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Lugano, è bici boom ma la guerra frena le ciclopiste

Due ruote sempre più in voga. Però, la Melide-Paradiso e il Ponte di Spada sono ritardate dallo scatto del prezzo delle materie prime

Un’immagine del ‘Ponte di Spada’
(ti.ch)
10 maggio 2022
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Continua il successo e la crescita dell’uso delle due ruote in città e in tutta la regione. Tanto che le piste ciclabili o ciclopiste, che dir si voglia, faticano a tenere il passo. L’arrivo della bella stagione spinge ancor di più le persone ad approfittare degli spostamenti in bicicletta. La rete di Bikesharing si sta ulteriormente allargando, con cinque nuove postazioni. Tuttavia, secondo nostre informazioni, a causa dell’incremento significativo dei costi delle materie prime provocato dalla guerra in corso in Ucraina, slitterà la tempistica del collegamento previsto tra i Comuni di Paradiso e Melide. Stesso discorso, purtroppo, per il cosiddetto ‘Ponte di Spada’ tra Dino e Cagiallo, i cui lavori avrebbero dovuto prendere il via nel corso di questa primavera, ma sono stati rinviati a dopo le ferie dell’edilizia, ossia fine agosto/inizio settembre.

Il costo dell’acciaio allunga i tempi

Da mettere in conto, per il prospettato tracciato ciclabile tra Melide e Paradiso, oltre al costo elevato dell’opera, per la si ipotizza una spesa complessiva variabile fra i 30 e i 40 milioni di franchi, c’è l’importante aumento del 40-50% delle spese legate all’acquisto di accaio a far passare l’intervento tra i non prioritari. A questo si aggiunge, nella stessa zona, la concomitanza dello studio di massima relativo alla fattibilità del progetto di ripari definitivi, contro le frane del San Salvatore, nell’area tra Capo San Martino e Paradiso. Nel frattempo, la Città di Lugano ha già elaborato il Piano comunale dei percorsi ciclabili, che fornisce le basi per il consolidamento pianificatorio, integrandoli con la rete dei percorsi di interesse cantonale e con gli itinerari degli altri Comuni della cintura. Una risposta concreta al successo delle due ruote giungerà anche dalla progettazione in corso dei tracciati sovra-regionali e delle infrastrutture locali, sulla base dei crediti stanziati dal Gran Consiglio (31 milioni di franchi per la mobilità ciclabile cantonale, di cui 15,5 per la prima tappa dei percorsi ciclabili cantonali e regionali del Luganese).

In crescita utenza e conflitti

Nelle intenzioni delle autorità, alla luce dell’ottimo riscontro, la mobilità lenta si conferma dunque un elemento chiave della strategia di trasporto sostenibile, perlomeno sulle distanze brevi, in quanto permette di decongestionare la rete stradale e di favorire la salute e l’ambiente. Questo è un dato di fatto, anche se, ci confida Fabio Schnellmann, presidente di Ticino Cycling, «parlare di mobilità lenta in Ticino non è sempre facile: se da un lato è sostenuta e incentivata, d’altro canto è fonte inesauribile di polemiche. Negli ultimi anni c’è stato un forte aumento di utenti (come ciclisti, pedoni, monopattini) delle infrastrutture ciclopedonali, complice la situazione pandemica e l’aumento delle vendite di biciclette elettriche, che hanno fatto però emergere anche i limiti delle infrastrutture ciclopedonali presenti su suolo cantonale. Infatti, con l’aumento dell’utenza, sono anche aumentati i conflitti tra ciclisti e pedoni a causa dello spazio condiviso, spesso limitato, e ad una poca attenzione degli uni versi gli altri».

L’ideale: o ciclabile o pedonale

Come so potrebbe fare? «Una soluzione possibile e che è stata richiesta dalla maggior parte delle associazioni di settore sarebbe sicuramente quella di separare le piste pedonali da quelle ciclabili – risponde Schnellmann –. Aspetto non sempre possibile da attuare, in quanto il problema principale del nostro Cantone è sicuramente la sua morfologia; solo circa nel 17 % del territorio si concentrano le costruzioni, le vie di comunicazione e le infrastrutture in generale». Nonostante uno ‘spazio urbanizzato’ così esiguo, «in Ticino si contano circa 370 km di percorsi ciclopedonali segnalati con l’obiettivo di raggiungere i 600 km entro il 2030. Il Cantone con le Commissioni regionali dei trasporti e con i Comuni porta avanti da oltre un decennio la pianificazione e la realizzazione di una rete ciclopedonale cantonale e regionale continua, sicura e attrattiva, in grado di collegare i principali punti di interesse del territorio. Ritengo che l’ente pubblico stia promuovendo bene questa modalità di spostamento con la continua realizzazione di nuovi percorsi e con campagne di sensibilizzazione ad hoc». Una risposta all’aumento di conflitti tra gli utenti delle piste ciclopedonali è data dal Dipartimento del territorio, con la campagna di sensibilizzazione "Riguardami", che mira a promuovere il rispetto reciproco tra tutti gli utenti delle tratte condivise ed è promossa e sostenuta dai principali partner di settore, tra cui anche Ticino Cycling, Mobilità pedonale Svizzera, Pro Velo Ticino, ATA (Associazione traffico e ambiente) e Pedibus.

In città, potenzialmente 70 km

Non manca la sensibilità nei confronti delle esigenze di ciclisti e di pedoni, basti pensare a tutte le nuove infrastrutture pianificate tramite i Programmi d’agglomerato del Luganese (Pal): dalla ciclopedonale Muzzano – Collina d’Oro (Piodella), inaugurata il 24 marzo, alla passerella sul Riana fra Agno e Bioggio e al percorso sul sedime del vecchio tram Lugano – Cadro – Dino. A questi progetti bisogna aggiungere quelli cittadini a Lugano, che dispone già di un tracciato di 23 km di possibili itinerari per i quali non occorrono particolari interventi: 7 km sono in progettazione, 8 km sono potenziali percorsi senza impatti significativi sulle strade e altri 9 sono in fase di valutazione (di cui 3 km di possibili percorsi nei quali i tracciati delle ciclopiste sono realizzati sulle corsie riservate ai bus). In tutto, fanno quasi 70 chilometri.

Si parlerà di piste ciclabili anche nella prossima seduta di Consiglio comunale di Lugano, in agenda lunedì 16 maggio. Tra le trattande c’è infatti la mozione che chiede l’istituzione di una efficiente "Mappa della mobilità lenta", attraverso la mappatura dei tracciati della mobilità lenta della Città di Lugano (percorsi pedonali e ciclabili), la creazione di un sistema informatico di comunicazione della mappatura dei percorsi di mobilità lenta e la pubblicazione anche in formato cartaceo.

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