Luganese

Truffa del falso operatore sanitario: un arresto nel Luganese

L’uomo si spacciava per un operatore sanitario chiedendo alle vittime del raggiro del denaro per le cure a un parente presunto vittima di un incidente

(Ti-Press)
13 settembre 2022
|

C’è un arresto nell’ambito delle indagini della Polizia cantonale sulla recrudescenza del fenomeno delle truffe telefoniche, nella versione "riveduta e corretta" del falso incidente e del presunto operatore sanitario. Il 9 settembre a Lugano è stato arrestato, in flagranza di reato, un 27enne cittadino polacco residente in Polonia. L’arresto è stato possibile grazie all’intensa attività investigativa avviata dalla Polizia cantonale (con il supporto tecnico della Polizia Città di Lugano) subito dopo la nuova ondata di tentativi di raggiro. Fondamentale è stata anche la segnalazione/collaborazione di una cittadina, avvenuta a seguito delle comunicazioni mediatiche effettuate nei giorni scorsi.

L’uomo è sospettato d’aver preso parte a una truffa del "falso operatore sanitario". In base alle ricostruzioni, il modus operandi ricalca quello evidenziato a più riprese in passato nelle truffe del falso nipote e del falso poliziotto ai danni soprattutto di anziani. Gli autori, spacciandosi in questo caso per una persona attiva in campo medico, chiedono con insistenza un’importante somma di denaro necessaria a coprire le cure di un parente incorso in un incidente della circolazione, in un infortunio di altra natura o in una grave malattia. Facendo leva sullo scarso tempo a disposizione (poche ore vista la gravità della situazione), mettono pressione sulla vittima e la spronano a immediatamente effettuare il prelevamento. Diverse decine di migliaia di franchi che una terza persona passerà poi a ritirare. La polizia precisa che le telefonate giungono in prevalenza su telefoni fissi e, laddove è presente un display sull’apparecchio, il numero chiamante appare come "sconosciuto". L’ipotesi di reato nei confronti del 27enne è di ripetuta truffa aggravata consumata e tentata. L’inchiesta è coordinata dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri.

La polizia ribadisce i consigli per non incappare in questo genere di truffe:

  • Essere sempre diffidenti quando si ricevono chiamate con richieste di denaro.
  • Non citare mai il nome dei parenti al telefono. Specificare che in casi d’emergenza bisogna dapprima consultarsi con qualcun altro e interrompere subito la conversazione telefonica. Poi contattare un parente che si conosce bene e di fiducia con cui verificare le informazioni.
  • Non consegnare mai denaro o oggetti di valore a sconosciuti.
  • Non dare a nessuno informazioni sui propri averi, né su quelli che si hanno in casa o in banca.
  • Se una chiamata sembra sospetta informare subito la polizia, telefonando al 117 (numero d’emergenza).
  • Informare parenti e conoscenti sensibilizzandoli dell’esistenza di questo tipo di truffa.

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE