Luganese

Traffico di anfetamina e ketamina, condannato un 24enne

La pena proposta è stata accolta ‘senza grande entusiasmo’ dalla Corte delle Assise criminali di Lugano. ‘Preoccupa la prognosi’

Atto d’accusa approvato
(archivio Ti-Press)
13 giugno 2023
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Dalle sue mani sono passati almeno 400 grammi di anfetamina (comprata sul dark web), 25 grammi di ketamina, almeno un grammo di cocaina e un imprecisato quantitativo di marijuana. Traffici che il 24enne giudicato dalla Corte delle Assise criminali di Lugano ha interamente ammesso. Con procedura di rito abbreviato, il giudice Mauro Ermani (a latere Emilie Mordasini e Siro Quadri) lo ha condannato a 28 mesi di detenzione, di cui 7 da espiare e il resto sospeso per un periodo di prova di tre anni, per infrazione aggravata e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti. Quella proposta dal procuratore pubblico Simone Barca e dall'avvocato difensore Giorgia Maffei è stata una pena che la Corte ha approvato «senza grande entusiasmo – sono state le parole del giudice – con l'invito all'Ufficio dell'assistenza riabilitativa a monitorare la situazione. Non basta dire che non succederà più e che c’è un lavoro che aspetta, ma bisogna impegnarsi».

A domanda diretta l'imputato, un passato da consumatore, ha risposto di «non sentire il bisogno di una cura disintossicante». Una frase che non è piaciuta al giudice. «Queste cose funzionano solo quando uno è cosciente della problematica che ha – ha aggiunto Ermani –. Se queste sono le premesse, ho qualche perplessità». I citati traffici sono avvenuti dall'ottobre 2020 all'estate 2022 a Lugano e in altre località del Luganese e della Svizzera. Arrestato lo scorso dicembre, il 24enne verrà scarcerato tra un mese. «È una persona molto immatura che non è minimamente cosciente della sua problematica e pensa di potercela fare da sola – ha concluso il giudice approvando infine l'atto d'accusa –. La prognosi pone qualche problema, c’è ancora un mese per far sì che l'Ufficio dell'assistenza riabilitativa si attivi. La parte sospesa della pena pone un grosso interrogativo perché il problema è quello della tossicodipendenza».

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