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‘Campione d’Italia non ha nuovi debiti con la Svizzera’

Il sindaco Roberto Canesi replica alle speculazioni e fa il punto sulla situazione finanziaria del Comune. Che sta vivendo una nuova emergenza: i rifiuti

L’enclave con la casa da gioco e, nel riquadro, il sindaco
(Ti-Press)
15 maggio 2023
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Dall’emergenza finanziaria a quella dei rifiuti. E poi, debiti verso la Svizzera che crescono o è una fake news? A quasi un anno e mezzo dalla riapertura del Casinò di Campione d’Italia, spina dorsale della sua economia, abbiamo fatto il punto su alcuni temi caldi con il sindaco Roberto Canesi.

Qual è oggi la salute dell’enclave?

Direi buona. L’11 maggio il Consiglio comunale ha approvato sia il Consuntivo 2022, che chiude con un avanzo di 4,3 milioni di franchi, sia il Preventivo triennale per il 2023-25. Finalmente il Comune potrà ricominciare a investire sul territorio. Sono circa dieci-quindici anni che non vengono effettuati interventi di cura, come per esempio la manutenzione del verde pubblico e delle strade.

La situazione debitoria del Comune com’è?

Abbiamo ridotto molto i debiti. Abbiamo ereditato una situazione debitoria iniziale di circa 47 milioni di franchi. Con un’attenta politica finanziaria siamo riusciti a ridurli a circa la metà. I residui verso la Banca Popolare di Sondrio, per anticipazioni di tesoreria, e si intende ripianarli in tre anni. L’Organo straordinario di liquidazione (in Italia l’Osl si occupa di debiti di enti pubblici in dissesto, ndr) ha debiti maturati sino al 31 dicembre 2020 per 12 milioni, dei quali 7 per retribuzioni arretrate e 5 verso terzi. Il loro pagamento sarà effettuato con gli incassi derivanti dalle dismissioni immobiliari in corso. Per l’ex sede della Polizia locale saranno incassati 1,7 milioni, mentre per l’ex casa Franchini 0,8 milioni. Sono in corso trattative per altre vendite (fra questi Villa Mimosa e dei terreni, ndr).

E le finanze del Casinò?

La casa da gioco sta realizzando i risultati previsti, in linea con i piani del concordato. Il 2022 si è chiuso con proventi per circa 42 milioni di euro, mentre per il 2023 se ne preventivano 52, con risultati quindi anche migliori rispetto alle attese. A breve il Casinò inizierà a rimborsare una prima tranche a favore dei lavoratori, purtroppo c’è stato un ritardo in questi primi pagamenti dovuto a conteggi errati predisposti a suo tempo dalla precedente gestione amministrativa, come segnalato dai commissari (la vecchia società, ricordiamo, era stata dichiarata fallita con uno scoperto di 130 milioni, ndr). Conteggi che pertanto hanno dovuto essere rielaborati. È solo un inizio, ma darà una boccata di ossigeno ai lavoratori, soprattutto a quelli che non hanno potuto essere riassunti.

Quest’anno, come lo scorso, circolano voci su un nuovo aumento dei crediti scoperti nei confronti dei partner elvetici. È vero?

No, non è vero. Da quanto a mia conoscenza, residua un debito di circa 60’000 franchi, che non sono del Comune ma di spettanza esclusiva dell’Osl e che saranno rimborsati grazie alla vendita degli immobili comunali da parte del relativo commissario. Sono debiti delle passate amministrazioni. Per quanto ci riguarda, abbiamo saldato i debiti esistenti e siamo in linea con i pagamenti dei servizi.

A proposito di rapporti con la Svizzera, è stata istituita una commissione paritetica per dialogare coi Comuni di Lugano e Bissone e con il Cantone. A che punto siamo?

Come da colloqui e salvo diverse esigenze, dovrà essere convocata dopo l’estate. Ci sono in particolare due problematiche che ci premono. In primis, riesaminare congiuntamente i criteri di ripartizione dei costi e degli investimenti per lo smaltimento delle acque reflue: la chiave di riparto tiene infatti conto di dati molto vecchi, che risalgono a quasi vent’anni fa. L’altra ragione per convocarla è il problema dello smaltimento dei rifiuti, per il quale stiamo predisponendo un bando di concorso e siamo in attesa di ricevere dall’Italia soluzioni legittimamente percorribili.

Che problema avete con i rifiuti?

Un problema di smaltimento. Noi vorremmo tornare al vecchio sistema, che ha sempre funzionato bene. Ossia smaltirli in Svizzera, come si usava fino al 31 dicembre del 2019, quando siamo entrati ufficialmente nello spazio doganale europeo. Da allora la competenza è diventata dell’Unione europea e con loro stiamo cercando di trovare delle deroghe puntuali. Lo stato attuale non va bene: il trasporto di rifiuti da Campione all’Italia è transfrontaliero e in quanto tale implica uno sforzo burocratico non indifferente: servono fra i 45 e i 60 giorni, a causa delle autorizzazioni necessarie. Con i costi annessi. Per questo, da alcuni anni se l’ente pubblico o dei privati fanno dei lavori, gli inerti vengono stoccati individualmente in attesa di poterli smaltire. Ma siamo al limite. E in paese, vista la nostra morfologia, non abbiamo luoghi che si presterebbero facilmente per lo stoccaggio. Faremo un bando per vedere se c’è qualcuno disposto a smaltirli, ma visti i costi che questo comporterebbe, non siamo molto ottimisti. I rifiuti domestici invece vengono portati a Como e questo servizio funziona, sebbene abbiano anche loro costi molto elevati. Quindi la soluzione migliore sarebbe trovare una deroga e collaborare nuovamente con le autorità svizzere. Naturalmente, parteciperemmo ai costi secondo i prezzi di mercato.

Altro tema che aveva fatto discutere: la chiusura dell’asilo. Avrebbe dovuto riaprire lo scorso settembre ma non è successo. Come mai? Quando accadrà?

La situazione è molto complessa, non solo sotto l’aspetto economico, ma anche giuridico. Per il prossimo anno scolastico abbiamo concluso ancora delle convenzioni con i vicini Comuni svizzeri e per l’anno 2024-25 ci auguriamo di poter sciogliere i problemi debitori e amministrativi e poter riaprire una scuola dell’infanzia a Campione.

La comunità si sta dunque risollevando, ma i tempi sono lunghi. Fino a giugno 2023 per legge non potete effettuare assunzioni in Comune. Ci siamo quasi: procederete a un potenziamento dell’organico?

Faremo dei ragionamenti sulla base dei conti. Avere 17 dipendenti comunali (rispetto ai 102 prima della crisi, ndr) è poco per una realtà complessa come quella di Campione, ma dobbiamo fare bene i conti prima di fare delle assunzioni.

A proposito di futuro, come lo vede?

Per noi è stato essenziale slegare le vicende del Comune da quelle del Casinò e ci siamo riusciti. Abbiamo reso casa da gioco e Comune entità separate, sebbene i ricavi della prima continueranno a contribuire al riequilibrio finanziario del secondo, senza però che il rapporto fra i due possa pregiudicare i rispettivi equilibri economici e finanziari. Vogliamo orientarci sempre più sullo sviluppo del turismo e del territorio, agli eventi, in piena collaborazione con gli enti turistici lombardi e ticinesi. Campione non dovrà essere solo caratterizzata dal gioco, ma da uno sviluppo graduale di tutte le sue risorse, sia commerciali, sia naturalistiche, sia artistico-culturali. Ma sappiamo che il percorso è lungo e che una delle priorità oggi è sicuramente quella di saldare le pendenze arretrate.

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