Luganese

Nuovo progetto di sostegno in Senegal da parte della Ceu

L’iniziativa contribuirà in modo importante al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle donne e dei giovani di Diouloulou

14 settembre 2023
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Un’iniziativa che contribuirà in maniera significativa al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle donne e dei giovani di Diouloulou, nella regione della Casamance, a sud del Senegal. Stiamo parlando dell’ultimo progetto di sostegno a un villaggio rurale, realizzato da Cooperazione essere umani (Ceu), che intende ripristinare un terreno agricolo abbandonato anni fa a causa della guerra indipendentista scoppiata in quella regione nel 1982. L'assciazione no-profit vuole che i due gruppi vulnerabili, specialmente le donne, possano generare reddito rafforzando la loro posizione sociale nelle famiglie e nel villaggio.

Secondo la Ceu, il terreno, oltre essere luogo di lavoro, è anche un luogo di aggregazione e di scambio sociale che può permettere l'emergere di una dinamica comunitaria favorevole allo sviluppo dell’economia micro-locale (empowerment). In programma d’intervento è molto ampio e contempla il sostegno a cinque associazioni costituite prevalentemente da donne impegnate in prima persona nella gestione di terreni agricoli già esistenti o caduti in disuso per mancanza di mezzi. Oltre a Diouloulou, sono coinvolte nel progetto le comunità di Mlomp Hassouka, Mlomp Kandianka, Silinkine e Djikesse. I costi di realizzazione del progetto ammontano a un totale di 34’700 franchi.

Con il suo operato, l’associazione continua a essere un faro di speranza per la Casamance, dove da oltre 40 anni è presente una guerra di bassa intensità tra il governo e i combattenti armati del Mouvement des forces démocratiques casamançaises che lottano per la loro indipendenza. Nonostante una relativa tregua dal 2012, quando il presidente Macky Sall è salito al potere, il conflitto continua a paralizzare le attività economiche della regione e la vita quotidiana dei suoi abitanti. Inoltre, il bacino idrografico della Casamance non è stato risparmiato dai cambiamenti idro-climatici che stanno rendendo sempre più vulnerabili le popolazioni locali.

Ne abbiamo parlato con il presidente dell’associazione Massimo Chiaruttini.

Di che cosa si occupa la vostra associazione?

Siamo un’associazione che esiste dall’inizio degli anni 80 con sede a Lugano e ci occupiamo di progetti di cooperazione della regione della Casamance che si trova nel sud del Senegal. Facciamo progetti di vario tipo come progetti sanitari (maternità e dispensari), agricoli ed educativi (costruzione di scuole primarie e dell’infanzia).

Su quale zona africana siete concentrati e perché?

Siamo concentrati solo sulla regione di Casamance. Si tratta di un’area che ha conosciuto una guerra di indipendenza. Ci sono i gruppi di indipendentisti che in momenti più o meno caldi hanno anche in parte un po’ ostacolato le attività di questa regione. Adesso la situazione è abbastanza calma, però, ci occupiamo in particolare dei progetti agricoli di Diouloulou che coinvolgono soprattutto gruppi di donne di un villaggio che è al confine con il Gambia. È una regione che è stata colpita duramente dalla guerra indipendentista. Lavoriamo con gruppi di donne già organizzate e le aiutiamo a mettere in piedi dei progetti agricoli. Questo villaggio aveva già negli anni 80 allestito un grande perimetro agricolo con alberi da frutta e hanno dovuto interrompere tutto per via della guerra. Vorremmo ripristinare questo progetto per fare in modo che la popolazione del villaggio possa rimetterlo in sesto e ricominciare a sfruttarlo per l’approvvigionamento del proprio villaggio e la vendita di prodotti.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Abbiamo sul posto un gruppo di collaboratori senegalesi che lavorano con noi da anni. Attraverso loro riceviamo le richieste d’aiuto e gli appoggi per i progetti. Montiamo le infrastrutture e gestiamo la formazione agricola. Vogliamo mettere in atto l'ultima parte dell’approvvigionamento idrico per portare l’acqua in alcuni villaggi sempre della bassa Casamance. In futuro, continueremo i nostri progetti nella regione, dove abbiamo buoni contatti e collaboratori locali, senza espanderci in altre zone del Senegal.

Come vi finanziate?

Abbiamo una rete di soci che pagano la tassa sociale, poi riusciamo a ottenere i finanziamenti da una parte della Confederazione attraverso la Fosit (Federazione delle Organizzazioni non governative della Svizzera italiana, ndr). Grazie a quest’ultima otteniamo denaro da altri enti pubblici e parapubblici come Ail Sa e cerchiamo finanziamenti attraverso fondazioni private. Per supportare i progetti Ceu in modo che le possibilità e la qualità di vita dei popoli del Senegal migliorino, si può fare una donazione tramite il sito https://ceu.ch/#donazioni.

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