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Il compagno Crivelli lotta ancora (a Sorengo)

L'80enne, già presidente nazionale del Pdl, si ripresenta per una nuova legislatura

Norberto Crivelli, ‘memoria’ di Sorengo
(Infografia Regiopress)
22 gennaio 2024
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Nel tumultuoso panorama dell’estrema sinistra ticinese e svizzera, è sempre stato un punto di riferimento: Norberto Crivelli, 80 anni suonati, non ha deposto... falce e martello e sarà nuovamente in corsa nelle prossime elezioni comunali di Sorengo, dove è consigliere comunale dal 1992, dopo essere stato per 3 anni in Cc a Lugano. Fosse rieletto, come probabile, arriverebbe a fine legislatura con ben 84 primavere sulle spalle. Non male per l’allora giovane ticinese che si affacciò alla politica già negli anni 60, un lungo percorso attraverso il ’68, i movimenti studenteschi in quel di Ginevra, poi nei partiti della sinistra e dell’ultrasinistra con la lunga militanza nel Partito del lavoro, oggi Partito operaio popolare nella sua versione ticinese.

«Veramente la mia intenzione era quella di smettere – ci spiega – anche perché data l’età c’è il rischio di non finire la legislatura (ride, ndr). Poi alcuni compagni hanno fatto un po’ di pressione, “dai ancora un’ultima volta” così... eccomi qua. D’altra parte è sempre più difficile trovare persone che si mettano a disposizione, so che anche gli altri due partiti stentano a trovare candidati. È un po’ il problema dei comuni piccoli. Anche il nostro municipale, Flavio Nessi, era in dubbio se continuare ma è stato convinto e si ripresenterà». Lo stesso Crivelli è in lista pure per il Municipio, ma si punta chiaramente sull’uscente Nessi.

D’altra parte Crivelli, che pure frequentò il Consiglio comunale di Lugano, fa un po’ parte della storia di Sorengo. «L’altro giorno ho incontrato un consigliere comunale Plr, anche lui in là con gli anni, e ha insistito che dovessi ripresentarmi perché sono la memoria storica del Comune... Effettivamente qualche volta in Consiglio comunale mi tocca ricordare cose un po’ vecchie di Sorengo». Una presenza, quella della sinistra, non scontata nella cosiddetta ‘collina azzurra’. «A Sorengo riuscimmo a entrare in Municipio e a rompere una maggioranza storica pipidina che durava da cent’anni... Nel 2004 finalmente entrò mia moglie e ci fu questa novità di non più avere una maggioranza in Municipio così netta e decisa. Ancora oggi con Nessi abbiamo un 2+2+1, una situazione un po’ più equilibrata», chiosa Crivelli.

Certo non dev’essere facile dire qualcosa di sinistra, in un comune ricco come Sorengo. «Sì, è un comune ricco e per questo motivo la maggioranza non vuole sentire parlare di aggregazioni. Vuole mantenere l’indipendenza, che è molto relativa. Con tutte le cose già obbligate dal Cantone l’indipendenza comunale sarà sul 10% dei temi. E siccome per adesso non ci sono motivi finanziari per fare diversamente, per un po’ di anni si andrà avanti così».

Di comunisti e Unione Sovietica

Tornando a lei, si considera ancora comunista? «Sì sono comunista, ma da non confondere con quelli che si fanno chiamare Partito comunista in Ticino. Io invece appartengo al Partito svizzero del lavoro, che quest’anno festeggia gli 80 anni; in Ticino la sezione del Pdl si chiama Partito operaio popolare, Pop. Sono anche stato presidente nazionale del Partito del lavoro, dal 2009 al 2013. Che rapporto ho con la a Russia? L’Unione Sovietica ha avuto una storia travagliata, ma ha fatto cose splendide, ha sconfitto il nazifascismo quasi da sola, ha fatto belle cose dal punto di viste sociale, poi ha commesso tutta una serie di errori. La rivoluzione sovietica è stata sicuramente una fortuna per l’umanità, ma ha pagato gli errori compiuti dai suoi governi e alla fine l’Urss è implosa. È stata una tragedia anche per i Paesi africani e asiatici, che hanno sconfitto il colonialismo e l’imperialismo grazie all’esempio e anche agli aiuti dell’Urss. Pensiamo al Vietnam, che è riuscito a battere gli Stati Uniti. La Russia di adesso non ha niente a che vedere con l’Urss, è quello che hanno sperato e voluto assolutamente i capitalisti, così oggi ci sono addirittura le guerre tra nazionalisti e capitalisti. Purtroppo la frase famosa ‘Socialismo o barbarie’ è sempre valida: e oggi siamo nel tempo delle barbarie, guardiamo all’Ucraina o alla Palestina. Noi al contrario siamo internazionalisti e pacifisti».

Stringendo il focus sul locale, come vi muovete nel campo della sinistra? «Di solito per le elezioni cerchiamo di fare delle alleanze col Forum alternativo; adesso per le Comunali siamo assieme ai Ps a Lugano, a Locarno... e a Sorengo dove ci chiamiamo Sinistra unita.

Un paese più solidale

Noi cerchiamo sempre di tenere Sorengo in una posizione di solidarietà, mentre gli altri due partiti presenti a Sorengo, specialmente il Partito liberale, intendono mantenere il moltiplicatore più basso possibile per, dicono, fare concorrenza agli altri Comuni. Naturalmente, come si vede a livello cantonale, ogni volta che le finanze cominciano a traballare, c’è un motivo per fare dei tagli; a Sorengo per il momento le finanze tengono, tuttavia soprattutto nell’ultimo decennio si è frenato molto sugli investimenti. Peccato, perché fino a un dieci anni fa si sarebbero potuti fare a tasso d’interesse negativo».

E a proposito del Ppd, o meglio del Centro, si va verso una soluzione di continuità con la ricandidatura della sindachessa Antonella Meuli e del municipale De Rosa.

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