Luganese

Gender al Lux, gli Amici della Costituzione criticano i media

Presa di posizione dell'associazione che se la prende anche con chi ha inviato lettere anonime e richiama l'esigenza di approfondire il tema

Il cinema di Massagno
(Ti-Press)
12 settembre 2023
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“Deploriamo l’accanimento ignobile di ignoti nei confronti del Cinema Lux il quale, con grande professionalità, offre da sempre alla popolazione ticinese film di qualità, nonché la possibilità di svolgere, all’insegna della pluralità e del dialogo, conferenze e dibattiti di interesse pubblico proposti da gruppi e associazioni. Ci teniamo a ringraziare la dirigenza e i dipendenti del Cinema Lux per aver sempre dimostrato grande disponibilità, professionalità e tanta umanità”. Parola degli Amici della Costituzione che, in una nota stampa, prendono posizione sulla questione della conferenza organizzata da HelvEthica al cinema di Massagno, poi annullata dagli stessi promotori.

Nella presa di posizione, gli Amici della Costituzione puntano il dito contro chi ha “inviato lettere anonime, proferendo minacce e insulti a chi per mestiere non fa altro che offrire uno spazio pubblico alla cultura” e condannano i quotidiani che “si sono prestati al gioco di queste persone, facendo da grancassa e rendendosi complici di un linciaggio morale del Lux”. Oltre a respingere al mittente tali accuse, dal nostro punto di vista, gli articoli sono stati realizzati in maniera professionale, dando voce a tutte le parti in causa. Nella nota stampa, si legge che “la questione gender merita un approfondimento serio da parte di tutti e sarebbe ora che i media la smettessero di banalizzarla fomentando divisioni”. Anche questo rimprovero non ci concerne.

La presa di posizione richiama poi l’articolo 16 della Costituzione che garantisce la libertà di opinione e di informazione e il diritto di esprimere opinioni e diffonderle senza impedimenti. Gli Amici citano anche il capoverso 2 dell’articolo 8 (Uguaglianza giuridica): “Nessuno può essere discriminato, in particolare a causa dell’origine, della razza, del sesso, dell’età, della lingua, della posizione sociale, del modo di vita, delle convinzioni religiose, filosofiche o politiche, e di menomazioni fisiche, mentali o psicologiche”. Peccato che queste parole non corrispondano alla realtà, come mette in evidenza il gruppo “Io l’8 ogni giorno”, che rivendica la parità di diritti tra uomo e donna, in primis la parità salariale a competenze equivalenti.

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