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Negozi, la mosca bianca Lugano: numeri in crescita

Da un paio d’anni sono in aumento le attività economiche legate al commercio al dettaglio: un trend opposto rispetto ad altri centri ticinesi. Perché?

In sintesi:
  • Secondo Rupen Nacaroglu, presidente della Società dei commercianti, la città è più attrattiva anche grazie all’incremento del turismo confederato e di giornata
  • Al buon andamento degli ultimi anni, registrato dopo un decennio difficile, ha contribuito il circuito MyLugano con i LVGA.
Rispetto a un paio d’anni fa, il movimento è aumentato
(Ti-Press)
20 gennaio 2025
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Con un timido +1%, nel 2024 Lugano ha registrato una crescita delle attività dedite al commercio al dettaglio. Un aumento che segue il ben più solido +7,4% del 2023, confermando un trend positivo in atto già da alcuni anni. E non scontato. Intanto perché è in controtendenza rispetto ad altri importanti centri urbani del cantone, che registrano invece chiusure di rilievo. E il contesto svizzero e ticinese in generale, lo dicono gli ultimi dati del Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo, è tutt’altro che roseo. Secondariamente, perché questo buon andamento arriva dopo un decennio difficile: a Lugano la crisi è arrivata forse prima, e prima è stata affrontata. Abbiamo cercato di capire con il presidente della Società dei commercianti di Lugano (Scl) questo ‘Sonderfall’.

‘C’è un accentramento rispetto ad altre città’

«Si tratta di un risultato confortante, dato il contesto – valuta Rupen Nacaroglu –. È un dato che conferma una sensazione che si ha quando ci si muove in città: spesso c’è un bel movimento e anche quando un negozio chiude lo spazio rimane vuoto per poco tempo. Il ricambio è veloce. Già solo questo dato di fatto indica che Lugano è una città attrattiva per i commercianti e ora questi dati lo confermano. C’è interesse per gli spazi, c’è iniziativa. Significa che qui il commercio è tutto sommato in salute». Le cose stanno andando diversamente altrove però, da Bellinzona al Mendrisiotto. Come si spiega? «La questione è interessante e andrebbe approfondita, ma la mia impressione è che il buon andamento del commercio al dettaglio a Lugano in questi ultimi anni sia forse stato anche a scapito delle altre città. Le varie zone del cantone sono sempre più raggiungibili con il trasporto pubblico e sempre più velocemente, quindi ci si sposta di più e più volentieri. E il risultato potrebbe essere un certo accentramento nel centro urbano più grande del Ticino. Se voglio aprire un’attività, tendenzialmente scelgo Lugano piuttosto che un posto più piccolo».

Dagli eventi ai LVGA

Massa critica a parte, cos’è che fa la differenza e che rende Lugano più attrattiva? «Io credo che il turismo confederato, che è molto cresciuto grazie alla pandemia, sia un elemento importante. Anche solo il turismo di giornata». Nacaroglu sottolinea tuttavia che è importante non abbassare la guardia, «perché le condizioni quadro rimangono complesse: gli affitti sono elevati, c’è la concorrenza dell’Italia e il cambio franco-euro che spesso è sfavorevole. E poi c’è la sfida della digitalizzazione che tocca tutti. Come Scl, e vale anche per la Città e tutti gli altri enti coinvolti, è necessario continuare a lavorare e a impegnarsi per mantenere elevata l’attrattiva. Ad esempio organizzando eventi, come Negozi in musica – in collaborazione con il Conservatorio della Svizzera italiana – che anche se esiste solo da un paio d’anni si è rivelato un’intuizione azzeccata ed è di richiamo. Non si può non citare il circuito MyLugano con i LVGA (la moneta digitale della Città, ndr), che ha preso sempre più piede. Poi, naturalmente, anche i commercianti stessi devono fare la propria parte».

Reinventarsi e fare gioco di squadra

Nella sua recente intervista a ‘laRegione’ la presidente di Federcommercio Lorenza Sommaruga, affrontando il tema della crisi delle vendite al dettaglio, ha detto fra le altre cose che i negozianti devono essere bravi nel sapersi reinventare. È d’accordo? «È senz’altro un tema. Aggiornarsi ed essere al passo coi tempi è imprescindibile per chi desidera fare questo lavoro. Cercare sempre nuove soluzioni per mantenersi competitivi è essenziale. La digitalizzazione in questo è fondamentale, bisogna trovare il modo di attrarre un pubblico attraverso il web, che possa essere motivato a recarsi anche al negozio fisico. Chiaramente per alcuni settori commerciali è una sfida più complessa che per altri, ma chi può deve lanciarsi». Per mantenere questo risultato positivo cosa potete fare? «A parte il discorso del costante rinnovamento, è importante fare gioco di squadra. Da tutti i punti di vista. Ad esempio, essere uniti quando ci sono le aperture straordinarie durante la bella stagione o sotto Natale: più negozi aperti ci sono e meglio è, si crea un circolo virtuoso del quale beneficiano tutti. E poi, a livello istituzionale, è importante portare avanti un’efficace strategia di rete. Dall’ente pubblico al settore turistico, passando dalla ristorazione agli organizzatori di eventi e ai gestori di strutture ricreative, fino ovviamente ai commerci: tutti devono fare la propria parte ed è necessario coordinarsi. È una grande sfida».

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