Luganese

Torna in Appello il rogo al White

È iniziato quest'oggi il processo in Appello per l'incendio del 2021. In aula un noto imprenditore luganese e un suo complice

Nel pomeriggio parleranno la procuratrice e le difese
(Rescue Media)
23 gennaio 2024
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L’imprenditore Bruno Balmelli, e il 37enne a lui vicino, sono sì coinvolti nell’incendio del White di Lugano e nella relativa truffa, ma non sono colpevoli quanto sostenuto nella sentenza in prima istanza, almeno secondo i loro avvocati. I due imputati sono tornati quest’oggi in aula, di fronte alla Corte d’appello e revisione penale a Giubiasco, presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will, per via dell’appello presentato dalle difese, rispettivamente gli avvocati Ettore Item e Nicola Corti chiedendo che le pene vengano sensibilmente ridotte. Più precisamente, per il suo assistito Item richiede, come aveva fatto in prima istanza, che sia assolto per l’imputazione di incendio intenzionale, mentre per la tentata truffa, che Balmelli ha ammesso, l’avvocato vuole che venga riconosciuta unicamente per il valore della merce (circa 200mila franchi), e non per il valore assicurato di circa due milioni. Corti invece chiede che il 37enne venga riconosciuto colpevole dell’incendio in forma colposa e che la tentata truffa sia solo come duolo eventuale. Ricordiamo che, nel processo del 2022, l’imprenditore era stato condannato a 4 anni di carcerazione da espiare, mentre il 37enne a una pena di 32 mesi, di cui 20 sospesi.

Il caso riguarda l’incendio del 12 febbraio 2021 al negozio d’abbigliamento White di via Nassa. Nel caso erano coinvolte altre due persone, che si sarebbero offerte di aiutare Balmelli a disfarsi della merce, condannate in prima istanza. Le difese avevano richiesto che i due condannati venissero riascoltati in aula, per poter fornire più dettagli sugli eventi di quella notte, richiesta però respinta dalla presidente della Corte. L’inchiesta è condotta dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, che si esprimerà nel pomeriggio.

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