Luganese

Frode nel Comasco, merce venduta anche a un'azienda di Lugano

Nei confronti della ditta edile svizzera non sono stati presi provvedimenti. Cinque le persone indagate

(archivio Depositphotos)
28 luglio 2023
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Stando alle fatture, risultate tutte false, una azienda edile di Dongo, nel periodo compreso fra il 2016 e il 2022, avrebbe avuto un giro d'affari per oltre cinque milioni di euro. Azienda che, sempre stando alle fatture false nel periodo preso in esame dalle fiamme del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guarda di finanza di Como, avrebbe acquistato tonnellate di cemento e altro materiale utile per la costruzione di immobili da un grossista di Lecco che ha denunciato di aver venduto la merce a un’azienda edile di Lugano.

A copertura di queste operazioni, 32 fatture false emesse da una società cartiera di Milano, inesistente. Insomma, un classico che ha consentito all’azienda di Dongo di detrarre dalla dichiarazione dei redditi l'Iva, oltre un milione di euro nel quinquennio preso in esame dalle Fiamme gialle, comandate dal colonnello Samuel Bolis.

Cinque le persone indagate dalla Procura di Como, accusate di evasione fiscale ed emissione di fatture false per operazioni esistenti solo sulla carta. Insomma, inesistenti. Nessun provvedimento nei confronti dell'azienda di Lugano. La Magistratura lariana in attesa della conclusione dell'inchiesta penale si è cautelata chiedendo un sequestro preventivo per oltre un milione di euro. Nelle ultime ore sono stati posti sotto sequestro tre immobili (due in Alto Lago e uno a Lecco), per un valore di oltre 200mila euro e quote societarie, riferite alle aziende di Dongo e di Lecco e somme presenti su conti correnti per 380mila euro. Nel frattempo continua la caccia di altri beni riconducibili alle persone indagate.

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