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Tamaro Village bocciato al Tribunale cantonale amministrativo

Dopo una prima volta per motivi formali, il Tram ha dato ragione anche nel merito a Pro Natura: il progetto rientra nei grandi generatori di traffico

In sintesi:
  • Secondo la Corte il progetto della famiglia Cattaneo va considerato come legato a Splash&Spa e Monte Tamaro Sa e in quanto tale, nell’insieme, genera più di 2’000 movimenti giornalieri di auto
  • Per realizzarlo dunque ci vorrebbe una modifica del Piano regolatore
  • Ma gli istanti sono sfiduciati. Lorenza Cattaneo Colombo: ‘Un gran peccato. Alternative? Un capannone’
Il complesso avrebbe dovuto sorgere accanto allo Splash&Spa
(Ti-Press)
15 marzo 2024
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Niente da fare per il Tamaro Village. La licenza edilizia preliminare rilasciata nel 2019 dal Comune di Monteceneri e la sua approvazione da parte del Consiglio di Stato (CdS) nel 2022 sono entrambe annullate. A stabilirlo è il Tribunale cantonale amministrativo (Tram), che ha accolto il ricorso di Pro Natura Ticino. Ed è la seconda volta che la Corte dà ragione all’associazione ambientalista: già nel 2022 un ricorso per motivi formali era stato accolto. Ma stavolta il peso della decisione è maggiore, dato che il Tram è entrato nel merito del progetto. E stabilisce che il complesso multifunzionale, dotato tra l’altro di un hotel con oltre 150 posti letto, che la Depos City Discount Sa – riconducibile alla famiglia Cattaneo – intende costruire a Rivera nei pressi dello Splash&Spa è un grande generatore di traffico. E quindi richiede una modifica del Piano regolatore (Pr).

In ballo dal 2017

La vicenda ha alle spalle un iter lungo e tortuoso e ha fatto parecchio discutere nella zona, oltre che far litigare gli istanti con il Municipio montecenerino un paio d’anni fa. Nel 2017 la Depos City Discount Sa presenta una domanda di costruzione preliminare per un progetto da circa 12’500 metri quadrati di superficie che comprende tre edifici disposti a U con contenuti di vario genere: amministrativi, commerciali con dei negozi legati alle attività sportive e a quelle turistiche, un infopoint turistico, spazi per attività ricreative e congressuali, un centro di medicina per lo sport, un’area per la ristorazione. Una passerella sospesa avrebbe dovuto e collegare il nuovo complesso con lo Splash&Spa. Sin da subito Pro Natura si oppone all’istanza, ritenendo che si tratti di un cosiddetto grande generatore di traffico, considerando la nuova struttura strettamente legata agli adiacenti parco acquatico e impianti di risalita della Monte Tamaro Sa. La licenza edilizia preliminare viene tuttavia rilasciata dal Comune nel 2019.

Anche una richiesta d’indennizzo milionaria

Tuttavia il Municipio notifica la decisione solo a Pro Natura e non al suo rappresentante legale, l’avvocato Daniel Ponti. Quest’ultimo viene a sapere solo in un secondo momento della licenza e chiede pertanto a Comune e CdS la restituzione del termine di ricorso: la possibilità di opporsi a un progetto dal momento effettivo nel quale si viene informati. L’opportunità viene negata, così come il relativo ricorso che viene ritenuto dal CdS irricevibile dato che il governo dava per buona la prima notifica di Monteceneri. A marzo del 2022 il Tram ribalta una prima volta tutto, accogliendo il ricorso di Pro Natura e bacchettando Municipio e in particolare il CdS e rispedendo l’incarto a quest’ultimo per esprimersi nel merito del progetto. Gli anni persi fanno arrabbiare gli istanti, tanto che la società formula un’importante richiesta di indennizzo, si parla di circa 1,3 milioni di franchi, a Comune e Cantone.

Ci vorrebbe una modifica pianificatoria

E mentre la pretesa civile sembrerebbe essere stata accantonata, a ottobre 2022 il CdS respinge il ricorso di Pro Natura anche nel merito. Una buona notizia per gli istanti, fino alla doccia fredda di pochi giorni fa, quanto il Tram ribalta, di nuovo, tutto. A differenza di quanto sostenuto dal Servizio ricorsi governativo, per la Corte la nuova edificazione andrebbe considerata strettamente legata a quelle attigue e dunque un grande generatore traffico. A differenza della soglia minima per essere considerati grandi generatori di traffico valevole per costruzioni singole (ossia 1’000 movimenti veicolari al giorno), in casi come questo il limite si alza a 2’000. Cifra che viene superata: gli 800 movimenti calcolati per il Tamaro Village – inferiori ai 1’000 se la struttura venisse effettivamente considerata individualmente – si sommano agli almeno 1’700 generati dalle altre attività (Splash&Spa e Monte Tamaro Sa).

Pro Natura soddisfatta

Appurato che si tratta di un grande generatore di traffico, il problema, precisa la Corte, è pianificatorio. Nuove edificazioni che rientrano in quella categoria sono consentite solo se il Piano direttore cantonale lo contempla, e non è il caso. Ci potrebbe essere un’eccezione, che tuttavia altrettanto non è prevista dalle norme attuali. Anzi, per conseguirla, si dovrebbe modificare il Pr. Pertanto non si scappa: la licenza è da stralciare. E con la sentenza arrivano le prime reazioni. Il sindaco di Monteceneri Pietro Solcà si limita a confermare il ricevimento della decisione del Tram, che verrà discussa durante le prossime sedute. Da Pro Natura prevale la soddisfazione. «Per noi è una bella vittoria, anche perché questa pratica era nata malissimo (allude agli errori procedurali confermati dal Tram nel 2022, ndr) – osserva Ponti –. E non era scontatissimo. Ci davano contro tutti e invece la nostra valutazione ha trovato pieno riscontro. L’insegnamento che si può trarre da questa sentenza è che la tecnica del salame, una fetta alla volta, nella presentazione dei progetti non deve trarre in inganno e fortunatamente il Tram l’ha ben attestato. Le cose vanno viste nel loro insieme e questo forse è il messaggio più importante».

Gli istanti: ‘Alternative? Un capannone’

Tutt’altro umore alla Depos City Discount Sa. «Siamo tristissimi – ammette la presidente Lorenza Cattaneo Colombo –. Non so se ricorreremo, ma siamo sfiduciati. A questo punto il progetto sembra proprio bloccato. È davvero peccato. Eravamo aperti al dialogo, a ridurre un po’ le dimensioni eventualmente. Io nell’albergo in particolare ci credevo, perché ritengo sia necessario in questa zona, per completare l’offerta turistica che avrebbe valorizzato tutta la valle. E si fa lì o da nessuna parte». E ora, che cosa farà la società con quel terreno? «Valuteremo delle alternative. Non escluderei che possano sorgere dei capannoni artigianali, chiaramente del tutto scollegati rispetto allo Splash&Spa e alla Monte Tamaro Sa. Ma non ci sono molte opzioni oramai».

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