Luganese

Lugano, manette ai polsi di un venditore di auto

È in detenzione preventiva l'uomo sospettato di aver fatto la cresta su contratti di leasing nell'ambito dell'attività di compravendita di veicoli

Il venditore faceva la cresta sui contratti di leasing
(Ti-Press/Archivio)
16 agosto 2023
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Irregolarità nell’ambito della compravendita di auto, che sarebbero sfociate in malversazioni per decine di migliaia di franchi. Stando a informazioni raccolte dalla ‘Regione’, gli inquirenti sospettano che l’autore di tali frodi sia un venditore impiegato in un garage di Lugano, che è stato fermato, poi arrestato, verso la fine del mese scorso. Ora, il 31enne cittadino svizzero, si trova in detenzione preventiva. L’uomo è finito nei guai con la giustizia, secondo nostre informazioni, in seguito alla denuncia sporta al Ministero pubblico da parte del titolare della concessionaria in cui lavorava.

Danni all'attività e alle banche

Oltre ad aver provocato perdite economiche al garage, l’ex dipendente avrebbe causato danni patrimoniali a società di leasing e a istituti di credito coinvolti nelle operazioni. L’inchiesta penale è coordinata dal procuratore pubblico Nicola Borga. Le ipotesi di reato formulate nei confronti del venditore di auto sono quelle di truffa e appropriazione indebita, mentre l’entità delle malversazioni non è ancora stata quantificata completamente. Un’inchiesta che dunque prosegue con una serie di interrogatori e di accertamenti ancora da eseguire con l’obiettivo di verificare, tra l’altro, con quali modalità e per quali motivi, il 31enne avrebbe fatto la cresta nell’ambito di alcuni contratti di leasing per la vendita delle vetture. L’attività dell’officina nella quale lavorava il dipendente arrestato venne avviata poco meno di trent’anni fa e avrebbe subito contraccolpi economici a causa dell’agire del venditore.

Similitudini con ‘la truffa dei garage’

Il caso che ha coinvolto l’officina del Luganese non pare significativo quanto lo è stato invece quello emerso qualche anno fa tra Mendrisiotto e Luganese, che venne denominato ‘la truffa dei garage’. Si tratta anche stavolta di malversazioni finanziarie ma le modalità sono risultate diverse. L’inchiesta avviata a fine 2016, che condusse all’arresto del titolare e di un collaboratore di una ditta di Pambio Noranco, dal sostituto procuratore generale Andrea Balerna portò a galla centinaia di truffe per qualche centinaia di migliaia di franchi di danni, che vennero messe in atto da quattro garage. Nel corso dei successivi accertamenti, emerse un ‘modus operandi’ simile: dapprima le parecchie simulazioni e creazioni intenzionali di sinistri ai veicoli, poi anche le truffe attraverso i contratti di leasing.

Contratti per acquirenti insolventi

Alcuni protagonisti delle truffe dei garage sono stati nel frattempo processati e condannati per truffa per mestiere e falsità in documenti. In effetti, quello che è cominciato come un ‘semplice’ raggiro alle assicurazioni, nel corso degli accertamenti dell’inchiesta penale, aveva fatto emergere degli illeciti anche nel settore dei contratti a leasing, come appunto nel caso risalente a qualche settimana di cui riferiamo all’inizio dell’articolo. Questo aspetto ha coinvolto in particolare il garage di Pambio Noranco, dove, pur di vendere vetture, venivano agevolati i contratti con società di leasing pure con persone che non avrebbero avuto i requisiti richiesti, per sottoscriverli e per sostenerli. Contratti che si firmavano, producendo carte false, in modo da favorire anche l’acquirente che non aveva i mezzi economici e non avrebbe mai ottenuto un credito bancario per mancanza di garanzie finanziare.

Quel commerciante condannato

Le accuse formulate nei confronti del 31enne cittadino svizzero attivo come venditore in un garage di Lugano richiamano alla mente anche l’agire truffaldino di un commerciante serbo sulla quarantina residente nel Comasco condannato l’anno scorso a trentun mesi di carcere, di cui 19 posti al beneficio della sospensione condizionale e all’espulsione dalla Svizzera per 5 anni. Come è emerso durante il dibattimento, l’imputato faceva sottoscrivere a rappresentanti di svariate società “vuote” a lui riconducibili contratti di finanziamento di leasing di auto, ben sapendo che l’intento era quello di disporre dei veicoli senza onorare gli impegni contrattuali. Con queste modalità, l’uomo aveva lasciato in asso svariate società di leasing in Ticino, in altre località della Svizzera e in Europa. In totale, tra il 2016 e il 2021, il 40enne si era riuscito a procurare 28 auto per un valore complessivo di oltre 1,2 milioni di franchi, mentre sono state una ventina le vetture – molte delle quali di lusso – al centro di leasing ingannevoli per un valore complessivo di oltre 600mila franchi.

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