitativi moderni. La concentrazione più importante la si ha nella sezione di Montagnola, nei comparti residenziali gravitanti attorno a piazza Brocchi. Nella lista degli edifici civili più datati si trovano: Villa Serena, Villa Brown, torre di Casa Camuzzi, villa Costantino Berra, Casa già Balmelli, villa Tamigi, villa Meister e la facciata di Casa Lombarda. Tre le più recenti, villa Horkheimern del 1958 in via Soldino, una in via Campagna del 1964, due in via Marianda del 1962 e del 1968, una del 1969 e infine una in via Matorell del 1990. Tra gli edifici di servizio invece, sempre a Montagnola, c’è il solo stabile di proprietà del Comune: la scuola elementare di Collina d’Oro. “Il valore architettonico e urbanistico dell’edificio – si legge – progettato dall’architetto Livio Vacchini costituisce il punto focale del quartiere centrale di Montagnola”. Essendo la sola scuola elementare di proprietà del Comune, come spiega il sindaco, questa variante «va a toccare direttamente le proprietà dei cittadini e di conseguenza vi sarà sicuramente una risposta massiccia da parte della popolazione». Infatti, conclude, «abbiamo già diversi appuntamenti in Municipio per ascoltare e raccogliere le loro osservazioni».

La cantina di cui si propone la protezione è situata nei pressi della zona dei grotti di Montagnola, e si tratta infatti di un grotto costruito a fine ‘800. “La proposta di inserimento quale bene culturale è giustificata dal fatto che è attribuita a Pr alla zona residenziale, che non ne consente la protezione”. Gli otto oggetti di architettura rurale sono dei roccoli, originariamente adibiti per la caccia. Solo tre di questi sono situati fuori zona edificabile, i restanti in zone agricole. Secondo il gruppo di lavoro, “rappresentato una testimonianza autentica di un importante passato rurale”. Ci sono poi tre piccole edicole religiose contenenti affreschi o statue, “ubicate sul ciglio di strade e sentieri, in luoghi specifici che costituiscono degli importanti punti di riferimento per il contesto e per la popolazione”.