Luganese

Droga, da potenziare il servizio di prossimità

Interpellanza chiede lumi al Municipio di Lugano sul rafforzamento votato dal legislativo dieci mesi fa e sulla tempistica delle ‘stanze del consumo’

Sono in aumento le persone con problemi di tossicodipendenza
(Ti-Press)
28 gennaio 2024
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“L’organico del Servizio di prossimità di Ingrado e l’attuale contributo comunale riconosciuto allo stesso nell’ambito della convenzione stipulata con la Città sono giudicati sufficienti per rispondere alle crescenti problematiche legate al fenomeno della tossicodipendenza? In vista della prossima scadenza del mandato di prestazione 2021-2024, vi è l’intenzione di procedere a un adeguamento del tempo di lavoro della figura dell’operatore di prossimità assunto da Ingrado e, rispettivamente, finanziato dalla Città e nel caso dai Comuni limitrofi? A quale stadio si trovano, con quali attori si stanno svolgendo e quale esito preliminare stanno raccogliendo le valutazioni sulla possibilità di introdurre delle ‘stanze del consumo’?”.

Sono alcune delle domande rivolte al Municipio di Lugano nell’interpellanza presentata dal 15 consiglieri comunali, primo firmatario Edoardo Cappelletti (Pc, gruppo Ps-Pc). Un’interpellanza che prende le mosse da “una serie di fatti di cronaca che hanno interessato anche il Parco Ciani” e dalla parziale approvazione nella seduta di Consiglio comunale, del marzo 2023, della mozione intitolata ‘Potenziare la risposta al disagio dovuto alle dipendenze - Un centro per le persone in difficoltà aperto anche alla sera e nel finesettimana’. Nell’atto parlamentare si chiedono spiegazioni e chiarimenti sul rafforzamento del Servizio di prossimità di Ingrado, in vista della scadenza della convenzione in vigore e del già votato potenziamento del Centro Accoglienza Diurno.

Non solo. L’interpellanza intravvede margini per consolidare un intervento a favore della prevenzione e della riduzione del danno, ma vanno colti in maniera tempestiva. Secondo i consiglieri comunali che l’hanno firmata, gli annunciati approfondimenti relativi all’introduzione di apposite ‘stanze del consumo’ andrebbero nel contempo sviluppati anche in quest’ottica. Sì, perché, le cosiddette ‘stanze del consumo’ sono “luoghi già sperimentati in altre città dove – nel quadro di un attento lavoro di rete – le persone con problemi di dipendenza possono consumare sostanze in condizioni igieniche adeguate e sotto la supervisione di operatori professionisti”. In proposito, al Municipio viene chiesto se, per caso, siano già previste delle tempistiche di massima per la conclusione di questi primi approfondimenti e per un’eventuale decisione nel merito da parte dell’esecutivo.

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