Luganese

Camignolo, il torrente Leguana è stato rivitalizzato

Dopo 15 anni, tra progettazioni, lavori, e 900mila franchi, il tratto finale del ruscello ha un aspetto naturale ed è accessibile ad animali e persone

Finalmente accessibile al pubblico
(Ti-Press)
11 ottobre 2023
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Alberi di cachi, trote lacustri e accesso al corso d’acqua. La rivitalizzazione del tratto finale del torrente Leguana a Camignolo è giunta al termine, dopo 15 anni dal primo progetto. Si iniziò appunto nell’aprile del 2008 con il primo studio di fattibilità per conto della Federazione ticinese per l’acquicoltura e la pesca, passando per la progettazione di massima dello studio Lucchini e Canepa nel febbraio 2012, fino ad arrivare alla presentazione odierna dell’opera conclusa.

Più spazio per la fauna ittica

Si è passati dunque da una situazione che vedeva degli argini artificiali creati negli anni settanta e con numerose briglie, che originariamente avevano la funzione di creare una pendenza lungo il torrente, ma che in caso di secca creava delle zone di ristagno che spesso risultavano trappole mortali per la fauna ittica, a una situazione più naturale. Come spiega l’ingegnere progettista ambientale consulente del progetto, Marco Nembrini, «l’eliminazione degli argini porta a un aumento dello spazio per lo scorrimento dell’acqua, in questo modo c’è un riequilibrio del trasporto del materiale di erosione, si evitano le pozze e si salvaguarda la continuità del percorso di migrazione della fauna ittica, come la trota lacustre. Questi lavori, oltre che a un beneficio a livello naturalistico, sono attrattivi anche per un utilizzo di svago e di tempo libero: abbiamo creato alcuni accessi al torrente che avvicineranno la popolazione all’acqua».

All’altezza dell’immissione del torrente nel Vedeggio, ora è presente anche una rampa rugosa in pietrame lunga 12 metri, per permettere sia la migrazione che luoghi per la nidificazione. Un’altra novità è invece il taglio del boschetto di Robinie che, però, sono state sostituite, come precisa Nembrini, «da piante ad alto fusto locali e piante fruttifere, che permettono un migliore nutrimento anche ai volatili». Ora, secondo i promotori ci saranno più animali nella zona come il merlo acquaiolo, la trota fario, la cavalletta celeste, il riccio e la natrice tessellata. La presenza di quest’ultima, continua Nembrini «è un importante segnale, poiché si nutre esclusivamente di pesci e una sua assenza vorrebbe dire che il torrente non è in buona salute».

Preventivo rispettato

Secondo il messaggio municipale del gennaio 2021, si può notare come i costi preventivati erano di poco meno di 900mila franchi, di cui l’85% a carico del Dipartimento del territorio. Su questo punto Marco Cattani, municipale di Monteceneri, è soddisfatto dichiarando che «ci sono stati sì dei costi straordinari, come la rete metallica che separa il corso d’acqua all’autostrada, resasi necessaria dato alcuni cervi sono entrati sulla carreggiata della A2, ma abbiamo rispettato i preventivi stabiliti e abbiamo anche una riserva, per la manutenzione necessaria nei prossimi 3-4 anni».

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