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Lugano, niente aiuti sociali straordinari anti-rincari

Sei mesi di lavoro ma non contempla sostegni la revisione del Regolamento sociale, strumento ritenuto idoneo per dare una mano ai ceti medio e basso

Il Consiglio comunale di Lugano nell’ultima seduta del 2022
(Ti-Press)
22 giugno 2023
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Tutti (o quasi) d’accordo, a parole, ma alla fine, nulla di fatto. Niente aiuti sociali per compensare, almeno in parte, il rincaro energetico. I cittadini di Lugano, con ceti medio e basso, non riceveranno sostegni economici una tantum, salvo i miglioramenti proposti nell’ambito della revisione del Regolamento sulle prestazioni comunali in ambito sociale. Il rapporto della Commissione delle petizioni è pronto e verrà sottoposto ai voti della prossima seduta del Consiglio comunale, in agenda lunedì 3 luglio.

L’emendamento bocciato

La questione era stata posta nell’ultima seduta di Consiglio comunale di Lugano dell’anno scorso, nell’ambito di un emendamento al Preventivo 2023 sostenuto da Centro e gruppo Ps-Pc e in particolare da Lorenzo Beretta Piccoli (Centro) ed Edoardo Cappelletti (Ps-Pc), per contrastare i rincari delle bollette elettriche e del gas annunciati dalle Ail Sa, per il 2023, (rispettivamente del 32% e del 40%). La proposta è stata bocciata con 29 voti contrari, 18 favorevoli e un astenuto, perché l’emendamento non era stato ritenuto idoneo come strumento per erogare aiuti.

Meglio approfittare della revisione del Regolamento sociale per introdurre eventuali aiuti, era stato suggerito dal Municipio e da diversi consiglieri comunali. Tuttavia, dopo vari approfondimenti, la Commissione delle petizioni non ha proposto nulla, se non l’invito a presentare una mozione. Una mozione che sarebbe la soluzione migliore anche agli occhi del sindaco di Lugano Michele Foletti: «Stiamo monitorando l’aumento delle richieste di aiuto. Un aumento, anche della spesa c’è, ma non nella misura paventata dal Consiglio comunale. Non c’è un incremento che giustificherebbe un intervento a tappeto massiccio e straordinario».

Foletti: ‘Restiamo aperti’

Però, sindaco, lei aveva condiviso la preoccupazione a fine 2022... «Eravamo e siamo aperti, come Municipio, a valutare proposte e lo strumento ideale era quello del Regolamento sociale in revisione – ribatte il sindaco –. Abbiamo passato cicli economici contrastanti: quando c’era l’inflazione, fino agli anni 2008, mai nessuno si era sognato di proporre operazioni straordinarie. Chiaro che dopo anni di inflazione pari a zero e addirittura negativa, tutti chiedono di correre ai ripari. Dobbiamo inoltre evitare di sovrapporre sostegni ad aiuti previsti a livello federale e cantonale, per questo era stata indicata la revisione del Regomento sociale».

L’Associazione delle aziende elettriche svizzere (Aes) ha stimato che le tariffe aumenteranno in media del 12% nel 2024... «Abbiamo contattato le Ail Sa, che non hanno la stessa percezione», replica Foletti. Riguardo invece al lavoro affidato alla Commissione delle petizioni, anche l’Ufficio giuridico ha tuttavia preavvisato negativamente le proposte, «sì perché invece di fare una proposta puntuale per il 2023 hanno prospettato modifiche strutturali», ha aggiunto il sindaco. A Lorenzo Quadri, titolare del Dicastero formazione, sostegno e socialità di Lugano, chiediamo in che misura sono in crescita, a Lugano, i casi che necessitano aiuto. «Attraverso il Regolamento sociale stiamo spendendo di più, perché le richieste sono aumentate – sostiene il municipale –. Nei primi tre mesi di quest’anno abbiamo chiesto e ottenuto dal Municipio, l’estensione del credito indicato a Preventivo 2023 da 1 a 1,3 milioni di franchi».

Ci quantifichi l’incremento in cifre del 2023, rispetto ai primi tre mesi del 2022. «L’aumento dei casi è di circa il 30%, da 238 a 323 richieste, e l’importo medio erogato è cresciuto dai 1’000 ai circa 1’200 franchi – risponde Quadri –. È inoltre aumentato anche il numero delle consulenze di persone che chiedono informazioni sulla rete sociale di aiuti a tutti i livelli: nei primi 4 mesi dell’anno sono state 2’041, mentre nello stesso periodo del 2022, ce ne sono state 1’185. Questo segnale mostra che forse avremmo bisogno di potenziare le risorse per gestire il regolamento».

‘Non occorrono stravolgimenti’

Come si possono leggere queste indicazioni? «L’attuale regolamento è in grado di reagire in modo rapido anche a queste nuove esigenze – osserva Quadri –. Lo strumento si è dimostrato flessibile e non necessita di chissà quali novità. Non occorre stravolgere l’impianto del Regolamento che già attualmente, in caso di bisogno, può coprire spese straordinarie di bollette elettriche». Non solo, nel dicembre scorso la Città aveva pure adeguato al rincaro i valori soglia per l’accesso agli aiuti.

Resta l’amaro in bocca

Certo, resta l’amaro in bocca, per gli aiuti voluti da tanti, ma non introdotti (ancora). Il problema principale sorto negli approfondimenti commissionali, partiti dallo studio sulla povertà a Lugano (che però era limitato ai dati fiscali del 2016) è di natura formale e riguarda l’impossibilità di inserire nel Regolamento sociale prestazioni, perché non sono interventi regolari ma straordinari. Alla luce dell’aumento medio del +9,2% dei premi cassa malati in Ticino nel 2023, la Commissione delle petizioni aveva dapprima incluso aiuti anche in questo ambito, in seguito vi ha rinunciato mantenendo unicamente la proposta di modifica relativa alla copertura delle spese energetiche, per limitare l’impatto finanziario (4,2 milioni di franchi annui).

Nuovo compromesso, sfumato

In seguito, è stato raggiunto un compromesso che ha messo d’accordo la maggioranza commissionale, per una copertura del 50% delle spese energetiche domestiche, in modo da compensare in maniera mirata l’aumento delle bollette energetiche nel 2023-2024-2025. Il costo della nuova proposta sarebbe sceso pertanto da 4,2 milioni di franchi annui a 2,1 milioni all’anno per tre anni, più le spese legate all’assunzione di qualche unità amministrativa per gestire le domande. Tuttavia, la Divisione affari giuridici ha preavvisato negativamente anche questa modifica, per regole di accesso alla nuova prestazione non ben definite e problemi legati alla retroattività per il 2023.

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